Se c'è un osservatorio dove cavalli, fantini e cavallanti negli ultimi dieci anni sono passati, questo è sicuramente la macelleria di Ciccio Peraino. Lui il rettore uscente, a chi gli fa notare che da altri lidi (fluviali) è stata costituita una commissione cavalli tecnico - tattica, risponde che questa strategia l'ha iniziata lui, tanti anni fa. E' davvero una fetta importante di Palio quella che negli anni è sfilata con la gavardina della Cattedrale. Le tredici corse di Ciccio rappresentano quasi, aumentate di una unità. le note fatiche mitologiche, ognuna con un retroscena, ognuna con una storia da raccontare.
Abbiamo lasciato la storia nel settembre del 2000, con un Palio venduto e un popolo furente. Nel 2001, Ciccio Peraino diventa rettore con i colori biancoazzurri.
Ciccio, nel tuo primo Palio come ti comporti?
Appena divento rettore, decido di mettere in quadro tutta la situazione amministrativa del Rione, sia dal punto di vista amministrativo che contabile. E' una scelta obbligata, che ci servirà poi a fare progetti ambiziosi, come il Gustadom. Nel 2001, per la corsa, passo la palla ai giovani, e chiedo chi vogliono come monta. La scelta ricade sull'accoppiata big del momento, Claudio Bandini "Batticuore" e il cavallo Pierino. Il primo anno arriviamo sesti, nel 2002 terzi. E' un Palio che ricorderò sempre, perché per un giro e mezzo siamo stati in finale davanti a tutti. E' l'unica volta in questi anni che ho visto la giubba della Cattedrale prima di tutti gli altri.
Nel 2003 invece montiamo Mario Canu, anche allora un cavallo fortissimo, Olmo River che ci regala la coccarda. Nel 2004, vogliamo confermare la stessa accoppiata, ma Canu si infortuna poco prima del Palio. Al suo posto corre Andrea Mari: fu una delusione tremenda, il Palio ci andò di traverso, e anche il gallo che vincemmo, e con lui i rapporti non sono stati più buoni come allora.
Veniamo al 2005, un anno importante in questa tua storia.
Il 2005 avevamo preso il cavallo più forte della piazza, Rahvan, mi ricordo che firmammo con Giovanni Atzeni a casa di Bruschelli. Pensa che quell'anno per noi doveva correre Massimo Coghe con Millenium Bug, un'altra persona che ricordo davvero seria e affidabile. Alla fine l'accordo andò a monte, e poco prima del Palio, a causa di un infortunio a Tittia, montammo Minisini. Mi ricordo che quello fu l'unica volta che la Cattedrale diede uno schiaffo a un fantino: lui si butta in curva in batteria, il cavallo si qualifica ma ai box siamo ai ferri corti e decidiamo di non fargli disputare la finale. Allora montiamo Olimpieri, che soprannominiamo Losna. Gli diciamo di buttarsi alla prima curva, vediamo che il cavallo va meglio scosso. Lui in finale ha un attimo di timore, e si butta al primo cavallone: arriviamo terzi.Di quell'anno mi ricordo anche la cena propiziatoria: diluviava, e grazie ad Alberto Fassio siamo andati a Palazzo Zoia: fu una serata indimenticabile, con i tavoli che passavano dalle finestre,e l'orchestra di Nando Pagella che suonava all'ultimo piano.
Torniamo al racconto.
Nel 2006 prendiamo Walter Pusceddu, con lui abbiamo sempre avuto un buon rapporto. I primi due Palii andiamo in finale, nel 2008 invece usciamo in batteria. Mi ricordo una volta, in quegli anni, una lite con l'allora fantino di San Paolo, Martin Ballestreros, dopo le corse allo stadio di settembre: inizio in pista e continuò al pronto soccorso.
Nel 2009,ci proponmgono Giuseppe Zedde, detto Gingillo. Un po' per fare un favore all'amico Visconti, che allora era in difficoltà con il suo comitato, un po' per cambiare fantino, accettiamo, ma sono due anni da dimenticare, con cavalli non all'altezza. Nel 2011 ci affidiamo a Gigi Bruschelli, che consideravamo e consideriamo il re della piazza. Lui ci propone un contratto in cui decidiamo solo all'ultimo se montare lui o un giovane fantino della sua scuderia, Sebastiano Murtas, che a detta sua sta venendo su molto bene, meglio addirittura di Giovanni Atzeni. Il primo anno è esaltante: quarto posto con un Palio tutto di rimonta. Festeggiamo il gallo con una grande bagna cauda sotto il palatenda di piazza San Secondo, già addobbato per Natale. Ricordo una serata straordinaria di Paride Mensa, che ci ha intrattenuto per oltre un'ora.
