martedì 18 aprile 2017

Dino Pes trionfa nel Palio della Costa Etrusca

Foto di Paolo Barlettani - tratta da "Il Tirreno"
Si è corso ieri pomeriggio il Palio della Costa Etrusca. A trionfare, con i colori di Bibbona, è stato Dino Pes, capace di imporsi in finale in volata su Francesco Caria. Possono quindi sorridere sia la Cattedrale, Rione che a settembre affiderà le proprie speranze di vittoria proprio a Pes, sia San Martino San Rocco, che può essere soddisfatto per il secondo posto nel Palio e per la vittoria in una delle corse riservate ai mezzosangue di Caria.
Il Palio, disputato nell'incantevole cornice della spiaggia di San Vincenzo e corso con i cavalli purosangue, si era aperto nel primo pomeriggio con la disputata delle quattro batterie che avevano avuto i seguenti risultati.

I BATTTERIA: dopo diverse partenze false, una delle quali provocava anche la caduta di Jacopo Pacini, nella mossa buona partiva in testa Atzeni seguito da Caria e Coghe. Alla curva a passare in testa era Caria che manteneva il primo posto fino all'arrivo precedendo Atzeni, Pacini e Colombati. Caria e Atzeni approdavano dunque alla finale.

II BATTERIA: la partenza si rivela decisiva anche nella seconda batteria con Gavino Sanna e Giuseppe Zedde che, una volta presa la testa, mantenevano le posizioni fino al traguardo, precedendo Chiti e Pinna e staccando il pass per la finale.

III BATTERIA: anche per dare il via alla terza batteria erano necessarie diverse partenze false. Quando finalmente la mossa era valida a scattare in testa erano Di Stasio e Bitti. I due si scambiavano poi la posizione nella dirittura d'arrivo e precedevano, estromettendoli dalla finale, fantini del calibro di Siri, Mari ed Enrico Bruschelli.

IV BATTERIA: la batteria più emozionante era sicuramente l'ultima, corsa in sette in virtù dell'assenza di Ballesteros. A scattare davanti a tutti erano Bartoletti, Murtas e Carlo Sanna. In curva riusciva a risalire fino alla seconda posizione anche Dino Pes e la corsa si risolveva quindi sul rettilineo finale dove Pes riusciva a precedere Murtas e Bartoletti.

Tra le batterie e la finale venivano disputate due corse secche riservate ai cavalli mezzosangue. Nella prima corsa ad imporsi, in rimonta, era Francesco Caria su Rodrigo Baio che precedeva Pressing de Mores (scosso al traguardo dopo la caduta di Mereu) e Andrea Mari su Pallottola. Al termine della corsa da segnalare uno scambio di nerbate tra Caria ed Angioi.
La seconda corsa, invece, vedeva vincere, dopo un arrivo in volata, Andrea Chessa su Tempesta da Clodia. Alle sue spalle si piazzavano, rispettivamente secondo e terzo, Migheli su Nanneddu e Bartoletti su Ninfa da Clodia.

Prima della finale gli otto fantini finalisti venivano così abbinati alle otto contrade:
Marco Bitti (Campiglia); Francesco Caria (Cecina); Giovanni Atzeni (Piombino); Gavino Sanna (San Vincenzo); Dino Pes (Bibbona); Cristiano Di Stasio (Castagneto Carducci); Sebastiano Murtas (Suvereto); Giuseppe Zedde (Rosignano).
Dopo cinque tentativi di partenza falliti, la sesta mossa era quella buona. A scattare in testa era Murtas, seguito da Zedde che, però, all'imbocco della zona della curva andava dritto portandosi via un pezzo di steccato. A prendere la testa era Caria, incalzato a breve distanza da Pes. Il fantino che difendeva i colori di Bibbona, sul rettilineo finale, portava l'attacco a Caria e lo sopravanzava, andando così a vincere il Palio davanti allo stesso Caria e ad Atzeni.