domenica 22 marzo 2015

Una domenica con Brontolo: quattro chiacchere con Alessio Migheli




Telefono, prendo l’auto e vado a Mociano, poche centinaia di metri prima della pista dei cavalli a bordo strada c’è il podere dove tiene i cavalli Alessio Migheli. Entrando sulla destra trovo un grande fienile dove sono i box per i cavalli, nel grande piazzale ci sono due Van uno di colore rosso e uno più piccolo bianco. A sinistra c’è il podere e davanti a questo trovo Alessio che mi aspetta ben coperto perché è freschino, sono le 18 ed era appena sceso dal cavallo con cui si allena a Pelo. Ha una folta barba e il cappellino di lana in testa, ci diamo la mano salutandoci ed andiamo dentro il podere in una stanza bassa dove c’è accesa una vecchia stufetta a gas di quelle che fanno però un bel calduccino. Ci sediamo ad un tavolo da cucina e dopo aver fatto due chiacchiere sui cavalli, sul Palio in generale; dopo di che accendo il registratore del mio telefonino e….
Alessio, chi è Alessio Migheli?

 Alessio è un ragazzo che è nato e vissuto a Siena, fin da bambino ha avuto il desiderio di montare in Piazza del Campo, ma per fare le prove di notte, magari la tratta, ero con i piedi per terra, avevo questo di desiderio, poi piano, piano montando li dentro ti prende la libidine e…  come i sogni ne pensi uno, poi ci arrivi e ne pensi uno più importante, fino ad arrivare ad avere quello di correre il Palio, quello l’ho realizzato ma, inevitabilmente ce ne è un altro ancora più importante, ma ancora, almeno per ora, non l’ho realizzato, vincere!!! Ma l’obbiettivo, il “sogno” è quello!!!   

Quanti anni hai?

Io ne ho trentuno.

Allora parlando di sogni e concretezza, che pretende Alessio da se stesso? 

Alessio ha sempre preteso tanto da se stesso, è sempre stato critico con se, mi metto li, riguardo le corse, anche se l’ho vinta e guardo dove posso aver sbagliato, guardo se c’è l’errore, dov’è la virgola, questo sempre per poter migliorare, non mi accontento, pretendo sempre di più da me stesso. Quando poi le cose vanno peggio si, che pretendo più carattere da Alessio, per diventare ancora più un guerriero, superare le difficoltà e raggiungere l’obbiettivo fissato, la vittoria.  

Che cos’é che avresti voluto vedere o fare che non c’eri ?

Per la passione che ho io per i cavalli, per il Palio, avrei voluto vivere a fare il Palio dei tuoi tempi Camillo, quello con Aceto, Cianchino, quel tempo li secondo me ha toccato il massimo del fascino il Palio…. Gli anni 70-80 a sentire i racconti delle persone grandi, gli intrighi e tutto quanto… secondo me è stato il massimo, ha toccato il top del fascino.

Quindi quando in praticamente correva anche il tuo Babbo ?  foto del Babbo Migheli Luigi

 Si!

E il tuo Babbo che ti dice?

Il mi Babbo più che una voce è un Occhio. Anche da bambini sia con me che con mia sorella non erano parole, ma occhiate espressive che davano sentenza, giudizio, non ci ha mai brontolato o detti bravi, lo sguardo diceva e dice tutto anche ora e, basta il suo sguardo perché capisca che quella corsa andava fatta in un altro modo o quel cavallo dovevo montarlo diversamente, oppure che ho fatto le cose per il verso giusto.

Ma quando Babbo lo vedevi correre o magari cadere, che pensavi?

Sai da bambino non te ne rendi neanche conto, poi ha smesso abbastanza presto quindi ero ancora piccolo per aver avuto delle emozioni che mi hanno lasciato ricordi in merito. 

I consigli che da Babbo quali sono?

Lui mi lascia fare, te l’ho detto lui parla poco, dice tutto con lo sguardo.

Secondo te l’intelligenza libera o imprigiona?

