venerdì 14 aprile 2017

I Temi del Corteo storico 2017: Santa Maria Nuova, San Lazzaro, Nizza Monferrato


Siamo giunti al settimo ed ultimo atto delle presentazioni dei temi del corteo storico del Palio 2017. Oggi, di seguito, andremo a presentare cosa verrà rappresentato, durante la sfilata del prossimo settembre, dal Borgo Santa Maria Nuova, dal Borgo San Lazzaro e dal Comune di Nizza Monferrato.

Ricordiamo che tutti e ventuno i temi sono stati inseriti nell'apposita sezione della pagina del menù "Verso il Palio...2017", e rimarranno consultabili e sempre a portata di click anche nei prossimi mesi.


BORGO SANTA MARIA NUOVA

La tradizione delle feste e giochi equestri medievali in Asti
Il Palio e la tradizione cavalleresca in Asti


A partire dal XIII secolo anche in Asti si afferma la cultura "cortese" diffusa presso le corti europee, con le quali i mercanti-banchieri astigiani avevano proficui rapporti d'affari: nel 1250 viene creata la Societas Militum, costituita da combattenti a cavallo e nel 1275 risulta già affermata la corsa del Palio, a conferma di una peculiare tradizione, consacrata dalla raffigurazione del Santo Patrono Secondo come cavaliere. Alcune fonti iconografiche testimoniano la passione dell'aristocrazia locale per i giochi equestri: in un soffitto ligneo del XIV secolo sono raffigurati giovani cavalieri i quali al galoppo convergono con un braccio teso verso una dama che tiene due vessilli, immagine che rimanda all'antica consuetudine che prevedeva l’obbligo di toccare il "pallium" per poterselo aggiudicare. Il Palio mantenne inalterata la propria importanza anche quando Asti perse la propria autonomia, poiché le dominanti esterne che governarono la città a partire dal tardo XIV secolo si impegnarono a garantirne la prosecuzione. Nel fondo della tesoreria orleanese sono descritte  le spese sostenute ogni anno per lo svolgimento della festa e, tra queste, il costo della la confezione dei palii per la corsa, che nel 1462 vennero prodotti nella bottega dei fratelli Lupi, mercanti del borgo di Santa Maria Nuova.

In occasione del cinquantenario dalla ripresa della corsa del Palio, il borgo di Santa Maria Nuova vuole ricordare come la festa di San Secondo e la corsa in onore del Patrono siano da sempre radicate nel tessuto sociale della città. Sfilano figure di spicco della città di Asti in epoca orleanese, il governatore e il podestà, i giudici e il banditore della corsa; al centro del corteo una dama, allegoria degli ideali cavallereschi. Seguono i due palii, uno per il vincitore della corsa, l'altro per l'omaggio al Santo Patrono. Chiudono il corteo i membri dell'aristocrazia locale che accompagnano cavallo e cavaliere pronti a cimentarsi in questa dimostrazione di destrezza ricca di significati rituali e culturali.



BORGO SAN LAZZARO

I rimedi della pediatria medievale nel trattato di Gordonius dedicato alla cura dei piccoli

