Ed è proprio l'Ordine dei Veterinari del Palio di Asti a maturare i dubbi in questione riguardo alla scelta, in un carteggio del 3 marzo allegato all'interpellanza: “Il consiglio dei veterinari dichiara di non condividere la scelta fatta da parte Vostra, (ovvero la nomina biennale della stessa commissione veterinaria ndr) anche perché, sotto alcuni aspetti, il Palio ha negli scorsi anni prodotto esiti che andrebbero attentamente valutati per poter evitare gli incidenti avvenuti, talora con esito fatale, ai cavalli ammessi alla manifestazione. In base a tali considerazioni si desiderava indicare un altro nominativo di collega, disponibile anch'egli a fornire a titolo gratuito la sua opera, di certo non digiuno rispetto al Palio anzi ben addentro per diversi motivi alla manifestazione, altresì noto a livello nazionale per la conoscenza delle problematiche legate alla morfologia e/o all’allevamento del cavallo; costui, a nostro parere, avrebbero meglio presieduto l'Equipe di cui trattasi. Inoltre quest’Ordine ritiene sia da riaprire la discussione sul Regolamento del Palio, perlomeno per quanto attiene al Regolamento Veterinario della Manifestazione. E se è pur vero che il Regolamento Palio investe quest’Ordine solo di un potere consultivo, ci si chiede che effetto possa avere, ai vari livelli dell’opinione pubblica, il fatto che lo Stesso sia stato eluso o pressoché totalmente saltato”.
La lettera non si conclude con toni concilianti nei confronti dell'Amministrazione: “La richiesta di indicare professionisti esperti nel settore, relegandoli alla mera funzione di segretari della commissione ci pare inoltre estremamente riduttivo per le funzioni non solo di questo Ente Pubblico Sussidiario dello Stato, ma soprattutto per colleghi che hanno affrontato uno dei corsi di studio più duri dell’ordinamento nazionale. Ci si chiede inoltre per qual motivo la presente Amministrazione Comunale debba operare un (altro) salto in avanti di ben 2 anni, vincolando la futura Amministrazione a scelte che, per la crescente sensibilità animalista e/o per eventuali innovativi aspetti tecnici o semplicemente per ragioni di bilancio, potrebbero essere profondamente diverse.”