lunedì 24 ottobre 2011

Rasero: "rieletto per traghettare Tanaro verso nuovi orizzonti"


Maurizio Rasero
La sua rielezione, c'era da scommetterci, ha di nuovo scatenato una ridda di polemiche. Il fuoco sotto la cenere, a dir la verità, dal 18 settembre non si era mai spento, in un animato post palio che ha visto confrontarsi il borgo fluviale con il Rione del Santo.
Ora Maurizio Rasero, che in un primo momento aveva dato l'addio allo scranno più alto di via Ferrero, è da una settimana nuovo rettore di Tanaro.

Rasero, una riconferma nonostante le dichiarazioni delle settimane passate?

Su questa questione urgono alcune precisazioni: alla luce di una situazione interne ed esterne, personalmente avrei voluto prendermi una pausa. Ero arrivato a dire che non davo le dimissioni perché nel nostro comitato, dopo il Palio e alla scadenza dei mandati, erano tutti dimissionari. Io avevo dato la mia indisponibilità a fare il rettore. Ma nel nostro Comitato, altre 5 persone, che avevano titolo e capacità per candidarsi, non hanno dato la propria disponibilità a fare il Rettore, e quindi da statuto abbiamo fatto un ballottaggio tra le cariche più importanti.

Si è parlato anche di alcune difficoltà all'interno del Comitato, che hanno portato a questa situazione di stallo.
In effetti, anche nella nostra assemblea, si è arrivati a ipotizzare che lo Statuto del Borgo, così come è scritto ora, crea dei problemi e in autunno dovrà per forza essere cambiato. Ma abbiamo anche deciso, che nonostante tutto, il Rettore dovesse essere eletto subito: tanti borghigiani hanno detto che la carica di rettore è impegnativa e importante, e, in questo momento particolare, serviva a Tanaro un traghettatore per una fase nuova e diversa. Dalle urne esce un risultato che mi rielegge Rettore. Io ho chiesto la possibilità di pensarci su, ma sotto le insistenze di tutto il Comitato ho preso i voti e ho detto di sì. 

Cosa la ha spinta ad accettare nuovamente?
L'affetto e la vicinanza di tante persone che hanno fatto buoni propositi per il futuro. Poi, prima di entrare il mio parroco, il mio consigliere spirituale, che con poche parole mi ha aiutato nella scelta. Poi, anche i fattori esterni: in un primo momento sembrava che non volessi ricandidarmi per paura delle denunce di San Secondo. Ma chi mi conosce sa che Maurizio Rasero non ha paura di nulla, e allora quella che poteva essere un ostacolo per me è diventato uno sprono ulteriore ad accettare questa carica.


Si è parlato di alcuni paletti nella rivalità tra voi e il Santo. Siete pronti a questa offerta?
Vedremo i fatti e non le parole. Da parte nostra c'è la massima disponibilità e apertura, vedremo se anche da parte di San Secondo ci sarà lo stesso.


Cambiamo discorso: Tanaro e il Palio. Come può cambiare la Festa e cosa piacerebbe cambiasse al rione fluviale?

Beh, noi attendiamo gli eventi e facciamo la nostra strada come l'abbiamo sempre fatta, consapevoli che dobbiamo sempre migliorarci nelle cose che non vanno. Poi, secondo me, dobbiamo vedere dove deve andare questo Palio. Capire gli obbiettivi e le politiche da mettere in piedi.
Secondo me è inutile buttare via troppe risorse per raggiungere certi obiettivi: per esempio sulla promozione: mi pare che il Palio abbia già raggiunto il massimo per quanto riguarda la capienza. Dallo scorso anno della i posti in tribuna sono aumentati di 500 unità. Si può migliorare, e tanto, nell'intento, con il pretesto del Palio di far vedere la città di Asti a più persone possibili, con un maggior spazio televisivo, magari cambiando la data della corsa. Vent'anni fa il Palio di Siena era conosciuto solo agli addetti ai lavori. E' diventato quello che è ora per il grande lavoro mediatico fatto su Piazza del Campo: quello di Asti, purtroppo è troppo attaccato alle Sagre e in un momento sfavorevole del calendario. Le Sagre sono un richiamo troppo forte e troppo imponente per l'esterno. Io stesso se voglio far venire qualcuno dall'esterno per vedere qualcosa di bello ad Asti, per quanto ami il Palio, gli dico di venire a vedere le Sagre.