martedì 16 agosto 2011

Nizza corre con "Atzeni pigliatutto"

Atzeni monterà per il comune di Nizza: il vincitore del Palio di Legnano e del Palio di Provenzano di Siena catapulta il comune giallo rosso di diritto tra i pretendenti al drappo di Guarene.

Nizza Monferrato, anticamente detta “Nizza della paglia” perché, secondo la tradizione, nella fretta di costruire il borgo, gli abitanti coprirono i tetti con la paglia anziché con i coppi. Nizza è situata a 29 km a Sud-Est di Asti ed è centro agricolo di notevole importanza. Ricco di vestigia del passato – Palazzo Crova e Palazzo Civico con torre merlata – Nizza ha vinto il Palio nel 1986.

Scheda del Comune e Tema del Corteo Storico

Colori: giallo e rosso

Rettore: Pier Paolo Verri

Tema del Corteo Storico:La consacrazione in Santa Maria di Quinzano

Nel 1305, con la morte di Giovanni I, si estingue la dinastia Aleramica che dominava il Marchesato del Monferrato.
Il potere passò alla dinastia Paleologa e questa fase coincide con un lungo periodo di prosperità nel quale il Comune di Nizza raggiunge una notevole floridezza.
E’ proprio in quegli anni che il Comune si afferma come centro commerciale, completa i propri Statuti e definisce il suo contesto urbano.
Il prestigio raggiunto da Nizza è attestato da un evento risalente al 1369. Il Vescovo di Acqui, Guido II dei Marchesi di Incisa, per delega papale, consacrò Vescovo Melchiorre dei Marchesi d’Este. La consacrazione avvenne con una cerimonia solenne in Santa Maria di Quinzano, parrocchiale a ridosso del centro abitato di Nizza, alla presenza di altri tre Vescovi e di un fiduciario imperiale.
Il Vescovo Guido godeva infatti della piena fiducia del papato e dell’Imperatore Carlo IV.
Un evento di tale rilievo poneva Nizza al centro dell’attenzione politica e diplomatica e le grandi famiglie nicesi non mancarono certo di onorare la cerimonia di consacrazione.
Non solo il dovere di rappresentanza, ma anche la vanità umana ebbe il suo spazio in quell’occasione.
Il Clero indossava vesti sfarzose adatte alla solennità della cerimonia. Gli uomini e le donne delle famiglie nicesi ebbero occasione di ostentare i nuovi abiti ed il nuovo modo di vestire che si andava affermando nella seconda metà del ‘300. I colori e gli stili non sono più quelli grezzi del pieno medioevo. I tessuti diventano più curati e morbidi, la gamma delle tinte diventa più varia e l’abito non nasconde più il corpo di uomini e donne, ma comincia e valorizzarlo.