Il tardo medioevo vide in tutta Europa il proliferare di pubblicazioni che riguardano le malattie dell’infanzia. Uno tra i più rari, misteriosi e citati trattati fu il Tratado de los ninos che fu scritto da Bernard de Gordon verosimilmente agli inizi del XIV secolo. L’autore, il cui nome fu latinizzato in Gordonius, fu uno dei fondatori dell’Università di Montpellier, e le sue opere sono giunte a noi grazie al recupero della seicentesca traduzione spagnola.
Il Bonino, autore della Biografia medica Piemontese, indica Asti come probabile città natale del celebre studioso, autore del trattato che riporta i rimedi utilizzati in età medievale per le malattie dell’infanzia, fornendo inoltre curiosi consigli che sono all'origine della storia della puericultura.
Il pane rammollito nel latte o in acqua e vino era indicato per lo svezzamento del bambino, mentre una bevanda di latte di donna che allatta una femmina con aggiunta di olio rosato e farina di papavero bianco era la panacea per i disturbi del sonno. Olio di camomilla, mirra, anice e cumino cotti erano i componenti di un distillato per il male all’orecchio mentre per la congiuntivite venivano usati impacchi con infuso di camomilla e anice.
Per alleviare il dolore da dentizione era utile applicare sulle labbra del piccolo, servendosi di una piuma, un balsamo di liquirizia oppure sulle gengive olio di violetta con cera e menta piperita.
Una ricetta consigliata univa almastica gommoresina, caglio di capretto, mirtilli, melagrana, allume di rocca, mandorle e miele per il mal di gola. Altri medicamenti, invece, utilizzavano chiodi di garofano per il singhiozzo e curcuma per il mal di pancia. Queste sostanze ed altre utilizzate per curare la febbre come aglio, zucchero, canfora, aceto, aloe e orzo erano vendute nelle botteghe e nei mercati astigiani nel Medioevo, come risulta dagli elenchi riportati negli Statuta Revarum Civitatis Ast.
Il Borgo San Lazzaro propone nel suo corteo i momenti di raccolta delle erbe e dei fiori, di preparazione dei medicamenti e di commercio dei preziosi materiali seguiti da quadri viventi raffiguranti la cura dei piccoli. In chiusura dame e damigelle portano in trionfo le materie prime. Proprio questi prodotti, dai più semplici e comuni ai più rari e preziosi, abilmente preparati dagli speziali e dalle mani delle donne, hanno rappresentato le cure per i principali malanni dei bambini in Asti medievale.



COMUNE DI NIZZA MONFERRATO

La fondazione di Nizza tra storia e leggenda

Nizza Monferrato celebra la grande vittoria del Palio nell'anno del Signore 2016, proponendo un carro trionfale e allegorico che aprirà il corteo storico e nel quale renderà omaggio alla sua gloriosa fondazione, presentata nel complesso e affascinante intreccio fra storia e leggenda. 
La storia documenta che le colline che costituiscono la cornice del territorio nicese furono sede del consortile di Acquesana, che riuniva i signori degli antichi abitati di Lanerio, Calamandrana, Garbassola, Quinzano, Castelvecchio, Belmonte e Lintignano. Nel 1225 questi sette castelli furono abbattuti in una contesa tra Asti e Alessandria e gli abitanti diedero vita a un nuovo centro, Nicia Palearum, riprendendo peraltro un toponimo già attestato nel 1021 (villa Curtis Nicie). Ben diversa la leggenda narrata a metà Settecento dell'Abate Giulio Cesare Cordara, secondo la quale i signori del consortile di Acquesana sarebbero stati autentici tiranni, capaci delle più efferate nefandezze, tra le quali l'aberrante jus primae noctis, ovvero il diritto del nobile di giacere, la prima notte di nozze, con le mogli dei sudditi. Per reagire a questo intollerabile sopruso avrebbe preso forma la rivolta dei contadini, grazie all'intraprendenza della giovane Bettina: costei, che desiderava portare in dono al futuro sposo il candore della propria verginità e non soggiacere alle brame del Signore di Belmonte, diede inizio alla ribellione che portò all'assalto dei castelli in cui erano rifugiati i signori del Consortile. I terrazzani, scesi a valle, si sarebbero accampati attorno all'antica abbazia di San Giovanni in Lanero e avrebbero dato vita ad un primo insediamento lungo le sponde del torrente Belbo e del rio Nizza che prese il nome dall'attiguo corso d'acqua. Una versione più fantasiosa ricollega il nome Nicia alla divinità greca Nike, personificazione della Vittoria, mentre “della paglia” rimanda alle frasche utilizzate, per esigenze di tempo, per la copertura dei tetti.
Nel corteo, Bettina, giovane promessa sposa e guerriera, simbolo di purezza e di spiccate virtù morali, accompagnata dalla figura mitologica di Nike, rende omaggio alla fondazione del futuro libero Comune in un clima festoso e trionfale.