giovedì 31 marzo 2011

Sabato pomeriggio Festa titolare del Rione San Secondo

L'ex rettore Paolo Rosso in preghiera nella cripta con il protodiacono della Collegiata




L'urna con le reliquie del Santo, custodite presso la Collegiata


Come di consueto, sabato pomeriggio, il popolo di San Secondo si ritroverà in Collegiata per onorare, con una funzione commemorativa, il proprio Santo Patrono e celebrare la propria festa titolare. San Secondo d'Asti, infatti, è venerato dalla Chiesa Cattolica come martire, venne decapitato il 30 Marzo 119, secondo la tradizione, ma per il calendario romano è ricordato il 29 marzo.
Ecco il programma della giornata:ore 16.00: sfilata del Popolo Bianco-Rosso per le vie del Rione, con partenza da piazza Roma,ore 16.30: funzione Religiosa nella Collegiata di San Secondo,in piazza del Santo, ore 17.00: sfilata del Popolo Bianco-Rosso per le vie del Rione, con partenza dalla Collegiata di San Secondo
Per chi fosse interessato, alcuni cenni alla vita e all'agiografia del santo.

LA STORIA DI SAN SECONDO
Il mito tramanda che Secondo, vissuto al periodo dell'imperatore Adriano, di nobili origini astigiane, fosse un fervente idolatra ascritto alla milizia romana.
Secondo, iniziato al Cristianesimo da Calogero, italico comandante delle guardie del prefetto di Brescia, partì con Saprizio, suo grande amico Prefetto della Alpi Cozie, per un viaggio verso Tortona e proprio durante il tragitto la leggenda narra del compiersi di eccezionali prodigi. Incontrato a Tortona Marziano, vescovo della città, venne iniziato sulla via della conversione e della carità. Quando Marziano venne condannato a morte da Saprizio, Secondo gli rimase accanto per tutta la notte e il giorno seguente, dopo il supplizio ne seppellì il corpo. Saprizio quindi cercò di convincere Secondo a rinunciare al Cristianesimo, con tutti i mezzi, ma Secondo rimase irremovibile nella sua scelta. Saprizio lo condannò a morte ma durante la notte precedente il supplizio, Secondo sarebbe stato liberato da un angelo mandato dal cielo e quindi trasportato ad Asti, nel carcere dove già si trovava Calogero.
Saprizio, scoperta la fuga, tornò ad Asti. Secondo venne portato all'esterno delle mura astigiane e decapitato, era il 30 marzo del 119 d.C.
La leggenda narra che il Santo fu sepolto nel luogo in cui fu ucciso, dove poi sorse in seguito la chiesa a lui dedicata
La devozione che i fedeli astigiani professano verso san Secondo, concittadino eletto a patrono, è da sempre vivissima.
Le feste in suo onore furono sempre grandiose e solenni.
Dapprima la festività si celebrava il 30 marzo, poi, siccome detto giorno cade sovente nella settimana Santa o se non altro in Quaresima, si trasportò la festa al giovedì dopo la prima domenica dopo Pasqua, cioè in Albis.
Nel 1818 con rescritto di Papa Pio VII, la si fissò il 1° martedì di maggio.
Già nel 1100 i feudatari astigiani partecipavano alla processione per la festa annuale del Santo con le torce.
In seguito si organizzarono i fuochi artificiali. Si dava inizio allo spettacolo pirotecnico con lo squillo delle trombe e con l'incendio della colombina, compito sempre affidato ad una dama della nobiltà.
Nell'anno 1790 si legge dal Giornale di Asti dell' Incisa: "dopo i fuochi vi fu l'illuminazione in quasi tutte le contrade della città... L'illuminazione era composta di candele in moltissime finestre, fanali e lanternoni in mezzo alla contrada... A render la cosa più grata si videro moltissime iscrizioni o detti... Oltre le riferite iscrizioni vi furono un'infinità di detti illuminati, applausi a San Secondo, ai cittadini, ai forestieri...".