martedì 3 dicembre 2013

Siena, sanzioni del Palio di agosto, botta e risposta fra Dè e la Giunta



Tutto come da copione. L’Onda, che non aveva fatto ricorso, è stata punita con la censura per la discesa in pista dei suoi contradaioli prima dello scoppio del mortaretto che sanciva la vittoria nel Palio dell’Assunta. E il fantino Luca Minisini, in arte Dè, nonostante le discolpe presentate alla giunta comunale dovrà tenersi l’ammonizione (la sua reazione nel giornale oggi in edicola).

Visto che la necessità di modifiche al meccanismo della giustizia paliesca è tornata prepotentemente alla ribalta, è interessante analizzare i motivi sottesi alla punizione per Dè. Partendo dalla parte conclusiva delle delibera dove si evidenzia che «anche in altre circostanze la giunta ha riesaminato benevolmente le memorie difensive solo quando esse portavano elementi probatori che potevano essere ignoti all’assessore delegato». Elementi che, evidentemente, non sono emersi nè dalla nota presentata dalla Selva subito dopo il Palio e allegata alla relazione dei Deputati della Festa, nè dalla memoria difensiva del fantino.

Qui si legge che «se da un lato viene continuamente evidenziata l’atipicità della corsa del Palio e il fatto che lo stesso nulla dovrebbe avere a che fare con una corsa regolare, dall’altro l’organo che amministra la giustizia nel Palio, in occasione di questa proposta di sanzione ha rigidamente applicato la norma regolamentare ed affermato il principio, che creerebbe precedente, secondo il quale la rincorsa non ha alcun margine temporale per tentare di favorire se medesima partendo in un momento in cui molte delle contendenti potrebbero essere svantaggiate. Se la rincorsa non può nemmeno permettersi di attendere ‘un lasso di tempo molto breve (meno di 3 minuti)’ per tentare di ottenere il maggiore vantaggio dalla propria svantaggiata posizione, certamente il ruolo e la possibilità di vittoria della stessa escono sminuite e minimizzate dalla presente sanzione».

La replica della giunta? «Negli articoli 63, 64 e 65 del Regolamento nulla conferma la personale interpretazione del fantino circa il ruolo della rincorsa e la gestione della mossa». E ancora. «Il ruolo del mossiere può essere svolto nel migliore dei modi anche grazie all’autorevolezza ottenuta dalla coerente valutazione della sua relazione da parte della giunta». Senza contare «che del ruolo del mossiere e della possibilità di dare avvertimenti e richiami ufficiali viene data conoscenza ai signori fantini anche in occasione della segnatura».

www.collegiodeicapitani.it