giovedì 3 settembre 2015

Verso il Palio 16) San Damiano: un punto interrogativo






La monta di San Damiano doveva essere quella di Donato Calvaccio, ma per uno dei tanti giochi che caratterizzano la nostra Festa, tutto sembra saltato all'ultimo momento. Se così fosse, si profila un esordio per il nostro Palio. Carlo Sanna, detto Brigante già attivo sul tufo di Siena, che con i colori rosso e blù potrebbe incominciare la sua carriera anche ad Asti
BORSINO:

 



TEMA DI SFILATA



Il culto dei santi protettori nella devozione medievale



 Il corteo rosso blu intende rievocare l’importanza che assunse nel basso medioevo la devozione per i santi e per i martiri della cristianità, tramandata nei secoli per mezzo delle agiografie, delle leggende auree e dei martirologi, che narravano le vite, le vicende e i miracoli dei primi cristiani. La tomba o le reliquie del santo costituivano i principali oggetti del culto e il giorno della sua morte era ricordato dal calendario liturgico; ai santi patroni venivano dedicate cappelle, chiese, ed altari, le raffigurazioni dei santi ritratti singolarmente o entro più ampi cicli di leggende ornavano i luoghi sacri. Una venerazione particolare era riservata a Maria, madre di Gesù e di tutti i santi: il culto della Madonna, detto iperdulìa, era considerato di livello superiore alla venerazione (dulìa) riservata agli altri santi. Il patronato di un santo veniva scelto dalle corporazioni, dalle associazioni dei mestieri e da alcune categorie sociali: San Giorgio proteggeva i cavalieri, San Francesco i mercanti, Sant’Agostino i teologi, San Luca i giudici e i notai, San Biagio i lanaioli, Sant’Elisabetta le partorienti, Sant’Agnese le vergini, Santa Cecilia i musicanti, San Benedetto gli agricoltori, San Martino i viandanti, i Santi Cosma e Damiano i medici e gli speziali. I santi venivano invocati per guarire o per conservare la parte del corpo in cui avevano sofferto il martirio: Santa Lucia, cui vennero tolti gli occhi, diventò la protettrice della vista; Santa Apollonia veniva invocata contro il mal di denti, che le erano stati strappati durante il supplizio; a Sant’Agata ci si rivolgeva contro le malattie del seno; contro la peste bubbonica venivano invocati San Rocco, San Sebastiano e Sant’Antonio. Si credeva che i frammenti dei resti mortali dei corpi dei santi, contenuti nei reliquiari, potessero compiere guarigioni miracolose, far scomparire le epidemie, propiziare piogge che mettessero fine alla siccità o compiere interventi che allontanassero guerre e saccheggi. Per questo motivo grande era la richiesta di reliquie: per rispondere alle esigenze dei fedeli, la Chiesa considerò reliquie dei santi anche la stoppa o l’olio bruciati sulla loro tomba, brandelli degli abiti e perfino la limatura ricavata dai supposti strumenti di martirio. Il corteo rappresenta le raffigurazioni dei santi con alcune delle preziose reliquie custodite nelle teche e negli ostensori, tra cui quelle della Vergine e dei santi patroni Cosma e Damiano, a cui è dedicata una delle principali chiese del paese, costruita per volere degli abitanti nel XV secolo a testimonianza dell’antica devozione.