venerdì 19 agosto 2011

Viatosto farà una scelta dell'ultimo minuto?

PER UN ERRORE DI IMPAGINAZIONE, L'ARTICOLO IN DATA 15 AGOSTO DEDICATO AL BORGO VIATOSTO E' USCITO CON UNA FOTO CHE RITRAEVA UN MOMENTO DELLA SFILATA DEL RIONE SANTA CATERINA. RIPUBBLICHIAMO QUI L'ARTICOLO CON UNA FOTO ATTINENTE, SCUSANDOCI CON IL BORGO E IL RIONE INTERESSATI

Il borgo di Viatosto ha presentato ufficialmente due fantini: Mario Canu e Gianluca Mureddu. Visti i problemi di salute del primo, il borgo non ha ancora scelto la monta ufficiale, che potrebbe arrivare anche dopo le prove del venerdì.

Il Borgo Viatosto – anticamente detto Ripa Rupta – si trova all’estremo nord della città, graziosamente raccolto su un colle intorno alla chiesetta della Madonna di Viatosto, intatto, pregevole esempio di romanico. Dal sagrato della chiesa si può godere il singolare panorama della città di Asti. Viatosto, insieme con Don Bosco, ha vinto il Palio nel 1967, 1971 e 1980. Dal 1982 Don Bosco e Viatosto hanno costituito due Rioni distinti.

Scheda del Borgo e tema del Corteo Storico

Colori: bianco e celeste

Motto: Ad Maiora Semper

Rettore: Roberto Boero

Tema del Corteo storico: Il corpo di Eva, e la sua Giustizia


"Ha avvelenato il nostro progenitore, che era anche suo marito e suo padre, ha strangolato Giovanni Battista, portato alla morte il coraggioso Sansone. In un certo qual modo, ha ucciso anche il Salvatore, perché se non fosse stato necessario per il suo peccato, nostro Signore non avrebbe avuto bisogno di morire."Con queste parole lo scrittore medievale Goffredo di Vendôme descriveva il genere femminile, definendolo come il peggior nemico dell'uomo ed il principale responsabile di ogni sua caduta passata, presente e futura Il corpo della donna racchiude in sé elementi di fascino e mistero: è insieme il corpo di Maria, ma anche di Eva; trova la sua unica nobilitazione nella capacità di fornire una prole, è sottoposto al controllo e all’autorità del padre prima, e del marito poi. In sé, non appare avere un valore autonomo. E tuttavia, quale valore ha il corpo della donna, una volta violato per sempre? Sui numerosi episodi di violenza sul corpo femminile nel Medioevo, frequenti tanto in tempo di pace quanto in tempo di guerra, scende un velo di silenzio, ma gli Statuti della città sembrano recarne una traccia, prevedendo che: “se un cittadino di Asti o altri nel territorio astese o di qualunque provenienza rapisce con la violenza, in città o nei possedimenti astesi, una donna nubile o sposata che non risulti una prostituta, egli sarà condannato al pagamento di 1000 lire astesi, che andranno al comune”. In caso di mancato adempimento, era stabilito che il colpevole venisse bandito per sempre dalla città e i suoi beni fossero confiscati. Nulla però si dice sulle possibili conseguenze di questo delitto infamante: quid iuris? Qual è la giustizia per la morte di una donna a seguito di violenza? Per le vie della città di Asti si fa silenzio: sta passando un corteo funebre. Un frate lo precede, recitando sommessamente delle preghiere. Una giovane donna giace su una tavola sorretta da quattro uomini. Il suo pallido volto nasconde una morte violenta, ed è illuminato dalla luce delle torce. Seguono la madre, vestita a lutto e sorretta da giovani donne piangenti. Un piccolo gruppo di bambini procede in silenzio, accuditi da una balia. E’ morta una donna sposata, a seguito delle ferite riportate dopo aver subito una violenza carnale. Alla pena per la violenza si cumula quella per omicidio, reato disciplinato da un’apposita sezione degli Statuti, per il quale era prevista la pena capitale. Il marito della donna inveisce contro il probabile colpevole individuandolo tra la folla che segue il corteo: tenta di farsi giustizia da sé, gli altri invocano la presenza del Podestà e dei suoi magistrati per ristabilire la pace sociale, e per permettere all’accusatore di formulare e provare dinanzi a loro la propria denuncia. Il corteo prosegue intervallato da attimi di tensione, tra i pianti delle donne e le grida degli uomini. La povera ragazza giace, ormai ignara delle cose del mondo, e soltanto i bambini le tributano un ultimo gesto d’affetto, spargendo petali bianchi al suo passaggio.