domenica 1 aprile 2012

Maurizio Bertolino: "Il Palio deve avere un'"Azienda Speciale" dedicata alla sua promozione

Maurizio Bertolino: "Il Palio deve avere un'"Azienda Speciale" dedicata alla sua promozione

"Mi ricandido perché voglio portare a termine quello che è stato fatto in questi anni" così Maurizio Bertolino, consigliere delegato al Palio uscente, ci spiega quali sono stati i risultati ottenuti dall'Amministrazione Comunale uscente per quanto riguarda l'evento più importante della città e quali sono gli obiettivi dei prossimi anni.


Bertolino, questi anni come consigliere delegato al Palio sono stati un'esperienza positiva?

Io direi di sì. Prima di tutto ho avuto il piacere e l'onore di occuparmi personalmente di quella che è la mia più grande passione, il Palio, ma anche di capire da vicino come funziona il meccanismo dell'Amministrazione Comunale in un evento così importante. E' stata un'esperienza di cui faccio tesoro e che voglio mettere a frutto al meglio per il futuro.

Com'è lo "stato di salute" del Palio?

Il Palio è una manifestazione in forte crescita ed espansione. Lo dimostrano, per esempio, i numeri legati all'edizione dello scorso anno, con tribune esaurite e molti spettatori rimasti senza biglietto, perché la domanda era superiore all'offerta. Si è lavorato tanto, in questi anni, sul frangente della sicurezza per uomini e cavalli, anche per quanto riguarda l'antidoping. In questo settore, per esempio, abbiamo un regolamento veterinario tra i migliori d'Italia. Si è investito tanto nella sinergia con il Collegio dei Rettori, vero motore della Festa, e con gli altri Palii italiani, in primis Legnano, con cui un paio di anni fa abbiamo fatto una serie di iniziative in comune.

Quali sono le sfide che attendono il Palio, nei prossimi cinque anni?

Il Palio deve avere un respiro non più locale come ora, ma nazionale, anzi, oserei dire internazionale. Per questo la nostra manifestazione dovrà investire nei prossimi anni sempre di più in comunicazione, anche strizzando l'occhio alle nuove tecnologie. Bisogna integrare sempre di più il Palio nella città: per questo è essenziale che il marchio "Palio di Asti" possa diventare un filo conduttore per tutta una serie di eventi di richiamo per Asti. Il Settembre Astigiano deve diventare un vero e proprio contenitore di eventi, che non racchiuda solo un paio di week end come ora, ma possa offrire al visitatore una serie di iniziative tutti i giorni del mese.

Una sorta di "Settembre Astigiano", quindi, che possa collegare eventi anche diversi tra loro?

Esattamente. In questo progetto però, è essenziale coinvolgere tutte le categorie produttive della città: albergatori, ristoratori, commercianti. E' l'unico modo secondo me, affinché il progetto del Centro Commerciale Naturale, nato l'anno scorso, possa espandersi e diventare davvero l'elemento trainante dell'economia della nostra città.

Come si può concretizzare tutto questo?

Con un'"Azienda Speciale": un consorzio pubblico privato che possa farsi carico di tutte gli eventi della nostra città. Non solo Palio, quindi, ma anche sport, musica teatro e gli eventi di maggiore rilievo come i Festival Asti Teatro e Asti Musica. L'offerta culturale della nostra città deve essere in grado di camminare con le proprie gambe: per questo, all'interno dell'"Azienda Speciale" ci dovranno essere esperti del settore e di marketing in grado di creare i presupposti per una ricerca di sponsorizzazioni e di investimenti su quanto ha da offrire la nostra città in fatto di turismo ed eventi.

Come risponde alle critiche del consigliere Alberto Pasta?

Se posso essere d'accordo sul fatto che il Palio debba avere la dignità di Assessorato, non sono assolutamente convinto, invece, del fatto che gli "Stati Generali del Palio" possano risolvere i problemi della Festa. Anzi, in questi anni si è capito che l'immobilismo in certo aspetti delle questioni paliesche è dovuto proprio al fatto che la macchina di gestione della manifestazione è lenta e farraginosa proprio a causa del fatto che ci servano troppe persone per prendere una sola decisione. Io, invece, sarei per un gruppo di lavoro più ristretto che possa portare decisioni e benefici più rapidi al Palio.

Per quanto riguarda il progetto "Bera - Bagnadentro", mi pare che il Consiglio del Palio, che è l'unico organo sovrano in materia, abbia già a tempo debito mostrato tutte le sue perplessità al riguardo. Non mi pare il caso di riesumarlo.