martedì 13 settembre 2011

Mario Vespa: "Il mossiere, il Palio e il futuro della città"

A pochi giorni dalla Festa abbiamo fatto una chiacchierata con Mario Vespa, capitano del Palio di Asti.

Capitano, cosa ne pensa di questo Palio 2011?
Credo che quest'anno ci siano tutti gli elementi per creare un buon Palio. Vedo tanti rioni agguerriti, bramosi di stringere il drappo di Gaurene tra le mani. Anche per quanto riguarda la vendita dei biglietti in tribuna le vendite anche quest'anno sono andate molto bene, siamo molto vicini al tutto esaurito.
Parliamo del mossiere, quest'anno al centro di molte polemiche
Ho parlato con Enrico Corbelli poco dopo la sua elezione da parte del Consiglio del Palio. Cosa dire?Polemiche ne sono state fatte tante, ma vige un principio democratico, per cui, se Orbelli è stato votato da una maggioranza di rettori questi avranno fatto i suoi conti. Per quanto riguarda la sua professionalità, su di lui non ci sono dubbi. Ha dato partenze in decine di Palii italiani, quindi l'esperienza è dalla sua. Ad Asti sarà presente già da giovedì sera, avrà così il tempo per prendere le misure con la nostra mossa sia durante le prove del venerdì che del sabato.
Sarà una mossa più tesa del solito, secondo lei?
Come nelle partite la prima palla che si tocca è quella che fa vedere come andranno le cose, così nel Palio la prima mossa servirà a rompere il ghiaccio con il canapo. Quello che personalmente gli chiederò, durante la riunione con i fantini pre - Palio, sarà solo quella di definire un metodo che serva a far capire ai fantini la sua gestione della mossa. Se vorrà usare le ammonizioni in maniera diversa da Bircolotti, anche i fantini dovranno prendere le misure
Cambiamo argomento: dopo il Palio, bisogna pensare al prossimo anno. Ci sono le elezioni amministrative. Cosa può chiedere il Palio al futuro sindaco di Asti, di qualunque colore politico esso sia.
Il ragionamento che bisognerà fare con il prossimo sindaco, qualunque sindaco, è quello di pensare al fatto che ormai il Palio sia imprescindibile dalla città stessa. Purtroppo per Asti, in questi anni, non è mai stato fatto niente di concreto, e con questo non voglio escludere nessuno, di qualsiasi partito esso sia. A testimoniarlo le classifiche della nostra città: ultima in Piemonte nelle strutture sportive, ultima nel lavoro giovanile. Il Palio dovrà essere una pedina essenziale per un progetto di rinnovamento più ampio della nostra città.
Ma il Palio sarà capace di parlare con una sola voce?
Credo che in momenti come questi, dove ci troviamo in una congiuntura di forte crisi, si debba mettere da parte gli interessi personali, le gelosie politiche e incominciare a lavorare per il bene e il futuro della Festa.
Ma il Capitano del Palio ce l'ha un sogno nel cassetto?
Mi piacerebbe vedere, per il cinquantenario dalla ripresa, il regalo più bello per la nostra Festa: un consorzio di Tutela del nostro Palio, sulla falsariga di Siena, o Ferrara, altre città di Palio. Penso che in futuro dovrà essere uno strumento essenziale per salvaguardare e promuovere il futuro del Palio. Penso a questa struttura, però, non come un carrozzone: vorrei tutte le cariche a titolo gratuito, per non riempirlo solamente di personaggi che inseguono il Palio solo per trarne un beneficio economico-
Un'ultima domanda. Cosa farà Mario Vespa nel 2012?
E' troppo presto per chiederlo. Pensiamo al Palio, poi vedremo i programmi per il futuro. Ora la mia testa pensa già a domenica-