martedì 4 ottobre 2011

Fabrizio Brignolo: "Implementare l'aspetto culturale del Palio"

Fabrizio Brignolo con il fazzoletto di San Silvestro
A qualche settimana dalla corsa di settembre, abbiamo chiesto a Fabrizio Brignolo, capogruppo del Pd in Consiglio Comunale e probabile candidato dell'attuale opposizione alla carica di sindaco di Asti, un commento sul Palio.

Brignolo, quali possono essere le prospettive per il nostro Palio?
Il Palio di per sé è una manifestazione che valorizza un vero sentimento popolare. Una delle occasioni maggiori per Asti per mostrare la sua vera anima, il suo vero "appeal" turistico. Quello che ho notato, durante lo scorso Palio è la sempre maggiore partecipazione della città a questa manifestazione e il suo indubbio successo in termini di risultati e presenze di turisti. Il pensiero che mi sorge spontaneo va ai comitati Palio, che non fanno solo una corsa per loro stessi ma per tutta la città. In questo vanno aiutati e sostenuti. Una nuova amministrazione dovrebbe mettersi in ascolto delle loro esigenze per fare insieme a loro un percorso che aiuti loro ed insieme il Palio e il futuro della Città.

Dal punto di vista turistico cosa si potrebbe implementare?
Beh, il turista che viene ad Asti oggi si trova davanti a una grande offerta. C'è il Battistero di San Pietro, c'è il nuovo museo del Risorgimento che sta sorgendo a Palazzo Ottolenghi. Quello che serve è un museo del Palio.  La manifestazione stessa è già di per sé una grandissima attrattiva, ma noi dobbiamo lavorare sull'aspetto culturale della manifestazione: renderla visibile tutto l'anno, tirare fuori le grandi eccellenze che la contraddistinguono e metterle in mostra. Penso ai costumi, ai drappi, a tutto quello che rende unica la nostra Festa e andrebbe orgogliosamente esibito. Ricordiamoci che da ogni Euro investito in cultura ne ricaviamo 5 e mezzo.

Il Palio merita un assessorato?
Assolutamente sì. Ripeto è la risorsa più grande della nostra città, anche in termini economici. Un investimento sul Palio, ne sono convinto, porterebbe più benefici delle risorse impegnate per salvare una qualsiasi piccola azienda in difficoltà. Cosa che, ben inteso, bisogna continuare a fare. Con un ragionamento di questo tipo, inoltre, credo sia possibile inserire all'interno dei Comitati anche chi ora non è un accanito paliofilo.

Il Palio però, ad Asti non gode di larghissimi consensi..
A chi mi fa notare che solo una parte piccola della città è interessata al Palio, gli rispondo che il Palio non riguarda solo i paliofili. E' un ragionamento miope pensare al Palio solo come un gioco di chi già fa parte del suo mondo. Le Olimpiadi di Torino erano forse dirette solo agli addetti ai lavori? No sono state un'occasione unica di sviluppo per tutta la città. In questa ottica, i Comitati già fanno tanto per questo lavoro indispensabile per la città. Bisogna stare a sentirli e mettersi a lavorare in maniera veramente sinergica con loro.

Palio a Maggio, cosa ne pensa?
Proprio nell'ottica di quanto detto prima, lo spostamento del Palio non può essere deciso solo dal Comune. Ma mi sembra che attualmente i Comitati Palio non sono orientati in quella direzione.