mercoledì 23 agosto 2017

Verso il Palio 2017: il Borgo Torretta


Il Borgo si trova alle porte della città, a occidente. La sua denominazione ricorda l’antica torre che era utilizzata per vigilare la frequentatissima strada per Torino. Dal 1578 al 1801 fu attivo il Convento dei Cappuccini di cui si conserva ancora parte dell’edificio e rimane il ricordo nell’omonima località situata ai limiti del Borgo. Alla ripresa del Palio ha corso sotto la denominazione Torretta – Santa Caterina fino alla separazione, avvenuta nel 1969. Dal 1970 il Borgo ha corso autonomamente con la denominazione Torretta - Nostra Signora di Lourdes.

COLORI: bianco, rosso e blu

RETTORE: Giovanni Spadonaro

VITTORIE: 








1976
Mario Beccaris "Lo Scarus" su Cel
Rettore: Luigi De Pascale









2004
Giuseppe Zedde "Gingillo" su Ergosong "Fischietto"
Rettore: Roberto Carosso








2013
Giuseppe Zedde "Gingillo" su Il Conte la Violina
Rettore: Giovanni Spandonaro



TEMA DELLA SFILATA: L’epoca d’oro dei mercanti
Nel Medioevo le associazioni mercantili astigiane, Societas mercandie e Societas Mercatorum de Ast tenevano le redini della città: i mercanti astigiani in patria esercitavano un'influenza determinante sulla vita politica, all'estero praticavano il commercio al minuto e intessevano relazioni d’affari con ministri, principi e con i sovrani in ogni parte d’Europa. Svolsero la loro attività in tutto il bacino del Mediterraneo, facendo del porto di Genova la loro base operativa. Qui giungevano dall'Oriente pietre preziose, seta, cotone, droghe, oppio, pepe, incenso, profumi, zucchero, zafferano, cannella, aloe, cassia, mirra, canfora, brasile indispensabile per tingere i panni, allume per fissarne il colore e anche qualche schiavo: le merci venivano poi vendute sulle piazze del nord Europa.

Gli Astigiani si occupavano del commercio delle materie prime e delle merci confezionate, di ciò che serve ad ornarsi e ad armarsi, a nutrirsi e a vestirsi, specialmente delle tele di canapa e dei panni di lana, che importavano grezzi ed esportavano a torselli, lavorati e tinti, triplicando i prezzi. In città erano numerosi gli artigiani, che possedevano telai a due licci, maestri nell’intrecciare, ordire e formare l’invergatura. Gli Statuti stabilivano che il podestà entro un mese dall'inizio dell'incarico dovesse eleggere quattro inquisitori (due fabbricanti e due mercanti) con il compito di investigare se i panni erano prodotti a regola d’arte, “sicut debent fieri”. I quattro inquisitori, nel formulare eventuali denunzie, dovevano essere concordi almeno in due: “duo ad minus insimul in concordia”.

Un’altra attività redditizia era costituita dal commercio del vino delle nostre colline. Più remunerativa era la vendita delle pellicce: nel vasto dominio astese erano ancora numerose le foreste e quindi non mancavano gli animali da pelliccia. Un decreto di Gian Galeazzo Visconti, conte di Virtù e signore di Asti, emesso il primo aprile 1386, lamentava che animali selvatici aggredissero le persone e assicurava 50 soldi a chiunque avesse presentato una pelle di lupo “cum omnibus quattuor pedibus” e 10 soldi per ogni pelle di volpe.

CENA PROPIZIATORIA: Venerdì 15 settembre: Bocciodromo “Don Gino Bosticco”, Corso XXV Aprile - ore 20.30 

FANTINO: Dopo la delusione dello scorso anno, con un Palio terminato in batteria nonostante i favori del pronostico, il Borgo Torretta ha scelto di riconfermare la propria fiducia verso Valter Pusceddu, che per la seconda volta consecutiva, e la quinta in totale, vestirà la giubba bianco-rossa-blu. Proprio con la Torretta, infatti, Bighino aveva debuttato ad Asti nel 1999, in quello che fu il primo dei suoi 18 Palii corsi finora in Piazza Alfieri. Una piazza dove Pusceddu ha difeso, oltre a quelli della Torretta, anche i colori di Tanaro, San Damiano, San Secondo, Cattedrale, Viatosto, Santa Caterina, San Martino San Rocco e San Paolo, ottenendo per ben nove volte l'accesso alla finale. Finali dove, almeno fino a due anni fa, Pusceddu non era mai riuscito ad imporsi, piazzandosi per ben tre volte secondo (nel 2003 con San Secondo, nel 2010 con Santa Caterina e nel 2014 con San Paolo). Una maledizione, quella della piazza d'onore, spezzata da Bighino nel 2015, anno della sua prima vittoria astigiana con i colori di San Paolo. Nel 2016, poi, come detto il passaggio alla Torretta e un Palio terminato senza riuscire ad accedere alla finale, obiettivo che i bianco-rosso-blu non hanno più centrato dopo la vittoria del 2013. Ad Asti Pusceddu proverà a migliorare il bottino di un'annata che, finora, lo ha visto presente in diversi Palii (Fucecchio, Ferrara, Bientina e Piancastagnaio), vincitore al Palio di Castiglion Fiorentino con il Rione Cassero e autore di un'ottima prestazione, in linea con quanto richiestogli dalla Contrada, nel recente Palio del 16 agosto a Siena.