giovedì 26 aprile 2012

"Un San Secondo in campo lungo, per un Palio dai colori piatti e caldi"

"Un San Secondo in campo lungo, per un Palio dai colori piatti e caldi"

Sabato sera finalmente scopriremo il volto del drappo del Palio 2012. Nell'attesa abbiamo parlato delle due opere (il drappo per il vincitore della corsa e quello che verrà offerto martedì prossimo alla Collegiata di San Secondo) con il suo autore, Diego Lagrosa.

Lagrosa, come ha vissuto l'esperienza di dipingere un'opera "unica nel suo genere"?


Sicuramente è stata un'esperienza molto positiva. Il Palio è un pezzo unico, molto importante per la città. Sono molto contento perché questo mio lavoro mi darà molto notorietà, dato che il Palio è una manifestazione molto conosciuta.

Come è venuto a sapere del bando di concorso per il maestro del Palio?

Fondamentalmente con il passaparola, infatti è stata la mia ragazza a leggere la notizia su internet e comunicarmelo. Io ho detto "proviamoci" e adesso eccomi qua.

C'è stata un'ispirazione o uno studio particolare dietro ai due drappi?

Io, come si sa, ho studiato all'Accademia delle Belle Arti, e vengo da una impostazione grafica dell'arte. Impostazione che ho mantenuto anche nei due drappi di quest'anno, tenendo colori piatti e caldi.

Veniamo all'opera. Come potrebbe descriverla?

Innanzitutto c'è San Secondo, raffigurato in controluce a cavallo. Sullo sfondo, invece c'è la città di Asti, riconoscibile dalle sue torri medievali. Ho usato colori a toni pastello molto caldi, che saranno sicuramente il tratto distintivo dell'opera.

Saranno diversi i due drappi?

Saranno identici per quanto riguarda il disegno, mentre si differenzieranno nella colorazione.

Qualcuno dice che nel Palio l'ambientazione ricorda un po' quella "western". E' d'accordo con questa affermazione?

Sicuramente il Palio sarà molto cinematografico: il campo lungo, i colori caldi e il Santo in controluce sicuramente contribuiranno a dare una chiave di lettura in tal senso. Ho fatto volutamente un Palio con pochi dettagli, perché deve essere un'opera visibile da lontano, fortemente riconoscibile.

C'è qualche Palio, o qualche maestro del passato da cui è stato ispirato particolarmente?

Mi è piaciuto molto il Palio di Flavio Piras del 2008, anche se concettualmente è molto diverso dal mio. Anche quello di Guarene dello scorso anno non mi è dispiaciuto.

Un'ultima domanda. Il Palio deve avere molti elementi "obbligati": il Santo, la città, la scritta.. Qualcuno di questi elementi le è piaciuto particolarmente?

No, direi che lo sforzo del mio Palio è stato quello di amalgamare i diversi elementi e far sì che nessuno possa essere prevaricante sugli altri.