lunedì 11 novembre 2013

Daniele Bruzzone e quei "ragazzi di Elio Ruffa"

La prima volta che conobbi Daniele Bruzzone era alla redazione della Nuova Provincia: all'epoca aiutava il compianto Edoardo Treselli nelle redazione delle pagine di Palio del bisettimanale. Di acqua, (paliesca e non solo), da allora ne è passata sotto i ponti e ora Bruzzone è arrivato al vertice di uno dei borghi più antichi e blasonati della città, fresco di vittoria e soprattutto è uno dei rettori più giovani del mondo del Palio. A lui chiediamo la sua opinione in merito al futuro della Festa.

Daniele, la tua passione per San Martino San Rocco e per il palio ti accompagna da sempre. Dove è nata?  

Devo dire che non sono nato in una famiglia di paliofili accaniti. La mia passione per la Festa, per le tradizioni e i valori della mia città è nata all'asilo, grazie all'incessante lavoro delle mie maestre che fin da piccolo mi hanno fatto giocare con i fazzoletti dei vari rioni. Poi col tempo ho sempre seguito il Palio, andavo a vedere la sfilata e rimanevo affascinato dalla corsa. Ma è grazie ad Elio Ruffa, indimenticabile rettore di San Martino San Rocco, che io e i ragazzi di una intera generazione ci siamo avvicinati al mondo del Palio. E' stato amore a prima vista per me e per tutti i ragazzi che ora condividono con me le gioie e le fatiche del comitato, in primis Alessandro Scassa, con cui siamo amici da sempre, dai tempi dei banchi di scuola.

Ora raccogli l'eredità di Franca Sattanino, rettrice che ha riportato il Palio alla Burgà d'ji lader dopo un periodo che pareva infinito.

L'eredità di Franca è pesantissima: non solo per quello che ha fatto all'interno del nostro comitato, ma anche per come si è spesa per tutto il mondo del Palio in generale. L'eredità che raccolgo porta la firma indelebile del successo del 2012, ma anche le tante vittorie che il rione è riuscito ad conseguire in questi anni: tanti giovani all'interno del nostro comitato e soprattutto una sede nuova e polifunzionale. Ed è sulla partecipazione (oltre che sulla corsa, ma chi conosce Daniele sa che è un'inciso quasi inutile ndr) che vorrò concentrare i miei maggiori sforzi. Il Palio del 2012 è e deve essere il punto di partenza per condividere insieme al tuo borgo le gioie e le esperienze. Credo che una vittoria al Palio sia tanto più bella quanto sia più partecipata: io e gli altri ragazzi che abbiamo speso tantissimo per San Martino San Rocco sappiamo davvero cosa vuol dire.

La prima cosa che vorrai fare da rettore?

Guarda, in realtà non mi sono mai posto questa domanda: in realtà con la mia elezione da rettore voglio semplicemente continuare a svolgere il lavoro che facevo sotto altre vesti prima: anche il mio ruolo al vertice del comitato non voglio che sia lungo. Ho diversi impegni, familiari e lavorativi e ho accettato questo impegno gravoso perché sono convinto che il mio lavoro possa avere un seguito e portare i suoi frutti anche all'operato di chi mi seguirà. 

Da rettore ti occuperai anche della gestione della Festa, all'interno del Collegio. Qual è il tuo pensiero al riguardo?

Il Palio è una risorsa importantissima per la nostra città e la nostra comunità. Deve essere tutelato e difeso come si conviene. Dobbiamo anche tenere conto che i tempi cambiano in fretta, e muta anche una certa sensibilità verso gli animali. A questi interrogativi il Palio deve dare una risposta esaustiva in tempi rapidi, ovviamente non snaturando mai la Festa. Ma dovrà mettere in atto un'azione responsabile in maniera da assicurare il futuro della Festa anche alla prossime generazioni che verranno.