Maurizio Bertolino al Palio 2003, all'epoca rettore di San Secondo |
Un bilancio del Palio appena trascorso, con una domanda facile: incominciamo dal mossiere?
Io gli do un giudizio sufficiente. Valuto la mossa caso per caso, e dò a Corbelli il 50% della colpa per le cose che non sono andate bene, mentre imputo l'altro 50% ai fantini giovani e ai cavalli inesperti della piazza. Riguardo alle partenze false, più di dieci in tutto il Palio, devo dire che molte erano assolutamente da dare come tali. Quindi, guardando in prospettiva, devo dire che Corbelli non è stato meglio o peggio di tanti altri, per dire che il mossiere assoluto non esiste. A chi mi critica dicendomi che il mossiere è stata una mia creatura e che avrei dovuto astenermi dalla votazione, rispondo che è assolutamente legittimo, da parte di una amministrazione comunale, poter votare per decidere chi è il mossiere. Abbiamo portato in Consiglio del Palio una rosa di 4 nomi e il CdP ha preso la sua decisione con una votazione a maggioranza e democratica.
Un commento sulla vendita dei biglietti.
Come ho già espresso in una nota ufficiale da parte del Comune, quest'anno il risultato è stato eccezionale. Quasi 200mila Euro di incasso, un record di biglietti venduti. Anche le giornate precedenti sono andate bene, con un afflusso turistico costante. Non abbiamo i dati ma possiamo dire che è andata ottimamente.
La notte bianca della vigilia del Palio ha influito sullo svolgimento delle cene. E cosa dice a chi sostiene di poter creare una notte "viola" anche la sera del Palio?
Beh, la notte bianca è stata in qualche modo una prova della notte viola, un po' a sorpresa. Non credo abbia influito più di tanto, né in negativo, né in positivo. Per quanto riguarda la notte viola sono assolutamente contrario. Il Palio è un evento a sé, non bisogna mischiarlo con altri eventi, che possono trovare collocazione in altri contesti temporali della nostra città.
Una nota tecnica. Un brutto inconveniente allo steccato durante l'ultimo giro della finale.
Si, in effetti lo steccato ha ceduto, per fortuna nell'ultimo giro, altrimenti sarebbe stato un grave rischio per cavalli e fantini. Noi abbiamo montato lo steccato secondo le indicazioni dell'Unire, e questo ha comportato una sua maggiore flessione che ha fatto si che cadesse durante l'ultimo giro. Non è stato un errore imputabile a noi e infatti anche il commissario Unire ha riconosciuto che c'era questo aspetto da approfondire. Abbiamo già trovato la soluzione tecnica e quindi questo sarà un problema che non si ripeterà più.
Consigliere, qual'è il suo bilancio dei 3 Palii corsi sotto la sua gestione?
Diciamo che ho visto un'ascesa verticale del Palio, fino all'ultimo, che a parte le polemiche "paliesche" ha visto la maggiore partecipazione di pubblico e un entusiasmo veramente rinnovato.
Diciamo che l'eredità che lascio è quella di un Palio veramente a un punto di svolta: c'è l'interesse da parte della città nell'investire veramente su questa Festa. Abbiamo fatto molto per promuovere e lavorare sull'esterno della manifestazione. Ora io dico: concentriamoci sull'interno. Dobbiamo snellire e riformare la macchina paliesca affichè sia in grado di affrontare le sfide che la attendono in futuro, nella prospettiva di un Palio sempre più motore dell'economia di questa città. Bisogna pensare a un ente, un consorzio o una fondazione, che, sotto l'egida del Comune, metta insieme diversi attori economici cittadini e lavori davvero, libero da certi impedimenti propri degli enti pubblici, al futuro della Festa. Io penso che i tempi siano maturi per una scelta di questo tipo.