L’intelligenza secondo me libera. Ti fa vedere sempre al di la del tuo naso. Ti fa ammettere i tuoi errori. Se te non trovi la strada libera te ne fa trovare una traversa o parallela, ti aiuta a comprendere e interpretare le situazioni; si l’intelligenza libera, non imprigiona.  

È meglio essere o apparire?

Bella domanda questa! Essere sarebbe importante, ma anche apparire in un certo modo… questo è un mondo che pur troppo si basa anche molto sul’apparenza. Fare in un modo o in un altro ha la sua differenza, o dire una cosa in un modo o in un altro ha la sua bella differenza.

Tu che scuole hai fatto?

Ho fatto e terminato ragioneria

Alessio non cambia mai tono della voce e mi guarda costantemente, ha una voce tranquilla e rilassata quando parla, nervosismo credo zero. 
Che ti ha portato montare in corsa alle regolari anche se come Gentleman?

A parte il fatto che è stata una cosa molto divertente perché mi diverto a montare a cavallo, sempre. Ma montare alle regolari era un altro mio sogno che sono riuscito a realizzare. Correre le regolari vuol dire montare cavalli che la maggior parte delle volte non hai mai montato prima, neanche in lavoro, devi subito capire che tipo di cavallo stai montando. Gli ordini di che tipo di corsa devi fare per sfruttare al meglio il cavallo, impartiti dall’allenatore dello stesso ti aiuta, si, ma poi sta a te nel tratto di galoppo per raggiungere le gabbie a capire che tipo di cavallo stai cavalcando. L’esperienza delle regolari mi ha lasciato il grande bagaglio di comprendere le andature che, come tu sai bene, sono fondamentali in corsa, anche se si parla di corse di provincia e di Palio.

Il futuro va aspettato o affrettato?

Secondo me il futuro lo devi aspettare, se tu cerchi una cosa in tutti i modi e metti la foga è la volta che te la fai andare ancora più via, la fretta è cattiva nemica in tutto, con questo tu devi sempre cercare di fare le cose il meglio possibile se vuoi prima l’obbiettivo prefissato . Insomma va aspettato e sollecitato allo stesso tempo, facendo le cose al meglio perché una cosa avvenga prima.

Luglio, il Colonnino, poi scendi al volo con il dolore alla gamba, il tuo pensiero in quel momento?

Il primo pensiero è stato per la gamba, pensavo di esse merla frantumata perché ho sentito un dolore lancinante.

Ero a Palazzo Berlinghieri  e l’ho visto personalmente, sceso al volo da cavallo era a gamba zoppa e dal suo viso trasparivano smorfie di un forte dolore.

Quando ho appoggiato la gamba ed ho visto che reggeva ho avuto un sollievo, ma il dolore era tremendo ed è aumentato quando subito mi son reso conto di aver buttato via un’opportunità che avevo cercato  proprio su quel cavallo e, che mi son giocato per una distrazione, dovuta all’incidente avvenuto al Canapo e per aver avuto la netta impressione che arrivassero i cavalli contro mano, la gente urlava, io ho alzato gli occhi girando la testa verso il Casato per guardare e il cavallo mi ha seguito buttandosi. Grande errore ho fatto e pagato caro, anzi a carissimo prezzo!!!

C’è stato un momento di svolta nella tua carriera? O deve ancora venire, vittoria a parte?

Poteva essere a Luglio ma vale il discorso che ho fatto prima. Le difficoltà però devono rafforzare, e conoscendo il mio carattere ho intenzione di tirar fuori i Capperi  e cercare  nuovamente l’occasione giusta.

Nella vita meglio i rimorsi o i rimpianti?

Credo che nella vita ci possono stare tutte e due, uno deve fare sempre quello che si sente nel momento in cui se lo sente, poi, che diventi un rimorso o un rimpianto poco importa, l’importante è che io l’abbia fatto sereno, convinto di farlo e soprattutto di testa mia, poi se risultato sbagliato “pazienza“ è importante che sia stato io convinto di farlo, a quel momento, ritenendolo giusto.

Quanto conta sbagliare di testa propria?

