sabato 23 dicembre 2017

Palio 2014: in 21 a giudizio

Foto tratta da www.fieldofplay.eu
Il brusco risveglio che aveva scosso tutti i paliofili astigiani, la spiacevole sorpresa dei blitz di carabinieri e veterinari dell'Asl nelle scuderie e negli alberghi che ospitavano i cavalli e i fantini che da lì a qualche ora avrebbero dovuto prendere parte al Palio di Asti. Era il 2014 e i fatti di cui sopra avvenivano alla vigilia della corsa, dando il là alle indagini partite a seguito dei risultati ottenuti dai prelievi di sangue, urine e crine dei cavalli. A distanza di più di tre anni l'indagine si è conclusa, portando alla citazione in giudizio 21 persone, tra fantini e proprietari di cavalli. 

Nel processo che avrà inizio il 15 febbraio davanti al giudice Andrea Carena i ventuno imputati dovranno rispondere all'accusa di maltrattamento di animali. Agli imputati, infatti, viene contestato di aver somministrato farmaci, in assenza di prescrizione medica o proibiti dall'ex Unire, allo scopo di alterare le condizioni dei cavalli migliorandone le prestazioni agonistiche. 

Di ben altro avviso è però la difesa, formata da un importante pool di avvocati tra i quali figurano Alberto Avidano e Marco Scassa. Forte è l'intenzione di dimostrare la totale estraneità degli imputati alle accuse formulate dal pm Laura Deodato. La difesa sottolinea, in particolare, come molti elementi tecnici possano dimostrare l'infondatezza del castello accusatorio, viste anche le modalità di repertazione dei campioni di sangue, urine e crine, e come le tracce, per di più minime, siano riferite a medicinali venduti nelle farmacie e utilizzati da qualsiasi veterinario per trattare i cavalli. Sotto la lente di ingrandimento della difesa, infatti, paiono essere finite le procedure adottate durante i prelievi, contestate dagli imputati. Chiaro, e non potrebbe essere altrimenti, l'obiettivo della difesa: dimostrare che in nessun caso è stata messa in pericolo la salute degli animali.