Allegria e tanta musica: questa la formula scelta dal rettore Giovanni Spandonaro e dal suo staff per celebrare la vittoria di lunedì 16 settembre al Palio di Asti. Un Palio corso di lunedì che rimarrà sicuramente negli annali della storia, ed è alla Storia, quella con la S Maiuscola, che la Torretta ha voluto guardare in questa serata di festa all'Enofila, che pian pian si sta trasformando nel tempio della gioia paliesca. In una sala addobbata con i colori bianco rosso e blù, la Torretta ha infatti voluto rendere omaggio, oltre ovviamente alla grande vittoria conseguita con Gingillo, a tutti gli altri confratelli che questa gioia l'hanno assaporata negli anni passati.
Grazie a una "macchina del tempo", la Torretta è andata indietro negli anni (e negli archivi dei giornali) e uno ad uno ha invitato sul palco i rettori ospiti per consegnare loro un ricordo (un articolo di giornale incorniciato) che ricordasse la loro annata. Ad aprire le celebrazioni, in cui uno splendido Roberto Carosso ha fatto degnamente gli onori di casa con tutti i borghi, è stata Santa Maria Nuova. "Ci spiace davvero di non avervi potuto battere sul campo - questa la sintesi del messaggio - siamo con voi in questo anno davvero difficile".
Ma il 2013 è, e deve essere l'anno della Torretta: la serata è trascorsa tra sorprese e musiche, e se il tema della festa dello scorso anno di San Martino San Rocco era il poker e la perfezione matematica del gioco del Palio, quest'anno i centrotavola dell'Enofila segnavano, con un orologio al centro della piazza Alfieri stilizzata, che il tempo era l'elemento catalizzatore di questo 2013. Quel tempo che è corso via in fretta, in quello strano pomeriggio di lunedì, così distante ma così uguale a quella cavalcata trionfale del 2004, stesso fantino e stessa indiscussa predominanza della Torretta su tutti gli altri 20.
"La Torretta è un borgo che c'è e ci sarà sempre - ha detto il rettore Giovanni Spandonaro - non tutti gli anni riusciamo a vincere ma tutti gli anni ci proviamo". E se davvero come ha ribadito il sindaco e l'assessore al Palio "nel 2013 ha vinto la Torretta ma con lei ha vinto il Palio e la città" liberandoci da un incubo che ci aveva come ibernati per quasi 24 ore, la Torretta ha dato la prova migliore di sé: onorando sé stessa ma onorando anche tutti gli altri rioni, borghi e comuni. Perché senza di loro quel gioco bellissimo che si chiama Palio non esisterebbe.
E bellissimo è il gesto di Santa Caterina, che non ha voluto essere presente in sala, giustamente per altro, per onorare una rivalità e il fatto che il Palio uno lo vince e venti lo perdono, ma ugualmente ha inviato un dipinto del gesto eloquente di Gingillo al bandierino, un dito messo di fronte alla bocca per mimare il classico gesto del silenzio. Perchè il Palio è fatto di sfottò feroci, ma di altrettanto dogmatico rispetto: Santa Caterina ha onorato al meglio questa regola, e da ieri sera forse la Torretta ha un po' più di orgoglio ad avere una rivale così in campo.
Onore alla Torretta, Asti è bianca rossa e blù fino fino al 20 settembre.
Le foto del servizio sono di Francesco Sciutto (sciuttofrancesco@gmail.com)