Remigio Durizzotto, rettore di San Lazzaro, lascia dopo nove anni di rettorato. Gli succederà, molto probabilmente, Carlo Biamino, già responsabile del gruppo sbandieratori e musici giallo verdi. Remigio ripercorre con noi il suo cammino all'interno del mondo del Palio.
Remigio, come è stato il suo mandato in questo tempo passato a San Lazzaro?
Sono stati nove anni bellissimi: tutto quello che ho fatto ho fatto insieme al mio gruppo. E i riconoscimenti, non sono mancati. Oltre al Palio vinto nel 2008, è stato un mandato pieno di soddisfazioni quattro Palii degli sbandieratori e cinque musici, due volte la bancarella. Due volte il Palio dell'amicizia. Una pergamena del Soroptimist.
Com'è stato il suo esordio all'interno del gruppo e come rettore
Io ho fatto formazione per lavoro. Quindi, trovandomi all' interno del Comitato ho sempre curato di più il gruppo rispetto al singolo. Devo però ringraziare di aver trovato persone che mi hanno rispettato e sono state con me senza eccedere.
Quando sono entrato nel San Lazzaro, il borgo era una cosa più per pochi, un gruppo più di elite. Io ho cercato di far arrivare il comitato alla portata di tutti, in primis all'interno della parrocchia: tantissimi parrocchiani sono diventati tesserati.
Ora passerà la mano..
E' ora di cambiare, ora ci sono tanti giovani, ma anche tanti che hanno la possibilità e la maturità giusta per prendersi delle responsabilità. Carlo è uno di loro. Ho cercato in questo di passare la mano a Carlo Biamino, che ha questa capacità di coinvolgere molto i giovani. A lui spetta il futuro del Borgo, ma io non mi tirerò indietro: il gruppo quello dei “più anziani” potrà dare sempre una mano.
Tanti nel mondo del Palio, sotto sotto, penseranno a un altro “golpe” da parte di un gruppo sbandieratori.
Il Comitato sono loro: hanno dimostrato un attaccamento nei confronti dei colori e del borgo. Non penso proprio che si tratti di un caso come quelli successi in passato. Io ho deciso di passare la mano e di dare a loro una responsabilità per il futuro di San Lazzaro.
Domani, quando ci saranno le votazioni non credo ci sarà bisogno di votare: il presidente di seggio chiederà un'alzata di mano e penso che la candidatura di Carlo non avrà problemi. Carlo è stato nove anni con me e non ho mai avuto nessuna acredine con lui.
Il suo momento più bello e quello più brutto di questi nove anni.
Il momento più bello, beh, sicuramente il Palio, ma anche quando qualcuno dei nostri si impone in qualsiasi campo. Per me il momento più bello del Palio 2008 è stato quando a San Domenico ho visto tanta gente, che non frequentava il comitato, emozionarsi e piangere.
Il momento più brutto ? Tanti, la morte di Don Giacomo, di Gigi Bagnasco, dei figli di Mario ed Elena.
Cosa vorrà dare ancora al Comitato?
Spero di essere ancora un coordinatore, e cercare di consigliare con la mia esperienza, di seguire le buone maniere e i rapporti tra le persone. Poi, farò la manovalanza.
Ora, qualche sassolino dalla scarpa se lo può togliere. Cosa serve al Palio in futuro?
Per il bene del Palio bisogna che qualcuno dimentichi il proprio colore. E' sempre più difficile fare Palio, perché sempre di più ognuno guarda il suo orticello e non la Festa. Dalla mia esperienza, quello che mi sento di consigliare ai comitati è di stare uniti per far crescere il Palio, e guardare la comunità e non il proprio colore.
Un ultimo pensiero.
C'è un ringraziamento che voglio fare a tutti. Borghigiani e non. Ho conosciuto tanti amici ne Palio e trattando loro come vorrei gli altri trattassero me, ho stretto dei grandi rapporti con tanta gente e ho imparato tanto rispettando gli altri.