Conta perché se sbagli di testa tua devi rimproverare solo te stesso. Credo non ci sia cosa peggiore che, tornando ai rimorsi ed ai rimpianti, averne uno per colpa di altri, sarebbe credo disastroso psicologicamente. Come ti dicevo prima, sono io il primo critico di me stesso, quindi preferisco che la colpa di quel che faccio nel bene e nel male sia mia, se sbaglio lo ammetto perché sono un uomo, e l’uomini sbagliano. Un detto dice: tutti gli uomini sbagliano, i più grandi lo ammettano. Io preferisco di ammettere di aver sbagliato, piuttosto che dover dare la colpa ad altri del mio sbaglio, non fa parte di me.

Hai una compagna o vivi ancora a casa con i tuoi?

No vivo sempre con i miei sono un sin gol, quindi ancora sul mercato…..

Lo dice con una bella risata accompagnata anche dalla mia. 
Tu sei realmente come appari, o appari come sei?

Io appaio come sono, sono un tipo molto genuino, forse avvolte anche troppo, sono molto sincero e leale, nel Palio può aiutare ma, a volte molto meno, però appaio così, son così e chi mi conosce lo sa.

E per il prossimo Palio dove porta il tuo “vento“?

Sai per ora ci sono sei contrade, ne mancano quattro, il ventooo porta…. che devo inevitabilmente aspettare i movimenti, le scelte dei Big e quindi poi vedere, ho rapporti buoni con diverse contrade, specie con quelle con cui ho montato.

Quanti Palii hai corso?

Dieci.

Hai corso anche in contrade numerose “importanti” ?

È si, uno nel Montone, due nel Nicchio, uno nella Torre, uno nel Bruco, parlando di quelle numerose e poi nel tre nel Drago, uno nella Giraffa e uno in Civetta. 

Tu da ragazzo senese, come cambia lo stato d’animo tra montare in una contrada numerosa a una meno numerosa?

Sinceramente a me non è che mi cambia tanto lo stato d’animo tra una numerosa o meno numerosa. Probabilmente sono più emozionali quelle più numerose, dopo la prova o la cena della Prova Generale, oppure la benedizione del cavallo, mentre quelle più “piccole” sono più intime, hanno forse un’atmosfera più familiare, il Palio però e lo senti e c’è poco da dì, piccine o grandi il Palio è sempre il Palio e l’atmosfera è la stessa indipendentemente dal popolo che è dietro a una contrada.

Ecco e la Benedizione del cavallo che ti trasmette, dove va il Cuore?

Si, senti la benedizione sin dalla prima volta che ho montato, la prima volta è stata nel Montone, è forse il momento più bello, ha un’atmosfera molto intima, che unisce, che siano dieci o che siano mille persone, in quel momento si uniscono e diventano un’anima sola che si intreccia a quella del cavallo, è un’esperienza unica! Noi ci s’ha la fortuna di provare certe cose, non mi stancherò mai di dire che siamo persone brave ma anche tanto fortunate a fare questo mestiere che porta anche certe emozioni, sono sensazioni che dovrebbero provare tutti gli esseri umani.

Qui la voce è cambiata, si è addolcita e lo sguardo è diventato quasi languido, lo capisco sono emozioni uniche che io ho avuto la fortuna, come dice Alessio e che condivido, di provare. Qual’é la cosa che ti infastidisce di più nella vita?

La cosa che mi infastidisce di più è quando so una verità e un altro per interesse mi dice una cosa per un’altra pur sapendo che a me non cambierebbe niente. Ecco quando vogliono far trasparire una cosa per un’altra persino quando sanno che io so la verità. In una parola, la falsità, questa mi infastidisce tanto, mi cascà proprio le braccia…. Quando me ne accorgo cambia la valutazione di quelle persone, o persona in un attimo.

Ti piace leggere?

Si leggo abbastanza

Qual’é il libro che ti è rimasto che ti ha fatto riflettere?

Ce ne sono diversi ma forse quello che mi ha colpito più di tutti è: Come Ottenere il Meglio Da se Stessi e da gli Altri è un libro sulla psicologia di  Anthony Robbins
 e fa vedere che tante cose, ti fa capire se te una cosa la vuoi davvero, se insisti e persisti, e non ti dai mai per vinto alla fine riesci a trovare la strada per arrivare a farla quella cosa.

