l giorno della Festa del Santo Patrono, per tradizione, tutti avevano diritto almeno a un piatto di minestra.
Pare che l'antica usanza, risalente al Medioevo, fosse particolarmente in uso nei secoli XVII e XVIII. Le Confraternite adottarono questa forma di beneficenza soprattutto in prossimità di ricorrenze religiose. Le confraternite di Asti, che in età antica erano ben sette (San Michele Arcangelo, Piccola Annunziata, Santissima Trinità, Santissima Misericordia, Viatosto, San Rocco e San Secondo) hanno svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo del tessuto sociale della città.
Esse sono state utilizzate principalmente dagli ordini predicatori e mendicanti (francescani e domenicani), come inquadramento delle popolazioni contadine, attraverso grandi movimenti penitenziali di massa. In un primo tempo le Confraternite erano miste, ma in seguito le donne costituirono delle loro associazioni completamente autonome, denominate Umiliate.
La divisa di ogni Confraternita è caratterizzata da un colore distintivo che indossano tutti i confratelli a simboleggiare l'uguaglianza tra gli iscritti.
Si trattava prevalentemente di zuppe di verdura o di legumi che servivano, nella giornata di festa, a rallegrare i meno fortunati.
Ad Asti la tradizione è rimasta, e subito dopo la messa, alle 12.30, la pro -loco di Castiglione in piazza San Secondo offrirà gratuitamente pasta e fagioli, soma d’aj e una fetta di dolce , il tradizionale "caritin" Per tradizione il primo piatto viene servito dal sindaco e dal rettore della Collegiata.