domenica 14 agosto 2011

San Lazzaro, il Palio e i campionati A1

Alla ricerca del drappo numero 6 con Virginio Zedde. così si potrebbe riassumere la strategia dei ramarri di quest'anno. Il borgo San Lazzaro, poi è anche occupato, la settimana prima del Palio, a Bra nel campionato nazionale A1 della Fisb, unica compagine astigiana a partecipare alla massima serie della federazione italiana sbandieratori.

Il Borgo è situato nella zona est della città oltre porta San Pietro: lo stemma ed i colori. San Lazzaro ha vinto il Palio nel 1987, nel 1991, nel 1999, nel 2001 e nel 2008.

Scheda del borgo e tema del corteo storico

Colori: giallo e verde

Motto: A temp e leu

Rettore: Remigio Durizzotto

Tema del Corteo Storico:“Il corpo femminile tra idea di bellezza ed igiene. cosmetici, balsami e profumi ad Asti nel medioevo”
“Belle, splendide erano le loro mogli, di bisso e porpora i loro vestiti e le loro teste coperte di preziosissimi gioielli …”. Così Guglielmo Ventura si inchina ammirato davanti ai segni della bellezza cortese e raffinata delle dame dei Guttuari. Ma quale era il loro aspetto? Il corpo è grande e snello, bianco e morbido. I capelli sono biondi con fronte spaziosa e priva di impurità. Il viso candido, roseo e splendente. Gli occhi lucenti, alteri e miti. La bocca è piccola, dolce e amorosa e i denti bianchi e serrati. La gola e le mani bianche, lisce e morbide. Il seno è fiorente. Questo l’ideale di bellezza femminile che emerge dalla lettura del Petrarca, del Sacchetti e di altri poeti minori del Trecento. E’ probabile che anche le dame astigiane rincorressero questo ideale di bellezza, utilizzando preparati oleosi, balsami e unguenti grazie a ricette tramandate oralmente o attraverso ‘i segreti’, raccolte scritte in stile semplice e talvolta rozzo. Le dame si avvalevano dell’aiuto degli speziali, che nelle loro botteghe preparavano unguenti per sbiancare la pelle con noci, garofano, perle bianche e noce moscata; per imbiondire i capelli usavano zafferano, saponi, semi di lino e camomilla, per distillati profumati gigli, lavanda, rose e fiori d’arancio. Queste e altre materie prime usate per la cosmesi, come argento vivo, allume di rocca, vetriolo, biacca, carpobalsamo, canfora, zenzero, gomma arabica, salgemma, spigo e tuzia vengono elencate negli “Statuta Revarum Civitatis Ast” tra le merci soggette a tassazione commerciate sul territorio di Asti, insieme a spugne, tela da asciugamani e vetro per specchi.
Il Borgo San Lazzaro intende rievocare il commercio e l’uso di cosmetici, balsami e profumi delle donne astigiane in un’epoca in cui la bellezza era sinonimo di ricchezza: dalla bottega dello speziale, dove le nobili clienti contrattano l’acquisto dei rimedi e i ricchi mercanti portano le esclusive materie prime, alla stanza privata in cui la dama si dedica alla cura di viso, corpo e capelli, aiutata dalla servitù per schiarire l’incarnato, decolorare i capelli o porre rimedio alle lentiggini. Chiudono il corteo dame con fiori profumati, incenso ed essenze ed i nobili astigiani che manifestano la loro opulenza con la bellezza delle loro donne.