giovedì 11 luglio 2019

I Temi del Corteo Storico 2019 - San Marzanotto, Baldichieri e San Paolo

Foto di Francesco Sciutto - www.francescosciutto.com
A meno di due mesi dalla nostra Festa i pensieri degli appassionati astigiani sono sempre più proiettati verso il 1 settembre quando, prima della corsa del Palio, avrà luogo, come da tradizione, anche il bellissimo Corteo Storico. Anche in questo 2019 le Commissioni artistiche dei 21 Borghi, Rioni e Comuni astigiani hanno studiato, elaborato e presentato i temi dei rispettivi cortei storici che verranno rappresentati durante la sfilata del Palio.
Continua oggi, e proseguirà per tutta la settimana, la presentazione, a gruppo di tre, dei ventuno temi del corteo storico del Palio 2019. 

Tutti i temi, poi, verranno inseriti nell'apposita sezione della pagina del menù "Verso il Palio...2019", così da restare sempre consultabili e a portata di click in qualunque momento. 


BORGO SAN MARZANOTTO

San Secondo di Asti a Venezia

Secondo un’antica tradizione, nel 1237 alcuni mercanti veneziani riuscirono a trafugare il corpo di San Secondo martire e patrono di Asti, corrompendo i custodi della chiesa a lui dedicata, nella quale era sepolto e venerato. Giunti a Mestre, i ladri furono accolti come eroi dal doge Jacopo Tiepolo, ed il corpo del Santo, avvolto in un prezioso drappo di broccato, fu imbarcato con grande solennità per essere trasportato in Venezia ed esposto al giubilo dei cittadini. A metà del percorso la nave fu colta da una furiosa tempesta e dovette attraccare all’isoletta di Sant’Erasmo per cercare rifugio. La tempesta riprendeva violenta ogniqualvolta l’imbarcazione tentava di ripartire, ed il doge pensò si trattasse di un segno miracoloso a dimostrazione della volontà del santo di rimanere sull’isola – dove già esistevano una chiesa ed un convento di monache – che da quel momento in poi fu chiamata “Isola di San Secondo”. Nella sua definitiva dimora il Santo astigiano operò alcuni miracoli che rafforzarono la devozione dei veneziani; in particolare veniva invocato dalle partorienti, e in quanto valoroso cavaliere divenne il patrono dei soldati di mare che salpavano dalla Laguna per le operazioni di guerra nel Mediterraneo. Nel frattempo il vescovo di Asti aveva pubblicamente smentito il furto, dimostrando che i ladri sacrileghi non avevano trafugato il corpo del Santo martire e patrono, ma quello di un antico vescovo omonimo. I veneziani non se ne curarono, e continuarono per secoli a ritenersi unici depositari delle venerabili spoglie mortali di San Secondo di Asti. Quando nel XVIII secolo l’isola fu destinata a polveriera e a presidio militare, il corpo del Santo fu traslato in città nella chiesa dei Gesuati alle Zattere, dove è ancora oggi custodito in un’artistica urna marmorea nella cappella del Crocefisso dipinta dal Tintoretto. Recenti studi storici riconducono la vicenda alla “caccia” alle reliquie intrapresa dai veneziani tra XII e XIII secolo per aumentare il prestigio della città: ad essa si deve l’arrivo di quelle di San Marco evangelista, di San Zaccaria, di San Giovanni Battista e di San Nicola. La precisa volontà di appropriarsi del corpo di San Secondo, anche a costo di ricorrere a metodi illeciti, dimostrerebbe inoltre l’esigenza di arricchire il pantheon santorale veneziano con la figura di un aristocratico cavaliere in cui potesse identificarsi il ceto nobiliare cittadino in via di definitiva affermazione.


