Riceviamo e pubblichiamo l'intervento di un nostro lettore in merito ai recenti sviluppi dei problemi riguardanti la sede di allenamento dei gruppi sbandieratori e musici.
Come ormai i Gruppi di Musici e Sbandieratori sanno nella nostra città vige il divieto più assoluto di allenarsi e prepararsi: le recenti lamentele degli abitanti della zona attorno al Centro commerciale il Borgo, nel cui piazzale si allenavano 7 dei 14 Gruppi Cittadini, hanno portato ad una decisione unilaterale da parte dell’Amministrazione che ha decretato l’impossibilità di svolgere allenamenti nel posteggio del centro commerciale.
Voglio sottolineare la prepotenza della decisione, accolta come un fulmine a ciel sereno nel mondo degli Sbandieratori dei comitati cittadini; si è puntato semplicemente a zittire una parte di cittadinanza (probabilmente avversa completamente al mondo del Palio) senza specificare alla cittadinanza Tutta i motivi di tali disturbi e, trovare una soluzione concordata tra cittadini e “disturbatori” che rimangono senza diritto di far valere le proprie ragioni; in Torretta negli anni si è trovata una soluzione che alla fine è riuscita ad accontentare tutti (gli allenamenti per giunta si svolgono in mezzo ad una zona residenziale con altissima densità abitativa): si è fatta valere la cittadinanza nel rispetto del riposo, con orari ben definiti e non eccessivamente invasivi, e il diritto di allenarsi per il Gruppo Sbandieratori e Musici ( la situazione è stata volutamente semplificata ma fotografa in pieno la necessità di dialogo per la risoluzione di problemi di quieto vivere sociale).
E’ proprio questo l’aspetto che lascia maggiormente interdetti, ovvero una chiusura definitiva, non negoziabile e miope, che lascia gran parte degli sbandieratori di Asti in una situazione che ne annulla la programmazione anche a brevissimo termine, l’ordinanza che infatti autorizza l’attività di allenamento dei gruppi infatti mostra evidenti lacune circa i luoghi preposti all’allenamento, largamente insufficienti e per giunta già occupati dai rimanenti gruppi di sbandieratori, e non esprime la valenza sociale ed identitaria dell’attività paliofila in questo campo, fotografandola come un disturbo per tutti (amministrazione compresa) da sopportare per fare un piacere a quei pirla in calzamaglia.
Mi interrogo sulla possibilità che questa possa rappresentare una decisione che darà avvio ad una nuova stagione a difesa del “silenzio” (scusate ma faccio fatica a comprendere tale termine chiuso tra tracciati autostradali e strade cittadine rumorosissime, trafficatissime e dissestate), che costringerà i nostri gruppi a chiudere i battenti, con un amministrazione sempre più lontana dal mondo del Palio ove la dimensione umana è preponderante, e sempre più vicina agli aspetti politici ed economici della manifestazione; senza dimenticare nel frattempo di spremere per bene queste realtà, che ormai vivono in conflitto aperto con il Comune che non ne cura l’attività, non le promuove e le opprime con decisioni non condivise e condivisibili.
La gran parte delle realtà vive per auto sostentamento dell’attività, con costi che si impennano e problematiche che si sommano alla già difficile ricerca di un posto nel mondo del Palio, la situazione per queste realtà non è rosea (nonostante le crescite esponenziali a livello nazionale di diversi Gruppi) e imminente è la chiusura forzata di moltissimi gruppi; per un comitato gli sbandieratori sono un investimento in larga parte a perdere e non rappresentano più quella molla, quel volano che lega le sale delle sedi coi borghigiani.
Bisogna intervenire prima di perdere il patrimonio accumulato in 40 anni di attività.
Sarebbe opportuno che l’Amministrazione si apra a possibili dialoghi con la realtà dei gruppi di Sbandieratori e Musici, ascolti quanto riferito da questi e trovi soluzioni circa le problematiche che si sono create e riferisca alla cittadinanza sull’attività pro-Palio che queste realtà portano avanti senza sacrificarle a priori in un ottica di raccolta voti; perché è vero coi voti si governa ma non è per forza con questi che si fa Buon Governo.
Non è mia volontà andare a parare su realtà al di fuori di quella Astigiana, sono da analizzare i problemi creati e le possibili soluzioni qua ad Asti, l’unica delle città di Palio che può vantare un grandissimo numero di gruppi ( non esistono città con 14 gruppi) e rappresenta una peculiarità che non si può analizzare e discernere prendendo a riferimento altre realtà, ma va affrontata con uno spirito che leghi il Palio in tutte le sue forme alla città senza necessariamente puntare ad una crescita ed un potenziamento della macchina, ma ottenendo il massimo e facendo recitare al meglio gli attori in gioco ( e questo vale per tutto il mondo del Palio non solo gli Sbandieratori).
