Proprio durante la Stima sono stati svelati i due drappi dell'anno 2017 che, come è consuetudine, hanno destato l'immediata reazione degli astigiani. Ancora una volta, come troppo spesso sta accadendo negli ultimi anni, i giudizi negativi sui due Drappi sono di gran lunga superiori a quelli positivi, e sui due palii, soprattutto su quello per la corsa, si sono abbattute le critiche sia nell'immediato sia poi sui social network.
Il Drappo destinato al vincitore della corsa, infatti, appare incapace di destare emozioni, di scaldare i cuori alla sua sola vista e di raccontare la nostra festa. Un altro aspetto sicuramente negativo del Drappo è la mancanza di qualsiasi riferimento alla città di Asti ed al suo Palio. La città, infatti, non è rappresentata, così come non è rappresentato San Secondo. Inoltre, dulcis in fundo, il cavallo in corsa appare chiaramente raffigurato non montato a pelo, bensì con la sella, in un'immagine che quindi rappresenta più una corsa in ippodromo che un palio.
Sicuramente migliore, e anche qui non si tratta di una prima volta negli ultimi anni, è il palio destinato alla Collegiata. Su di esso, infatti, quantomeno vengono raffigurati sia San Secondo a cavallo sia la città e, nel suo insieme, l'opera, almeno a giudizio di chi scrive, strappa un giudizio migliore rispetto alla prima.
Tornando al palio destinato alla corsa, facile appare anche andare a cercare di scrutare la cabala. Due, infatti, sono gli elementi che saltano agli occhi: il verde della parte superiore che insieme al giallo dello sfondo porta subito alla mente i colori del Borgo San Lazzaro e la rappresentazione di una forma semicircolare di colore arancione, simile, seppur molto più evidente e marcata, allo stesso elemento presente sul palio 2015, portato a casa dal Rione San Paolo.
Come sempre, però, al di là dei gusti, dei giudizi, delle critiche e della cabala, ieri sera tutti e ventuno i partecipanti al Palio e tutti i paliofili astigiani hanno visto materializzarsi davanti ai propri occhi l'oggetto dei loro sogni, quello che da ieri sera e fino al tardo pomeriggio di domenica 17 settembre tutti spereranno di conquistare e di portare nella propria Chiesa e nella propria sede perché, come si suol dire, "che sia bello o brutto, l'importante è portarlo a casa".