COMUNE DI BALDICHIERI

Inaugurazione della Chiesa Medievale di San Secondo in Baldichieri

Nel 1345 venne compilato, per volontà del Vescovo di Asti Arnaldo de Rosette, il Registrum Ecclesiarum Diocesis Astensis, tuttora conservato presso l’Archivio Storico della Cattedrale; tale registro conteneva l’elenco di tutte le chiese allora presenti nel territorio della Diocesi.
Tra quelle dipendenti dalla Pieve di Musanza, l’odierna Villafranca, è citata la chiesa di Baldichieri, definita “antica parrocchiale” nelle visite pastorali dal XVI secolo in poi e situata quasi alla sommità della zona collinare, il Planum Sancti Michaelis a nord dell’attuale abitato.
La titolazione della Chiesa a San Secondo è riportata in un documento notarile del 31 ottobre 1308, che chiude una vertenza sorta tra l’Abate del Monastero di Azzano e Federico Alfieri; tra i testimoni alla stesura dell’atto si registra il prete Uberto, “rector ecclesie Sancti Secundi de Baudecherio”.
Il Rettore, dipendente dalla Pieve di Musanza, celebrava a Baldichieri tutte le funzioni religiose, tranne i battesimi, riservati alla sede della Pieve.
Ad un periodo di poco anteriore al 1308 possiamo far risalire la solenne inaugurazione della Chiesa, che per certo avvenne alla presenza delle autorità religiose e del locale vassallo, con l’intitolazione a San Secondo, già Vescovo e Patrono di Asti, che divenne quindi Patrono anche della comunità di Baldichieri.
 Per la festa di inaugurazione si scelse il 30 marzo, anniversario del Martirio del Santo: il corteo della popolazione in festa che si dirigeva verso la Chiesa Parrocchiale, intonando canti e orazioni, era accompagnato da nobili provenienti dai territori limitrofi i quali recavano doni in offerta alla Parrocchia.
Ad attendere il corteo sul sagrato della chiesa tutti i Sacerdoti della Pieve e un illustre rappresentante della Curia astigiana che il Vescovo di Asti, impegnato nella stessa giornata a celebrare solennemente la Festa del Santo nella Collegiata cittadina, aveva inviato a presiedere la cerimonia inaugurale ed a impartire la benedizione sia al sacro edificio baldichierese sia a tutti i componenti della comunità.
Il Comune di Baldichieri intende rievocare la solenne inaugurazione della Chiesa e la sua intitolazione a San Secondo, Patrono della comunità baldichierese, attraverso la rappresentazione del corteo in festa.



RIONE SAN PAOLO

I “Sacri Misteri”: teatro e religiosità popolare rappresentati tra le vie e le piazze 

Un genere teatrale molto diffuso a partire dal secolo XII era la rappresentazione dei “Sacri Misteri”, drammi ispirati a tematiche religiose, che rendevano facilmente comprensibile anche ai ceti meno istruiti episodi tratti dall’Antico e Nuovo Testamento oppure dalle vite dei Santi. Nato all’interno delle Chiese, questo particolare genere teatrale si spostò ben presto sui sagrati e quindi nelle vie e nelle piazze. Queste rappresentazioni non venivano interpretate da attori professionisti, ma dai membri di corporazioni, formatesi in tutte le grandi città, che spesso si tramandavano il ruolo di padre in figlio. Gli attori indossavano vestiti riccamente ornati a proprie spese, scelti più per la loro bellezza che per la loro attinenza al vero. Le azioni venivano spesso rappresentate in maniera itinerante per le vie della città. Le tematiche dei Sacri Misteri non seguono le classiche unità di tempo, luogo ed azione: il fine del dramma è far partecipare il pubblico all'idea generale della salvezza eterna. Il Rione San Paolo intende proporre alcune di queste scene, che si susseguono via via come quadri animati: l’Annunciazione della Vergine, la fuga in Egitto e la Passione di Cristo. Ad assistere alle rappresentazioni un pubblico eterogeneo, composto da dame, cavalieri, mercanti e popolani