Giambaldo Perugini il presidente in pectore dell’Ente Palio. La successione formale a Vainer Merighi è avvenuta venerdì sera alle 21 nella sede dell’Avis in corso Giovecca. Questa la decisione che ha trovato d’accordo tutte e otto le contrade ferraresi.
La riunione dei presidenti delle otto contrade e della corte ducale si è tenuta mercoledì sera nella sede dell’Ente Palio, in via Mortara, alla presenza dell’assessore al Palio del Comune di Ferrara Aldo Modonesi. Dall’incontro, dopo il passo indietro di Romano Marzola, il primo nome su cui si era puntato, è uscita la scelta unanime del nome di Perugini, attualmente massaro della corte ducale e già vicepresidente dell’Ente negli anni 2004-2006, quando alla presidenza si trovava un Dario Franceschini scarsamente presente e operativo a Ferrara a causa dei pressanti impegni da parlamentare a Roma.
“Sono onorato della indicazione unanime dei dirigenti delle contrade”, ha commentato Perugini, che ha accettato di candidarsi alla presidenza dell’Ente, “confidando che la ritrovata unità di volontà e di intenti delle contrade, non potrà che permettere al Palio stesso di superare ogni difficoltà, forte dell’essere una insostituibile presenza nel tessuto e nella realtà ferrarese”.
Dopo il forfait di Romano Marzola, che evidentemente non se l’è sentita di assumersi la responsabilità del ruolo in un momento particolarmente delicato per il Palio, a proporre il nome di Giambaldo Perugini è stata per prima la contrada di San Benedetto, proposta che è stata accolta poi unanimente da tutti gli altri borghi e rioni. Perugini, come qualcuno ricorderà, si trovò già candidato alla presidenza per il triennio 2007-2009 assieme a Vainer Merighi, che vinse le elezioni per due soli voti. “E’ una candidatura che viene da lontano – spiega infatti Lorenzo Linoso – presidente del rione San Benedetto – e sulla quale si è puntato per l’indubbia esperienza che Perugini ha del mondo del Palio e per le sue doti di comunicatore e manager particolarmente preziose in questa fase storica”.
Il voto di venerdì, alle ore 21, è stato a questo punto solo una formalità. A votare sono stati i 21 membri del Consiglio Superiore delle Contrade, formato da due rappresentanti per ogni contrada, un rappresentante della corte ducale e sei soci fondatori del Palio.