domenica 27 settembre 2015

Perché i mass media odiano tanto il Palio ...


E' un proliferare di articoli e articoletti (i più inesatti per chi non conosce il mondo del Palio) sulle recenti vicende del Palio di Asti.
Eppure, incidenti come quelli accaduti al cavallo di San Secondo son ben più frequenti in un ippodromo, come gli stessi animalisti sanno (e anche i giornalisti), ma di certo non hanno l'eco che c'è è sui giornali nazionali e nei servizi sensazionalistici dei tg. L'attenzione morbosa e l'accanimento terapeutico (Dio ci scampi dalla cura, comunque, come spiega il seguito) dei giornali che inneggiano alla "civiltà" contro il "Paliolitico" è comunque una cosa che dovrebbe rendere orgogliose tutte le città di Palio, da Siena, a Legnano, ad Asti. Il perché è spiegato in questo articolo, che fa bene leggere soprattutto oggi, scritto da Francesco Erspamer, professore di lingua romanza e letteratura ad Harvard. Lo citiamo integralmente dalla fonte, si riferisce a Siena ma il discorso è perfettamente applicabile anche qui. Spiega cosa fanno gli animalisti (in fondo un po' ingenui, come tutti gli utopisti) e i giornalisti (che sono ingenui come un padre gesuita).

http://www.lavocedinewyork.com/Gli-animalisti-ingenui-alleati-dei-globalisti-liberisti-contro-il-Palio/d/13891/

Insomma, Palio, ecco perché ti odiano tanto. E perché devi resistere a coloro che sono sempre più nervosi dai tuoi riti secolari e anche dai tuoi silenzi, sempre più estenuanti. Il Palio non si compra, il senso della vita non ha prezzo, anche quando passa dalla morte.
Tu, Palio, hai già vinto e non lo sai ...