Questo lo dice rimanendo con lo stesso timbro di voce ma con più determinazione, ha la mano aperta a taglio e la batte sul tavolo ritmando quello che sta dicendo con dei leggeri colpetti dimostrando, per primo a se stesso, la propria determinazione.
La vita va accarezzata o presa per le Corna?

Anche li secondo me dipende sempre dal momento, dalla situazione. Ci son situazioni che il Toro oh lo prendi per le corna e o non c’è versi…  altre volte invece basta una carezza,  per “addolcire” il Toro. 

Ma se devi davvero dare una definizione unica alla domanda quale sarebbe la risposta? 

Se devo dare una definizione netta direi che secondo me va presa per le Corna la vita, va aggredita, va presa di petto.

Intanto è entrato Babbo Migheli che ha finito di governare i cavalli da solo visto che Alessio  sta chiacchierando con me. Mentre è entrato mi ha salutato con una mano sulla spalla, si è cambiato, poi ha salutato ed è andato a casa. Lo Zio va via dice Alessio, è il soprannome con cui lo chiamiamo tutti noi dell’ippica senese. 
Alessio la vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere meglio?

I sogni aiutano a vivere meglio. La vita non può essere un sogno è realtà. I sogni aiutano nella vita ad alzarti la mattina, magari mezzora prima che suona la sveglia. Come ho detto noi siamo fortunati o perlomeno io mi sento fortunato di fare un lavoro che è per me un sogno realizzato, che mi da gioia farlo, anche se il sogno ancora non è completato. 

Credi in quello che fai o fai quello in cui credi?

Tutte e due, io credo in quello che faccio. I miei genitori, la mia famiglia mi ha sempre insegnato l’onestà, di portare a termine le cose che inizio, la determinazione nel farle, si faccio quello in cui credo e credo in quello che faccio. Come ti ho detto prima ho degli obbiettivi e ho intenzione di raggiungerli.

Meglio debiti morali o materiali?

Sicuramente quelli materiali. I debiti morali non li sopporterei, se lo dovessi avere lo vorrei saldare immediatamente.

Hai il debito morale con qualcuno?

Non credo, non credo proprio, no sicuro.

Me lo dice deciso e quasi risentito, proprio è cosa che non sopporta, quasi, quasi, gli ha dato noia anche solo la domanda. La prima volta che hai montato in Piazza ma no il Palio, proprio la prima volta che hai fatto il giro di Piazza a galoppo. La sensazione?

 La prima volta che ho montato in Piazza è stato il 2007, montai per le prove di notte una cavallina di Passalaqua  Ei Ei, niente, mi ricordo come ora che quando scesi tutti mi fecero i complimenti per  come avevo montato, due batterie dopo montai Denoso Tou il cavallo che a quel tempo teneva Maurizio Farnetani e quando scesi anche da lui ancora i complimenti da tutti, a quel punto mi gasarono anche, poi montai il terzo cavallo e gasato dai complimenti via, via,  con un cavallo di 4 anni inesperto, in Piazza un c’era mai stato, a San Martino sbagliai e, fra l’inesperienza sua e l’inesperienza mia si butto sul colonnino, io tolsi la gamba per non sbatterci contro e cascai, mi rialzai e andai direttamente a casa senza tornare nemmeno dentro l’Entrone, passai dalla contentezza a una arrabbiatura con me stesso unica.

Ma l’emozione, la sensazione di quei momenti a cavallo in Piazza del Campo la prima volta?

Libidine, no emozione, gioia, io vado li sempre con il sorriso e specie quel primo mattino.

Ma il giorno del Palio? Quel pomeriggio che sei uscito dall’Entrone ed hai visto tutti quei volti che ti guardavano, che hai provato?

Mentre entravo in piazza e dopo aver preso il Nerbo, vivevo un momento così bello, gioia, libidine il sogno che si realizzava, erano queste le sensazioni  a differenza di oggi che sei maturo e pensi a quello che devi fare e dire e le maggiori responsabilità che inevitabilmente hai. Ma la prima volta a vedere quei volti assaporare quell’atmosfera uscito dall’Entrone potevo anche scende e andà a casa, ero belle che felice a quel modo.

