giovedì 4 agosto 2011

Baldichieri di nuovo con Martin Ballestreros



Baldichieri non ha mai vinto il Palio, anche se negli ultimi anni ha collezionato alcune buone prestazioni come l'accesso alla finale dello scorso anno. Non cambia il fantino il rettore e presidente del Collegio Massimo Bonino, riconfermando la fiducia a Martin Ballestreros, una delle migliori monte che abbia solcato piazza Alfieri negli ultimi anni anche se contraddistinto da genio e sregolatezza.

Il Comune di Baldichieri, centro agricolo di antica tradizione situato sulla strada Romana a 10 km da Asti, è già menzionato in un manoscritto del 969 con il nome di “Mons Baldicherii”. Nel settecento, durante la guerra di secessione spagnola, fu gravemente danneggiato il castello di cui rimangono alcuni resti. Non si è ancora aggiudicato il Drappo.





Scheda del Comune e tema del corteo storico

Colori: argento, azzurro e oro

Motto: Baudiché pais da Rispeté

Rettore: Massimo Bonino

Tema del Corteo Storico:“ Loschi figuri e giochi proibiti nelle hosterie astesi”

Nel Medio Evo il termine “hosteria” indicava il locale dove si poteva trovare vitto, alloggio e stallaggio, cioè rifugio notturno a pagamento per cavalli e muli e dove spesso era possibile trovare anche compagnia femminile (che generalmente veniva proposta dal gestore, ma che spesso erano le stesse mogli degli osti a offrire, infiladosi nottetempo nei letti dei viandanti o trovando le ragazze di piacere in campagna, irretendole con promesse fallaci o affidandosi a protettori che procuravano anche i clienti). Le osterie erano luogo di ritrovo degli operai al termine dell'orario di lavoro, di commercianti di passaggio, di soldati che finivano il loro turno di guardia: le parole, riscaldate da vino e cervogia, correvano in libertà e non era raro che scoppiasse qualche rissa. Giocare era all’ordine del giorno anche al di fuori degli orari consentiti (i testi redatti nell’epoca intorno al 1350 fanno spesso riferimento a grandi bevute e a giochi notturni interrotti dalle guardie di ronda); spesso ci si giocava tutto, si cercava di far pagare le bevute al compagno, sotto gli occhi dell’oste, che tentava di spillar più denaro possibile prima di mettere alla porta gli avventori. Tra i vari giochi dell’epoca troviamo un tipo di gioco di dadi che prendeva il nome di “rafle” in cui vinceva chi indovinava la medesima combinazione di numeri dei due dadi; troviamo poi il gioco delle tavole, o “tric-trac”, che comprendeva dadi e pedine; la tavola sulla quale si svolgeva il gioco, con quadri bianchi e neri si chiamava “damiera” per giocare a dama e “scacchiera” per gli scacchi, che erano comunque giochi prevalenti nell’aristocrazia; il gioco della “tria”, dove bisognava fare tris e i giochi delle carte, molto diffusi nell’Italia del Nord tra i quali i preferiti sono il “glic” e “condannata”. Fuori dalle osterie si potevano trovare ladri, fattucchiere (che tentavano con tutti i mezzi d’intrattenere e di divertire i clienti e che per meravigliare gli ingenui evocavano l’Oriente, considerato terra dei miracoli e i grandi medici dell’antichità come Ippocrate e Galeno mormorando formule di scongiuri in un linguaggio astruso), bari intenti a vincere per procurarsi il denaro da spendere con i compagni di bevute ed infine i ciarlatani, che vendevano i loro rimedi interpellando i passanti. Il Comune di Baldichieri intende far rivivere l’atmosfera vivace tipica delle osterie nei territori della Patria Astese, dove si mangiava, si beveva, si giocava, si fornicava, si trascorreva il tempo dello svago e del riposo, si prestava orecchio alle notizie e alle conversazioni degli artisti e dei mercanti, si intrattenevano relazioni sociali e si organizzava la protesta.