lunedì 26 novembre 2018

Emil Dovico: "Abbiamo fiducia in Chiti. Il primo obiettivo è migliorare la comunicazione."


Se la Cena della Vittoria del Comune di Moncalvo ha simbolicamente segnato la fine del Palio 2018, è sempre più tempo di pensare al Palio del prossimo anno. Un Palio che, come ampiamente raccontato, si svolgerà con il nuovo format del "doppio Palio" e che, come sempre, vede i Comitati già al lavoro in queste ultime settimane dell'anno. E proprio in vista del prossimo Palio "Il Canapo" prosegue nel suo giro di interviste ai Rettori freschi di elezione, chiamati a raccontare le emozioni post nomina, le idee per l'annata e tanto altro. Dopo che nelle scorse settimane erano stati Gianluca Panetto (Santa Maria Nuova) e Mario Raviola (San Pietro) a rispondere alle nostre domande, quest'oggi è toccato a Emil Dovico, nuovo Rettore di San Marzanotto, raccontarsi.

Chi è Emil Dovico, quale è stato il suo percorso all’interno del Comitato Palio San Marzanotto e che ruoli ha rivestito prima di essere eletto Rettore?
“Sono entrato in Comitato dal Gruppo sbandieratori e musici ormai 16 anni fa. Ero entrato da bambino, sono partito da tamburino e via via ho seguito quella sezione fino a dare il cambio ai responsabili. Sono poi entrato maggiormente in Comitato e ho ricoperto la carica di vice Rettore fino a quest’anno quando ho espresso la mia candidatura per il ruolo di Rettore ed il mio Comitato ha risposto in modo positivo dandomi fiducia.”

Quale emozione provi a poche settimane dalla tua nomina?
“Subito, lì per lì, c’era solo tanto entusiasmo e voglia di far bene. Ancora adesso molti mi dicono che mi sono preso una bella grana ma è giusto che sia così. Per fare andare bene le cose è giusto che noi giovani possiamo dire la nostra ed è giusto ci sia un ricambio, il tutto con il supporto di chi ha più esperienza di noi. La voglia di far bene è forte.”

Quali sono gli obiettivi che ti sei prefissato?
“Come prima cosa vorrei cominciare a migliorare la comunicazione delle iniziative e degli eventi che organizziamo, espandendoli così alla nostra gente. Siamo subito fuori Asti ma la sensazione negli ultimi anni è che molti non sentano il richiamo del Palio e quindi a vivere i nostri colori siamo relativamente pochi. Vorrei migliorare quindi il coinvolgimento negli eventi e nelle cene. Poi, sicuramente, per quanto riguarda la corsa ambire al primo posto penso sia l’obiettivo primario di tutti. Bisogna però tenere i piedi ben per terra e se riuscissimo a centrare l’accesso alla finale sarebbe già un bel modo per concludere l’anno.”

A proposito della corsa, l’accesso alla finale manca dal 2013. Nel 2018 avevate inizialmente dato fiducia ad Andrea Farris, prima di cambiare monta puntando sul ritorno di Alessandro Chiti. Il vostro Palio però non è stato positivo. Concederete un’altra chance all’esperto Chiti o percorrete nuove strade?
“Negli scorsi giorni ci siamo confrontati sull’idea di come sarà la corsa e abbiamo iniziato a muoverci valutando positivamente il fatto di confermare Alessandro. Restiamo con le orecchie dritte perché è sempre meglio andare con i piedi di piombo, però l’idea è quella di dare fiducia ad Alessandro.” 

Sei il più giovane tra i 21 Rettori. Cosa significa e quanto può contare per te questo aspetto?
“Inizialmente questa cosa può avere un suo peso. Diciamo che dalla mia mi sento pronto in quanto, seppur non da subito in prima linea, mi sono man mano sempre più interessato al discorso Palio, mi sono costruito un pacchetto di idee, ho visto fare ed ho imparato. All’interno del Collegio dei Rettori penso che per noi giovani la cosa migliore sia ascoltare e capire, così da farmi un’idea. Se però ci sarà qualcosa da dire non mi tirerò indietro.”

In cosa pensi possa crescere e migliorare il tuo Comitato?
“Vorrei vedere maggiore collaborazione all’interno delle varie commissioni. Questa potrebbe essere la strada giusta per avere un maggiore ricambio e non trovarsi più in situazioni scomode con poca gente. A tal proposito vedo che l’impegno e la volontà stanno già venendo fuori. Abbiamo creato nuove chat per rendere sempre più partecipi i borghigiani e già il solo far sapere quando è in programma un determinato evento, una cena o quando sono in calendario momenti importanti come possono essere i Consigli del Palio fa piacere. Abbiamo per ora fatto poche riunioni ma una risposta positiva ed un maggior coinvolgimento c’è già stato. Puntiamo poi sullo sviluppo del Gruppo Sbandieratori e Musici per proseguire sulla linea di quanto accaduto negli ultimi due anni in cui c’è stata quella crescita che dopo un boom di uscite ha portato al coinvolgimento delle giovani leve del borgo.”

Quali sono i prossimi eventi in programma per il tuo Comitato?
“Per prima cosa la Cena per gli auguri di Natale tra tutti i borghigiani. Nella prima settimana di febbraio riproporremo poi l’appuntamento ormai tradizionale della Cena del cavolo che ultimamente ha riscosso un gran successo. Tra noi inoltre c’è poi sempre l’occasione per trovarci e passare insieme serate piacevoli.”

In queste ore si ha avuto conferma del format dell’edizione 2019 del nostro Palio. Qual è il tuo pensiero in merito ai cambiamenti e che Palio ti aspetti?
“A prescindere da tutto io mi aspetto che questo sia un Palio straordinario, proprio come dice la parola. A me dispiace perché sono sempre stato abituato a vedere un Palio a 21, tutti insieme ed alla pari. Questa separazione può piacere a qualcuno e meno ad altri, la maggioranza si è espressa così e così si farà. Posso accettarlo purché però resti un’edizione straordinaria.”