E giù la risata a confermare la gioia di quel ricordo indelebile. 
Alessio che è la fortuna?

La fortuna è una parola che noi esseri umani diamo il merito o la colpa di certi fatti che accadano ma che però facciamo noi. Credo sia un alibi nascondersi dietro la fortuna, è vero che a volte ci sono cose avverse o a favore, ma credo che siamo sempre noi alla fine a determinare le situazioni.

Allora è il destino che determina certe cose?

Credo che per il destino sia più o meno il discorso della fortuna. È il frutto di quello che facciamo tutti i giorni! Delle nostre azioni, che se fatte in un modo o in un altro ci portano in direzioni diverse.

Che rapporto hai con il denaro?

È i soldi ti servono per vivere. In famiglia mia mi hanno sempre insegnato di dargli il giusto valore, non buttarli ma nemmeno avere frenesie eccessive verso di loro che poi può diventare una patologia, quindi i soldi servono, punto, ma le cose che contano davvero nella vita poi sono altre.  

Quale fil ti è piaciuto che ti è rimasto impresso?

Mi piacciono i Wester di Sergio Leone i Thriller, ma il film che mi è rimasto impresso, e che ho visto pochi giorni fa è stato  mi ha colpito in fondo, con le immagini prese dalla realtà,  tutta l’America praticamente si fermata per questo funerale di Stato, che non so bene da dove parte e quanta strada faccia la Bara del Cecchino eroe ucciso da un suo collega, so che c‘erano miglia e miglia di persone a guardare il suo passaggio. Mi ha fatto riflettere l’unità dell’America di fronte a certe cose, quando praticamente viene toccato il Popolo e lo Stato diventa tutt‘una, lo vedi in un film, ma in quel momento manda le immagini realmente avvenute, come ho detto. Bello, molto bello.

E dell’isis la guerra che stanno facendo, il tuo pensiero?

Ma li bisognerebbe vedere bene quali reali interessi ci sono, in quei posti c’è il petrolio e da quella parte del mondo hanno sempre fatto guerre, bisognerebbe essere degli storici per cercare di interpretare bene ed io non lo sono.

Definiscimi  Guerra!!

Morte e distruzione!!! Non credo ce ne siano altre.

Che Palii farai oltre quello di Siena?

Andrò sicuramente a Fucecchio anche se non ho fissato con nessuno ancora, per fortuna ho diverse possibilità penso che vedrò come verranno assegnati i cavalli prima, a meno che…. Poi farò sicuramente il Palio di Ferrara, li già tutto stabilito con la contrada San Giacomo. Per Asti ancora tutto da decidere.

Fatti una domanda  e datti una risposta, che domanda Alessio al Migheli? Riflette un pochino e poi…

Io mi posso domandare come mi vedo nel futuro. Se mi devo fare la domanda è: come ti vedi Alessio fra qualche anno? Io fra qualche anno mi vedo con una compagna, magari con qualche bambino e con un paio di foto al muro nel salotto con il Nerbo alzato al Bandierino.

Compagna, no moglie, perché?

Umm…  compagna, questi sposalizi  ora  son passati di moda….

E giù la risatina d’intermezzo, ma l’idee sulla questione Matrimonio mi pare l’abbia parecchio chiare. Alessio è ragazzo vispo, intelligente, realista ed essenziale, la determinazione mi è parso non gli faccia difetto, ed ha curiosità intellettuale. I suoi sogni non escono mai dalla realtà. Ha un porto sicuro nella sua famiglia natale che gli ha lasciato un’impronta importante sul come essere e del come vivere. Ha entusiasmo e libidine ma è sempre intrisa di essenzialità e realismo. Ragazzo in gamba, crede poco alle chimere, fortuna, destino, sono parole che collega al modo di essere e comportarsi di una persona, in poche parole lui crede nel libero arbitrio, la prima cosa che Dio ha dato ad ogni essere Umano.