Termina oggi la nostra intervista con il Capitano del Palio uscente, Mario Vespa.
Mario, negli ultimi tre anni, dopo quel giorno di luglio, la tua vita è cambiata. Nell'ultimo Consiglio del Palio hai detto che "da questa città hai ricevuto di più di quello che hai dato". Come stato per te il Palio da allora?
Il mondo del Palio mi ha dato la forza di andare avanti, la forza di combattere. Mi sono stati vicini tutti quanti, e anche la città stessa mi è sempre stata molto vicina. Quando vedo la gente che mi sorride per strada, per me è importantissimo. E ' un semplice gesto che mi è servito per darmi la forza di continuare a vivere. E lì, ho capito che il Palio non è solo una Festa, una sfilata una corsa di cavalli, ma è qualcosa che unisce le persone che crea amicizia, fratellanza e solidarietà. E questo credo sia un elemento importantissimo della nostra Festa: la voglia di aiutare gli altri, la voglia di esserci. E quando dico che ho ricevuto molto di più di quello che ho dato è perchè mi sono sentito avvolto da questa carica umana che mi ha avvolto. E' una cosa che non dimenticherò mai e mi porterà dietro per tutta la vita.
Come ti rapporterai ora con il Palio da ex Capitano ?
Continuerò a frequentare il mondo del Palio, ma rispettoso del mio ruolo. Non scenderò più in pista: questa è una cosa che ho detto fin da subito sempre. "Nel momento in cui cesserà la mia carica, starò in tribuna e lascerò il mio ruolo a chi arriva". E poi c'è mia moglie, che ora fa parte del Rione San Paolo: sentire parlare di Palio tutto il giornoa casa è un modo per rimanere dentro a questo mondo.
Cosa pensi dei tuoi successori alla carica?
Credo che ci siano persone che hanno l'eperienza e i titoli per aspirare degnamente a questa carica. Quindi spero che il Consiglio del Palio scelga bene perchè ci sono diversi ottimi candidati che meritano e possono fare bene.E' ovvio che dentro di me c'è un favorito, ma in questo momento non voglio fare endorsement.
Ti senti di dare un consiglio, a chiunque verrà?
Essere sè stessi. Certo puoi avere qualcuno a cui aspirarti, ma alla fine devi comportarti in coscienza con te stesso, anche e soprattutto nei momenti più difficili. Come ho fatto io, per esempio, a dire "scusatemi ho sbagliato".
Quali saranno le sfide che avrà davanti a sè il tuo successore?
Tra poco il Palio avrà 50 anni, e quindi raggiungerà la piena maturità. Credo che la sfida più grande sia quello di portare il Palio più vicino ai tempi odierni. E credo che oggi ci voglia qualcosa di più immediato, più istantaneo. Perchè oggi le cose si consumano in fretta, e quindi la sfida che dovrà affrontare il nuovo Capitano sarà quella di coniugare la "liturgia" del Palio e le esigenze dell'oggi.
Un'ultima domanda: il tuo momento più bello e quello più brutto da Capitano.
E' una domanda che penso possa avere la stessa risposta. Per me, paradossalmente, il momento più brutto della mia esperienza è stato anche il momento più bello. La tragedia che ha colpito la mia famiglia, infatti, è legato in maniera indissolubile a questo grande abbraccio che ho ricevuto dal Palio e dalla città, la cosa più bella che mi porto dentro.
Mario, negli ultimi tre anni, dopo quel giorno di luglio, la tua vita è cambiata. Nell'ultimo Consiglio del Palio hai detto che "da questa città hai ricevuto di più di quello che hai dato". Come stato per te il Palio da allora?
Il mondo del Palio mi ha dato la forza di andare avanti, la forza di combattere. Mi sono stati vicini tutti quanti, e anche la città stessa mi è sempre stata molto vicina. Quando vedo la gente che mi sorride per strada, per me è importantissimo. E ' un semplice gesto che mi è servito per darmi la forza di continuare a vivere. E lì, ho capito che il Palio non è solo una Festa, una sfilata una corsa di cavalli, ma è qualcosa che unisce le persone che crea amicizia, fratellanza e solidarietà. E questo credo sia un elemento importantissimo della nostra Festa: la voglia di aiutare gli altri, la voglia di esserci. E quando dico che ho ricevuto molto di più di quello che ho dato è perchè mi sono sentito avvolto da questa carica umana che mi ha avvolto. E' una cosa che non dimenticherò mai e mi porterà dietro per tutta la vita.
Come ti rapporterai ora con il Palio da ex Capitano ?
Continuerò a frequentare il mondo del Palio, ma rispettoso del mio ruolo. Non scenderò più in pista: questa è una cosa che ho detto fin da subito sempre. "Nel momento in cui cesserà la mia carica, starò in tribuna e lascerò il mio ruolo a chi arriva". E poi c'è mia moglie, che ora fa parte del Rione San Paolo: sentire parlare di Palio tutto il giornoa casa è un modo per rimanere dentro a questo mondo.
Cosa pensi dei tuoi successori alla carica?
Credo che ci siano persone che hanno l'eperienza e i titoli per aspirare degnamente a questa carica. Quindi spero che il Consiglio del Palio scelga bene perchè ci sono diversi ottimi candidati che meritano e possono fare bene.E' ovvio che dentro di me c'è un favorito, ma in questo momento non voglio fare endorsement.
Ti senti di dare un consiglio, a chiunque verrà?
Essere sè stessi. Certo puoi avere qualcuno a cui aspirarti, ma alla fine devi comportarti in coscienza con te stesso, anche e soprattutto nei momenti più difficili. Come ho fatto io, per esempio, a dire "scusatemi ho sbagliato".
Quali saranno le sfide che avrà davanti a sè il tuo successore?
Tra poco il Palio avrà 50 anni, e quindi raggiungerà la piena maturità. Credo che la sfida più grande sia quello di portare il Palio più vicino ai tempi odierni. E credo che oggi ci voglia qualcosa di più immediato, più istantaneo. Perchè oggi le cose si consumano in fretta, e quindi la sfida che dovrà affrontare il nuovo Capitano sarà quella di coniugare la "liturgia" del Palio e le esigenze dell'oggi.
Un'ultima domanda: il tuo momento più bello e quello più brutto da Capitano.
E' una domanda che penso possa avere la stessa risposta. Per me, paradossalmente, il momento più brutto della mia esperienza è stato anche il momento più bello. La tragedia che ha colpito la mia famiglia, infatti, è legato in maniera indissolubile a questo grande abbraccio che ho ricevuto dal Palio e dalla città, la cosa più bella che mi porto dentro.