Foto di Francesca Varca |
Un Rettorato iniziato nel 2013, seguendo le orme del papà Achille, Rettore di Moncalvo all'inizio degli anni due duemila. Un Rettorato che nel tardo pomeriggio di ieri è entrato nella storia del Comune di Moncalvo e del Palio di Asti. Parliamo, naturalmente, di quello di Filippo Raimondo, Rettore del Comune di Moncalvo, vincitore ieri del Palio di Asti.
A 24 ore di distanza dall'esplosione di gioia regalatagli da Federico Arri e dal cavallo Calliope da Clodia, "Il Canapo" ha raggiunto telefonicamente il Rettore vittorioso, scambiando con lui qualche chiacchiera sul Palio di ieri pomeriggio, sul percorso che ha portato Moncalvo al trionfo e su quello che potrà essere il futuro degli aleramici.
Filippo, impossibile non partire da qui. Com'è stato il risveglio del giorno dopo? Cosa provi in questo momento?
"Provo quasi incredulità. Sono tutte cose che realizzi poco per volta. Ieri mi sembrava tutto incredibile, dalla situazione della partenza della finale ai tre giri combattuti in maniera incredibile, come una volta. Un Palio voluto a tutti i costi."
Facciamo qualche passo indietro e ricostruiamo questa splendida storia partendo dal suo inizio. Palio 2016, Moncalvo sceglie di dare fiducia al giovane Federico Arri. Come era nata quella scelta e come mai avete creduto così tanto in quella scelta ripetendola anche per il 2017 e per il 2018?
"Era stata una scelta presa perché conoscevo Federico da tanto e non nascondo che da un bel po' di tempo avevo già l'idea di portarlo a Moncalvo. Lo abbiamo scelto nel 2016 e per il suo comportamento, per quanto fatto negli anni era poi stato giusto dargli ancora fiducia. Ci ha sempre provato ed è un ragazzo serio che lavora tanto. Non c'erano motivi per non continuare insieme."
Arriviamo quindi a qualche giorno fa. Portorose, cavallo che lo scorso anno aveva difeso i vostri colori si accasa a Tanaro e Moncalvo sceglie la giovane Calliope da Clodia. Cosa puoi dirci di quei giorni e di quella scelta?
"La scelta è stata dirottata su Calliope perché abbiamo provato a cambiare. Portrose era sempre stato il primo pensiero, poi abbiamo voluto provare a fare questo forse incoscientemente ma la scelta ha portato i suoi frutti."
Moncalvo arriva al Palio ed è inserito nel novero dei possibili outsider. Al sorteggio delle batterie, però, l'estrazione vi colloca in una batteria a dir poco complicata. Cos'hai pensato in quel momento?
"Ho pensato fosse una batteria che sarebbe potuta essere una finale e che con i cavalli di quel calibro non sarebbe stato facile andare in finale. Anche lì, però, Federico è stato bravo in partenza prima e a controllare la rimonta di Torretta poi."
Tra i nove finalisti quella di Moncalvo non era l'accoppiata favorita. Ma tu, la tua commissione corsa e Federico pensavate già di poter piazzare il colpo a sorpresa?
"Sapevamo che la cavalla c'era. Federico dopo la batteria ci ha detto che sentiva bene la cavalla. La posizione al canapo un po' in mezzo alla mischia ci poneva in una condizione tale che se fosse partito bene avrebbe potuto fare quello che poi ha fatto. Non si potevano fare giochi con nessuno, c'era poco da fare, se non aggiustarsi da soli cercando di anticipare gli altri. E così è stato. Lui è stato bravo a farlo e a controllare prima il cavallo di Tanaro che veniva su forte, poi quello di San Secondo e infine quello della Cattedrale. Ci hanno provato in tre ma Federico ha avuto più cattiveria e non ha mollato. È stato un Palio molto bello perché era da un po' di anni che non se ne vedeva uno così combattuto e così indeciso fino alla fine."
Si abbassa il canapo, Moncalvo va in testa, subisce molteplici attacchi e arriva in testa all'ultima curva. Cosa pensavi in quei tre giri?
"Devo dire che non riuscivo tanto a connettere anche perché da dentro la pista, dov'ero io, vedevo solo a pezzi e riuscivo a vedere bene solo quando passavano davanti a me. Andavo a sensazioni ascoltando lo speaker per capire se qualcosa cambiava Per il resto riconoscevo i caschetti ma con la presenza di San Secondo con gli stessi colori si rischia lo stesso di fare confusione. L'ultimo passaggio all'ultima curva poi ci ha dato l'ultimo salto di gioia."
Poi la Vittoria e l'esplosione di gioia. Qual è stato il tuo primo pensiero?
"Correre a prendere Federico che poi è stato visibilmente emozionato per tanto tempo. È una grande soddisfazione."
Cosa significa vincere con un fantino astigiano e cosa vuoi dire su Federico Arri?
"Su Federico posso solo dire bene per tutto quello ha fatto. Due anni fa dato gli abbiamo dato il soprannome di "Guerriero" e stamattina pensavo che mai nome fu più azzeccato. Ha vissuto due stagioni difficile, con due incidenti abbastanza gravi occorsogli nel mese di maggio che gli hanno compomesso le scorse due annate. In questo mondo può passare un treno ma se in quel momento sei infortunato lo perdi e rischi di averlo perso per sempre. Lui ha continuato a insistere, si è rimesso in piedi ed è arrivato fino a raggiungere una vittoria prestigiosa in un Palio importante."
E ora? Avete già avuto modo di pensare alla Festa della Vittoria?
"Quello che verrà lo studieremo nei prossimi giorni. L'idea, da valutare ancora bene, è quella di farla in concomitanza con la Fiera del Bue a Moncalvo, in modo da avere anche una tensostruttura a disposizione. La prima idea emersa tra ieri sera e stamattina sarebbe quella."
Un Palio vinto dopo sei anni e due mandati da Rettore. Filippo Raimondo passerà la mano dopo aver vinto il Palio o guiderà ancora il Comitato Palio di Moncalvo per dare la caccia a quella che sarebbe una storica terza doppietta?
"A questo non ho ancora pensato. Certo che la voglia di mantenere la tradizione è tanta. Vediamo. Per fare la terza doppietta dovremmo di nuovo avere Federico e Calliope insieme e portarne a casa un altro. Potrebbe essere buona idea."
Ultima domanda d'obbligo: a chi dedichi questa vittoria?
"A tutta la città di Moncalvo, a chi ci ha sempre sostenuto, a chi ha creduto in noi e in me e a tutto il gruppo senza il quale non sarei andato da nessuna parte e non avrei fatto nulla di buono. Quindi la vittoria la dedico a Moncalvo e a tutto il gruppo che lavora e si appassiona sempre più."