lunedì 4 dicembre 2017

Gandolfo: "Per far crescere il Palio servirebbe un cambio di mentalità dell'astigiano"

Foto di Francesco Sciutto - www.francescosciutto.com
Due settimane fa, con voto quasi unanime, il Consiglio del Palio lo ha riconfermato Capitano del Palio. Quindici giorni dopo Michele Gandolfo ha concesso un'intervista a "Il Canapo", raccontando le sue sensazioni post riconferma, il suo modo di ricoprire la prestigiosa carica e le sue idee sul futuro della nostra Festa.

Terzo mandato da Capitano. Quali sono le tue sensazioni a pochi giorni dalla rielezione?
Sono sensazioni positive. Sono stato riconfermato con una larga maggioranza che significa che il modo che ho di vedere il Capitano e il Gruppo piace. Come ho già detto l'anno scorso credo che la riconferma sia più un punto di partenza che di arrivo, nel senso che non bisogna sedersi sugli allori e crogiolarsi per la maggioranza ma lavorare per mantenere questo livello. In questi due anni siamo stati avvantaggiati dal non avere avuto grosse sanzioni da dare. Non ho avuto il problema di dover dare sanzioni epocali e in quelle date quest'anno mi sono solo attenuto al Regolamento.

Sono passati due anni dalla tua prima elezione. Come è cambiato Michele Gandolfo come Capitano in questi 24 mesi?
Direi che è sempre rimasto uguale. Ha cercato di migliorare certi suoi atteggiamenti e di correggere gli errori. È rimasta, però, sempre la stessa passione e lo stesso amore per il Palio.

Sei stato riconfermato con voto quasi unanime, segno di grande apprezzamento per il tuo lavoro. Quale pensi sia il tuo più grande pregio da Capitano e in cosa pensi di poter fare ancora meglio?
Il pregio credo sia la disponibilità e l'amore che ho per questa manifestazione. Il difetto forse quello di essere un po’ troppo severo con il mio Gruppo. Certe volte alcune loro assenze vengono prese da me un po’ troppo di petto.

Hai dimostrato in questi 2 anni di avere grande feeling con il tuo gruppo. Quanto è importante per te poter continuare a lavorare con la stessa squadra?
È molto importante perché si è creato un feeling che era già nato via via negli anni in cui era Capitano Enzo Clerico. Fare solo qualche innesto ogni tanto, col tempo, da la possibilità di avere sempre uno zoccolo duro che da poi una mano con i nuovi arrivati. Quest'anno lasceranno due ragazzi, Alberto Vairo e Giacomo Bertone, che ringrazio per il lavoro svolto in questi anni. Capisco che sia complicato dare sempre la massima disponibilità che io richiedo, ma se i ragazzi hanno capito il mio modo di fare il Capitano, sarà più facile non stravolgere nulla neanche con i nuovi arrivati. Non sono mai io a doverli obbligarli a venire ai vari eventi ma sono loro stessi che hanno la voglia e la passione.

In questi anni sei stato prima Capitano con la giunta Brignolo ed ora con quella Rasero. Come ti trovi a lavorare con un Sindaco così legato al Palio?
Direi che in questi primi 4/5 mesi mi sono trovato molto bene. Maurizio è un decisionista ed una persona che non lascia correre il tempo. Cerca di fare tutto per il bene della manifestazione e non per suoi interessi personali. È quindi il momento buono per fare un salto di qualità grazie ad un persona come lui, che conosce così bene il Palio.

Proprio Rasero sta lavorando ad una riforma del Palio. Qual è il tuo pensiero sul cambio di data?
Credo che sia una scelta giusta. Questo sia per i motivi già elencati dal Sindaco come le ore in più di luce, le scuole ancora chiuse ed i palinsesti tv più liberi, sia perché credo sia il momento giusto per cambiare senza però stravolgere la nostra tradizione. Farà effetto passare dalla "terza domenica di settembre" alla prima, ma credo sia la giusta soluzione per provare a fare un salto di qualità

Di quale altre novità o cambiamenti avrebbe bisogno il nostro Palio?
Più che al Palio ci vorrebbe un cambiamento di mentalità dell’astigiano. Per me è triste che un astigiano dica “il Palio di Asti crea fastidi” e poi vederlo due settimane dopo andare ad Alba al Palio degli asini. I cambiamenti sono molto importanti ma bisognerebbe fare apprezzare la nostra tradizione ai nostri cittadini. Sarebbe importante che la città capisse l'importanza che ha il Palio anche a livello economico. L'idea di Rasero di trasformare Asti nei giorni del Palio, ricreando una città del medioevo sarebbe sicuramente una bella cosa.

Qual è il tuo punto di vista sulla questione purosangue/mezzosangue?
Per me il Palio di Asti è un Palio di purosangue. Per qualche capriccio romano e per un'idea distorta della realtà siamo stati obbligati quest'anno ed il prossimo a passare ai mezzosangue. Credo, però, che come già ribadito la volontà dell'amministrazione sia quella di tornare a correre coi puri. A livello di spettacolo bisognerà vedere, il prossimo anno, se come nello scorso settembre vedremo ancora delle corse con pochi sorpassi o se quello è stato un caso dovuto al poco tempo avuto dai Comitati per organizzarsi e prepararsi. Purosangue o mezzosangue, però, a far la differenza è il nostro Palio e non solo gli animali con cui lo corriamo.

Qual è stato finora il momento più emozionante della tua avventura nel ruolo di Capitano?
Credo ce ne siano due fondamentali. La richiesta di licenza di correre il Palio dell'anno scorso e il tenere in braccio mia figlia in piazza Cattedrale prima della partenza del Corteo Storico di quest’anno.

Cos’è il Palio per Michele Gandolfo?
Verrebbe facile dire "tutto". Sono nato in una famiglia di paliofili e mio padre, già da quando sono nato, mi ha insegnato cosa fosse il Palio. L'ho vissuto in un Comitato da piccolo e da 7 anni a questa parte nel Gruppo del Capitano. Il Palio per me è storia, passione, cultura e amore indiscusso per la manifestazione più bella che la nostra città può esibire al mondo intero.