lunedì 1 settembre 2014

Aspettando il Palio 12) Viatosto ... tre domande ad Elena Torchio



Per il Borgo Viatosto, il rettore Roberto Boero ha scelto Elena Torchio.



Elena racconta come sono stati i tuoi inizi nel mondo del Palio e nel tuo comitato?

Il mio primo impatto con il mondo del Palio è stato con una palestra: ho incominciato infatti a militare nel borgo come tamburina del gruppo musici. Da lì è nato il mio amore e il mio senso di appartenenza per i colori, ma soprattutto questa passione che ho per il Palio, di cui amo tutto, dalle bandiere, alla sfilata, alla corsa

Cosa rappresenta per te la tua appartenenza al Borgo Viatosto?

Come ho detto, del Palio mi piace tutto, così sento un senso di appartenenza a tutte le attività del borgo. Non solo quelle più importanti, come la corsa di cavalli, ma anche le altre. Spero e voglio che il mio borgo, i miei colori, primeggino in tutto

Vincere il Palio: cosa significa questa emozione?

E' una bella domanda: penso che la prima cosa che mi succederebbe, se vincessi, è quella di svenire!! Dopo essermi ripresa, però mi verrebbe voglia di vincerne subito un altro. E' questo penso la bellezza di questa emozione, che io purtroppo non ho avuto ancora la fortuna di vivere...

LA CORSA

Il cavallo c'è, ora manca la monta. Con queste parole possiamo sintetizzare la situazione che sta vivendo il borgo collinare. Sceso a sorpresa Riccardo Coppa, ora il borgo si sta muovendo su una rosa di nomi, anche se al momento in pole position c'è Gianluca Mureddu. Con Filuferro Viatosto intrattiene un ottimo rapporto, quindi le carte in regola ci sono.

Aspettando il fantino   


IL CORTEO






Tra cielo e terra: simbologia e mistica degli alberi nel Medioevo


Alberi e piante hanno da sempre affascinato l’uomo. Nel Medioevo la simbologia collegata al culto degli alberi assunse significati religiosi cristiani, che si sovrapposero a miti e leggende antiche di matrice celtica. Il Borgo Viatosto rende omaggio al patrimonio naturale che ancora oggi ne costituisce la preziosa cornice, rappresentando in un’allegoria alcuni alberi e arbusti che si caratterizzavano per il loro particolare significato: la rosa, emblema di purezza e intimamente collegata al culto mariano; il noce, albero collegato a culti stregoneschi che sfruttavano le supposte proprietà divinatorie dei suoi frutti; l’olmo, sotto le cui fronde in Francia veniva amministrata la giustizia; il tasso o “albero della guerra” e della caccia, dal legno flessibile, particolarmente adatto per la fabbricazione degli archi.
Non possono mancare i tre elementi simbolici presenti all’interno della chiesa romanica di Viatosto: il grano, le cui spighe costituiscono una premessa di benessere e nutrimento per le generazioni; la quercia, albero della legna, i cui frutti costituiscono un prezioso nutrimento per molte specie animali, presente sulla volta in una sorta di immensa ghirlanda; l’albero delle ciliegie: queste ultime sono rappresentate nella pala d’altare sulla navata sinistra dedicata alla Madonna, e costituiscono il simbolo della passione di Cristo, rinsaldando il legame tra natura e religiosità che costituisce l’elemento caratterizzante della storia del Borgo.