Nel 2012 affianchiamo a Grandine Adorabile Song, cavallo che ha vinto in pista 250mila euro. L'alchimia non funziona e i risultati non sono come l'anno precedente. Si riscatta poi all'ultimo Palio, con una finale conquistata con una batteria tutta in rimonta, ma questa è storia di ieri. (2 continua)
Abbiamo lasciato la storia nel settembre del 2000, con un Palio venduto e un popolo furente. Nel 2001, Ciccio Peraino diventa rettore con i colori biancoazzurri.
Ciccio, nel tuo primo Palio come ti comporti?
Appena divento rettore, decido di mettere in quadro tutta la situazione amministrativa del Rione, sia dal punto di vista amministrativo che contabile. E' una scelta obbligata, che ci servirà poi a fare progetti ambiziosi, come il Gustadom. Nel 2001, per la corsa, passo la palla ai giovani, e chiedo chi vogliono come monta. La scelta ricade sull'accoppiata big del momento, Claudio Bandini "Batticuore" e il cavallo Pierino. Il primo anno arriviamo sesti, nel 2002 terzi. E' un Palio che ricorderò sempre, perché per un giro e mezzo siamo stati in finale davanti a tutti. E' l'unica volta in questi anni che ho visto la giubba della Cattedrale prima di tutti gli altri.
Nel 2003 invece montiamo Mario Canu, anche allora un cavallo fortissimo, Olmo River che ci regala la coccarda. Nel 2004, vogliamo confermare la stessa accoppiata, ma Canu si infortuna poco prima del Palio. Al suo posto corre Andrea Mari: fu una delusione tremenda, il Palio ci andò di traverso, e anche il gallo che vincemmo, e con lui i rapporti non sono stati più buoni come allora.
Veniamo al 2005, un anno importante in questa tua storia.
Il 2005 avevamo preso il cavallo più forte della piazza, Rahvan, mi ricordo che firmammo con Giovanni Atzeni a casa di Bruschelli. Pensa che quell'anno per noi doveva correre Massimo Coghe con Millenium Bug, un'altra persona che ricordo davvero seria e affidabile. Alla fine l'accordo andò a monte, e poco prima del Palio, a causa di un infortunio a Tittia, montammo Minisini. Mi ricordo che quello fu l'unica volta che la Cattedrale diede uno schiaffo a un fantino: lui si butta in curva in batteria, il cavallo si qualifica ma ai box siamo ai ferri corti e decidiamo di non fargli disputare la finale. Allora montiamo Olimpieri, che soprannominiamo Losna. Gli diciamo di buttarsi alla prima curva, vediamo che il cavallo va meglio scosso. Lui in finale ha un attimo di timore, e si butta al primo cavallone: arriviamo terzi.Di quell'anno mi ricordo anche la cena propiziatoria: diluviava, e grazie ad Alberto Fassio siamo andati a Palazzo Zoia: fu una serata indimenticabile, con i tavoli che passavano dalle finestre,e l'orchestra di Nando Pagella che suonava all'ultimo piano.
Torniamo al racconto.
Nel 2006 prendiamo Walter Pusceddu, con lui abbiamo sempre avuto un buon rapporto. I primi due Palii andiamo in finale, nel 2008 invece usciamo in batteria. Mi ricordo una volta, in quegli anni, una lite con l'allora fantino di San Paolo, Martin Ballestreros, dopo le corse allo stadio di settembre: inizio in pista e continuò al pronto soccorso.
Nel 2009,ci proponmgono Giuseppe Zedde, detto Gingillo. Un po' per fare un favore all'amico Visconti, che allora era in difficoltà con il suo comitato, un po' per cambiare fantino, accettiamo, ma sono due anni da dimenticare, con cavalli non all'altezza. Nel 2011 ci affidiamo a Gigi Bruschelli, che consideravamo e consideriamo il re della piazza. Lui ci propone un contratto in cui decidiamo solo all'ultimo se montare lui o un giovane fantino della sua scuderia, Sebastiano Murtas, che a detta sua sta venendo su molto bene, meglio addirittura di Giovanni Atzeni. Il primo anno è esaltante: quarto posto con un Palio tutto di rimonta. Festeggiamo il gallo con una grande bagna cauda sotto il palatenda di piazza San Secondo, già addobbato per Natale. Ricordo una serata straordinaria di Paride Mensa, che ci ha intrattenuto per oltre un'ora.
Nel 2012 affianchiamo a Grandine Adorabile Song, cavallo che ha vinto in pista 250mila euro. L'alchimia non funziona e i risultati non sono come l'anno precedente. Si riscatta poi all'ultimo Palio, con una finale conquistata con una batteria tutta in rimonta, ma questa è storia di ieri. (2 continua)