San Marzanotto, borgo arroccato sulle colline a sud della città, al di là del Tanaro, è l’antico “Sanctum Marcianus”, citato nel diploma mediante il quale Federico Barbarossa nel 1159 conferma alla Città di Asti le località del distretto.
Fuori dall’odierno abitato, su una collina che si affaccia
sulla valle del Tanaro, sorge, a testimonianza dell’epoca medievale, il
castello di Belangero, antico feudo della nobile famiglia Asinari.
COLORI: oro e blu
TEMA DELLA SFILATA: Gli Asinari
Gli Asinari sono una delle famiglie più antiche del patriziato medievale astigiano, tra le più influenti e attive nel commercio e in seguito nell'attività di prestito su pegno. Le prime notizie certe sulla famiglia Asinari risalgono alla fine del XII secolo, quando iniziarono ad aprire e gestire attività commerciali nell'astigiano e nel genovese. Lo stemma della famiglia, su uno scudo blu con il bordo rosso e argento, porta al centro una torre d'oro, il cimiero raffigura un asino nascente, il motto, riportato alla base dello stemma, recita "tutto al fin vola". La famiglia, a capo di vaste ed importanti attività finanziarie all'estero, si suddivise in diversi rami: gli Asinari di San Marzano, attivi prevalentemente in Borgogna, gli Asinari di Camerano che scelsero come area d'azione i Paesi Bassi e la Svizzera, i rami di Casasco, di Dusino e di Costigliole. Il feudo di Camerano ebbe come capostipite Tommaso, mentre Guglielmo del ramo di Casasco, forse il più facoltoso, fu attivo prevalentemente in Renania. Gli Asinari seppero creare una fitta età di interessi commerciali che li legavano ad altre numerose famiglie astigiane operanti all'estero. Del ramo di San Marzano, che in Borgogna dalla fine del Duecento godeva dei diritti sulle raffinerie di sale di Salins, Giorgio Asinari con altri soci, aprì banchi in Svizzera, Francia (Orléans) e a Colonia nel quattordicesimo secolo. Il capostipite degli Asinari di San Marzano fu Bonifacio che lasciò tutte le sue ricchezze ai figli Bonifacio e Tommaso.
Dagli Asinari di San Marzano derivarono gli Asinari di Costigliole con capostipite Alessandro e successivamente il fratello Bonifacio, ma questo ramo della famiglia si estinse ben presto a causa della mancanza di eredi maschi.
CENA PROPIZIATORIA: Venerdì 15 settembre: Cantina Sociale Asti Barbera di San Marzanotto - ore 20.30
FANTINO: Dopo cinque anni con Alessandro Chiti, il Borgo San Marzanotto ha scelto, per il Palio 2017, di affidare le proprie sorti alle mani di Andrea Farris. Con la speranza di ritrovare la finale che manca dal 2013 e sognando di trovare la prima vittoria della propria storia, gli oroblu ripartono quindi da un fantino che, ad Asti, ha già disputato quattro Palii. Il debutto di Farris in Piazza Alfieri è infatti datato 2010 quando, con i colori di Nizza, il fantino sardo sfiorò l'accesso alla finale. Dopo due anni di assenza, nel 2013 Farris si ripresentò al canapo con San Pietro ma, anche in questa occasione non riuscì ad andare oltre alla batteria. La prima finale astigiana di Farris, conclusa poi al quinto posto dal cavallo scosso, risale al 2014, difendendo ancora i colori di San Pietro. Sempre per i rossoverdi Farris corse anche il Palio del 2015, senza però accedere alla finale. Lo scorso anno nessun Comitato diede fiducia al fantino sardo, ma un cavallo di sua proprietà seppe farsi onore disputando un bel Palio per Don Bosco. In questo 2017 Farris ha preso parte alla Provaccia del Palio di Legnano.