domenica 27 agosto 2017

Verso il Palio 2017: il Comune di Canelli


Canelli, centro spumantiero noto a livello internazionale, si trova a 30 km a sud di Asti. Il paese, dominato dall’imponente mole del castello Gancia, ha il suo fulcro nella produzione vinicola di alta qualità dovuta, soprattutto, a terreni particolarmente vocati per la coltivazione del vitigno moscato, “padre” del rinomato Asti Spumante.

COLORI: bianco e azzurro

RETTORE: Giancarlo Benedetti

VITTORIE: 








1974
Mauro Finotto "Jora" su Anin "Spumantino"
Rettore: Gian Carlo Pulacini


TEMA DELLA SFILATA: Vini e uve: pedaggi, tasse, leggi e privilegi
Gli Statuta Revarum Civitatis Ast, pervenuti nella versione del 1377, sono la raccolta degli ordinamenti che regolano nel Comune di Asti e nel suo distretto la riscossione di gabelle, dazi e pedaggi. Poche erano le città che ebbero ordinamenti fiscali così precisi, i quali permettevano una costante e cospicua entrata di denaro nelle casse comunali, anche se una parte spettava all'appaltatore ed ai vari signori che si susseguirono al governo della città.

Fin dall’epoca dei Liguri e dei Romani, il territorio di Asti è famoso per le sue uve ed i suoi vini. Il vino è merce primaria per il consumo e al dazio relativo sono dedicati vari capitoli negli Statuta, che regolano la vendita di vino al dettaglio, l'importazione di vino e uve, la vendita del vino all’ingrosso, la mescita. Giornalmente alle tre porte di Asti (San Pietro, San Quirico, Sant’Antonio) i gabellieri esigono il pedaggio sulle merci che entrano in città, sotto pena della loro confisca, compresi gli animali da soma, nel caso si eluda il pagamento. Godono di franchigia i religiosi, i frati e le monache dei Conventi di Sant’Agnese, Sant’Anastasio, Santo Spirito e Sant’Anna; durante la dominazione orleanese sono esenti anche il Duca, il Governatore ed i Castellani, ma solo per il consumo famigliare. Per portare l’uva in città, si pagano tre soldi a “carrata”, ovvero bigoncia da carro, sei denari ogni soma, due denari per cesta.

Nel capitolo del vino all’ingrosso si scopre che vige una legislazione particolare per vini e produttori cittadini: “…chiunque in Asti città, nei suoi borghi e sobborghi venderà vino, o lo regalerà o lo impresterà ad un cittadino astese pagherà per ogni sestaria (diciotto litri) di vino puro, o mischiato, tre soldi in moneta d’Asti. Se invece si farà ad un forestiero, oppure a chi non paga tributo al Comune, la tariffa sarà di sei denari….”. Vengono elencate condizioni che definiscono il “forestiero”; vengono però esclusi da questa categoria sacerdoti e poveri che abitano in città: essi “a ragione” vanno considerati cittadini di Asti. Analoga procedura di pagamento da parte dei mercanti avveniva, secondo la tradizione, anche per il vino inviato al duca d’Orleans, signore di Asti, ed alla corte francese di Luigi XII.

Interessante anche la citazione nel Codice relativa al vino tagliato o “loira” e all’uva “agresta” usata per le “salse asprigne”, condimento per le carni lesse.

Il corteo rievoca mercanti e popolani di Canelli che portano in città prodotti vitivinicoli e pagano ad una porta della cinta muraria gli importi dovuti nelle mani dei gabellieri e dell'appaltatore.

CENA PROPIZIATORIA: Sabato 16 settembre: “Brindisi propiziatorio”, piazza Cavour - ore 20.45 

FANTINO: Per il quarto anno consecutivo il Comune di Canelli ha scelto di affidarsi a Massimo Columbu, fantino che, nel 2015, era stato capace di riportare i biancoazzurri in finale dopo tantissimi anni di assenza. Quello del 2015 era stato il quinto accesso in finale ad Asti per Columbu che, in Piazza Alfieri, aveva debuttato nel lontano 1996 con i colori di San Secondo. Dopo quel Palio, terminato all'ottavo posto in finale, "Veleno II" ha corso ad Asti in altre tredici occasioni, vestendo i colori di Don Bosco, Moncalvo, Montechiaro, San Silvestro e, appunto, Canelli. Nelle sue quattordici esperienze astigiane, Columbu, vanta come miglior risultato un quinto posto ottenuto nel 2000 con Don Bosco. In questo 2017 Columbu ha corso i Palii di Bomarzo, Fucecchio e Ferrara.