Lettera Firmata
Voglio sottolineare la prepotenza della decisione, accolta come un fulmine a ciel sereno nel mondo degli Sbandieratori dei comitati cittadini; si è puntato semplicemente a zittire una parte di cittadinanza (probabilmente avversa completamente al mondo del Palio) senza specificare alla cittadinanza Tutta i motivi di tali disturbi e, trovare una soluzione concordata tra cittadini e “disturbatori” che rimangono senza diritto di far valere le proprie ragioni; in Torretta negli anni si è trovata una soluzione che alla fine è riuscita ad accontentare tutti (gli allenamenti per giunta si svolgono in mezzo ad una zona residenziale con altissima densità abitativa): si è fatta valere la cittadinanza nel rispetto del riposo, con orari ben definiti e non eccessivamente invasivi, e il diritto di allenarsi per il Gruppo Sbandieratori e Musici ( la situazione è stata volutamente semplificata ma fotografa in pieno la necessità di dialogo per la risoluzione di problemi di quieto vivere sociale).
E’ proprio questo l’aspetto che lascia maggiormente interdetti, ovvero una chiusura definitiva, non negoziabile e miope, che lascia gran parte degli sbandieratori di Asti in una situazione che ne annulla la programmazione anche a brevissimo termine, l’ordinanza che infatti autorizza l’attività di allenamento dei gruppi infatti mostra evidenti lacune circa i luoghi preposti all’allenamento, largamente insufficienti e per giunta già occupati dai rimanenti gruppi di sbandieratori, e non esprime la valenza sociale ed identitaria dell’attività paliofila in questo campo, fotografandola come un disturbo per tutti (amministrazione compresa) da sopportare per fare un piacere a quei pirla in calzamaglia.
Mi interrogo sulla possibilità che questa possa rappresentare una decisione che darà avvio ad una nuova stagione a difesa del “silenzio” (scusate ma faccio fatica a comprendere tale termine chiuso tra tracciati autostradali e strade cittadine rumorosissime, trafficatissime e dissestate), che costringerà i nostri gruppi a chiudere i battenti, con un amministrazione sempre più lontana dal mondo del Palio ove la dimensione umana è preponderante, e sempre più vicina agli aspetti politici ed economici della manifestazione; senza dimenticare nel frattempo di spremere per bene queste realtà, che ormai vivono in conflitto aperto con il Comune che non ne cura l’attività, non le promuove e le opprime con decisioni non condivise e condivisibili.
La gran parte delle realtà vive per auto sostentamento dell’attività, con costi che si impennano e problematiche che si sommano alla già difficile ricerca di un posto nel mondo del Palio, la situazione per queste realtà non è rosea (nonostante le crescite esponenziali a livello nazionale di diversi Gruppi) e imminente è la chiusura forzata di moltissimi gruppi; per un comitato gli sbandieratori sono un investimento in larga parte a perdere e non rappresentano più quella molla, quel volano che lega le sale delle sedi coi borghigiani.
Bisogna intervenire prima di perdere il patrimonio accumulato in 40 anni di attività.
Sarebbe opportuno che l’Amministrazione si apra a possibili dialoghi con la realtà dei gruppi di Sbandieratori e Musici, ascolti quanto riferito da questi e trovi soluzioni circa le problematiche che si sono create e riferisca alla cittadinanza sull’attività pro-Palio che queste realtà portano avanti senza sacrificarle a priori in un ottica di raccolta voti; perché è vero coi voti si governa ma non è per forza con questi che si fa Buon Governo.
Non è mia volontà andare a parare su realtà al di fuori di quella Astigiana, sono da analizzare i problemi creati e le possibili soluzioni qua ad Asti, l’unica delle città di Palio che può vantare un grandissimo numero di gruppi ( non esistono città con 14 gruppi) e rappresenta una peculiarità che non si può analizzare e discernere prendendo a riferimento altre realtà, ma va affrontata con uno spirito che leghi il Palio in tutte le sue forme alla città senza necessariamente puntare ad una crescita ed un potenziamento della macchina, ma ottenendo il massimo e facendo recitare al meglio gli attori in gioco ( e questo vale per tutto il mondo del Palio non solo gli Sbandieratori).
Lettera Firmata