martedì 9 agosto 2011

San Silvestro verso il "Buce"'?


Chi monterà quest'anno il rione oro e argento? Alcuni accasano Bucefalo, il re della piazza ancora senza un contratto ufficiale, mentre altri danno la monta di Andrea Mari (questa pare avere anche qualche conferma ufficiosa in comitato) che altrimenti potrebbe andare in quel di Canelli.

Il Rione San Silvestro si trova nel cuore della città nei pressi della Torre Troyana o dell’Orologio. La chiesa da cui prende il nome e i colori fu consacrata nel 1096 da Papa Urbano II. La figura storica a cui si ispira il Rione è quella di Valentina Visconti, figlia di Gian Galeazzo Visconti, signore di Asti e di Milano.
San Silvestro ha vinto un solo Palio, quello a cui era abbinata la Lotteria nazionale nel 1992.

Scheda del rione e Tema del Corteo storico

Colori: oro e argento

Rettrice Maria Teresa Perosino

Tema del Corteo Storico: Le vesti nel corredo di Valentina, di passaggio ad Asti, nel viaggio da Milano a Parigi
Vesti, corredo e guardaroba erano parte importante della dote della promessa sposa che ella portava con sè nella nuova dimora in bauli, forzieri, cofani, grucciari, portantine, scortati da milizie armate, in viaggi lunghi e pericolosi. Tali beni, registrati in inventari notarili, sono un prezioso documento per conoscere le mode dell’epoca: il corredo rappresentava per tutti un elemento di prestigio e l'indicatore delle condizioni socio-economiche della famiglia. Un esempio famoso è il corredo di Valentina Visconti che, andando sposa nel 1389, nel tragitto da Milano a Parigi, passa per Asti portando con sé la dote di 200.000 fiorini d’oro, i diritti sulla Contea della Città ed un incredibile patrimonio di beni personali. Ne abbiamo testimonianza da una lettera dello sposo Ludovico di Turenne che ce ne offre un minuzioso elenco e dal documento che venne steso a Parigi il 15 dicembre 1389 per volontà del Duca d’Orleans come ricevuta e prova della consegna della dote. Tale inventario ora si trova pubblicato negli Annales Mediolanenses e nella Storia di Milano di Bernardino Corio. Il Rione oro-argento propone uno spaccato del trasporto della dote con ricostruzioni di abiti e corredo ponendo l’accento su alcuni particolari. Da rilevare le famose cinque cottardite, di cui quattro con cappuccio, di colore azzurro, bianco, vermiglio, confezionate in ricchi tessuti come lo scarlatto di grana, il velluto cremisi, e il drappo, ornate da ricami di teste di leone, lettere, trifogli, fiori (floribus boraginis) e fogliami, con brevi (ossia con cartigli) in cui sono iscritti lettere e motti e con emblemi gentilizi... e due seminate di perle e di diamanti. Secondo la moda d’epoca nell’elenco compaiono abiti e mantelli con coda, di velluto e seta verde, scarlatto e pavonazzo o di stoffa oro ed argento fatti venire dalla Lombardia e da Cipro… e poi guarnacche con tagli laterali (Finestre d’inferno) per mostrare le forme femminili, calze solate, pianelle, ed infine la famosa camicia da bagno (a camisia una socha candida subcinta). La presentazione dedica anche spazio al rituale tradizionale dal cui svolgimento si potevano trarre auspici positivi o negativi. Il corredo veniva accompagnato da personaggi di alto lignaggio che dovevano ostentarne la magnificenza e recare i simboli di abbondanza e fertilità: una ciotola piena di sale (saggezza) con tre uova (fertilità), un’altra ciotola con farina (ricchezza) ed altre tre uova, vino, olio, pane, rocca e lana da filare, il corredino da neonato ed il corredo della casa, tutti adorni di steli, petali di fiori e chicchi di grano.