domenica 7 agosto 2011

San Marzanotto alla ricerca della prima vittoria

Il borgo di Asti è il più giovane partecipante alla corsa. L'anno scorso ha festeggiato i dieci anni di fondazione del Comitato, ma il vero suggello, ovvero una vittoria al Palio di Asti, deve ancora arrivare. San Marzanotto ci riprova con Danilo Todde "Brucignolo" fantino riscoperto dal comitato dopo parecchi anni di latitanza dal Palio e a cui viene accordata la fiducia per il terzo anno consecutivo.

Il paese di San Marzanotto, borgo arroccato sulle colline a sud della città, al di là del Tanaro, è l’antico “Sanctum Marcianum de Rocha Sclavina”, ricordato dal cronista astigiano Ogerio Alfieri tra la più antiche località che costituivano il territorio del Comune di Asti nel secolo XII.

Fuori dall’odierno abitato, su una collina che si affaccia sulla valle del Tanaro, sorge, a testimonianza dell’epoca medievale, il castello di Belangero, antico feudo della nobile famiglia Asinari. San Marzanotto non ha al suo attivo alcuna vittoria.



Scheda del borgo e tema del Corteo Storico

Colori: blu e oro

Rettore Antonio Binello

Tema del Corteo storico:La restituzione della contea di Asti a Carlo d'Orléans.



Correva l'anno 1447 e precisamente il giorno 26 di Ottobre, quando il Duca Carlo d'Orleans entrò trionfalmente nella città di Asti, per ricevere la restituzione della contea dalle mani del governatore del distretto, Rinaldo di Dresney. Così aveva infatti ordinato il re di Francia nonostante le pretese di Francesco Sforza, signore di Milano, che ambiva a diventare anche Conte di Asti rivendicando l’eredità di Valentina Visconti. Carlo d'Orléans, accompagnato dalla consorte Maria, duchessa di Cléves e dai suoi segretari, percorse le vie cittadine sotto un sontuoso baldacchino portato dai nobili “de ospitio” Bartolomeo Scarampi, Guglielmo Asinari e Emanuele Malabaila e dai nobili “de populo” Giovanni de Curia, Benentino Damiano e Secondino Natta, i quali per l'occasione indossavano calze e cappucci di panno bianco, acquistati a loro spese, in segno di gioia e di rispetto per il Duca. Accompagnavano il corteo i membri del Consiglio Generale, le autorità civili e militari, e molte dame francesi e della città di Asti scortate dalle loro ancelle. Il popolo festante chiudeva il nobile corteo.Queste memorie giungono fino ai giorni nostri per merito dello storico Secondino Ventura che ce le tramanda nel suo Memoriale.La dinastia orléanese mostrò particolare benvolenza verso gli astigiani sia con il Duca Carlo d'Orléans, che amò la citta' di Asti come una seconda patria, sia con il figlio e successore Luigi e prima con la di lui madre duchessa Maria, a lungo reggente per il figlio in giovane età. Questa in particolare diede prova di lungimiranza e buon governo istituendo tra l’altro due fiere annuali, delle quali è rimasta memoria sino ai giorni nostri.A questo periodo di buon governo il borgo San Marzanotto dedica nel 2011 il proprio corteo.