sabato 1 febbraio 2014

Buti, ancora polemiche dopo la vittoria di Mulas



La delusione per le contrade sconfitte non passa dopo un anno intero. Figuriamoci dopo un giorno. Ma più che di delusione nella contrada Ascensione resta tanta amarezza per la decisione dei giudici di assegnare la vittoria a Pievania.

I nero verdi avevano fatto ricorso dopo la finale e chiariscono i motivi. «Noi contestiamo i due spostamenti di Pievania in dirittura – dice il capo contrada Andrea Carloni – non la parata, come è stato letto dallo speaker nella motivazione del respingimento del ricorso.

D’altra parte il regolamento di gara parla chiaro». L’articolo 4 recita testualmente: “Per la dirittura d’arrivo vige il regolamento di pista. Un cavallo in piena azione, che allunga sugli altri, imposta la traiettoria preferita spostandosi a piacimento in uscita dalla curva del Peso. Perdendo azione o subendo un rientro, comunque sempre se oltre la caserma, il cavallo resta sulla corsia occupata in quell’istante fino all’arrivo. Da questa corsia ogni evidente spostamento è da considerarsi volontariamente dannoso verso gli altri e quindi non è ammesso. Per stabilire ciò che non è ammesso non sarà probante solo l’esatto punto in cui avviene una scorrettezza, che verrà sempre valutata come visto precedentemente, quanto l’inutilità, la reiterazione e l’ostinazione di certe azioni in qualsiasi tratto del percorso, segni evidenti di volontarietà al solo fine di arrecare danno al cavallo avversario”. «Su questo mi sembra che non ci siano dubbi – continua Carloni – ma per ogni altra valutazione tecnica aspetto di vedere i filmati. Poi contesto al Seggio il fatto di aver preso la decisione senza consultare i capo contrada e i fantini al momento di vedere i replay e di aver dato troppo tardi l’annuncio del nostro ricorso, quando ormai la Pievania aveva già cominciato a festeggiare».

Dall’altra parte il capo contrada biancoceleste Riccardo Serafini si gode il secondo palio vinto in tre anni al comando e pensa a festeggiare. «Vincere una volta può essere solo fortuna – dice – ma alla seconda vuol dire che c’è anche un po’ di bravura. Devo ringraziare il consiglio e la commissione tecnica che mi hanno aiutato, non solo per il Palio, ma anche per tutto gli eventi della contrada». La scelta di Silvano Mulas si è rivelata azzeccata.

«Abbiamo puntato sulla sua voglia di riscatto e si è dimostrato un professionista esemplare, senza falsi elogi. Siamo contenti di aver vinto questa scommessa. Ma il merito va anche a tutta la scuderia, agli allenatori del cavallo Devis Grilli e Walter Pusceddu e al veterinario Gianluca Martelli».

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