venerdì 12 settembre 2014

Il Buce sale in cattedra al Panathlon: "Nella vita l' è meglio avere ingegno"


"Nella vita l'è meglio avere ingegno". Anche nei Palii, e soprattutto in quello di Asti, ingegno ce ne vuole e molto, per portare a casa otto drappi e fare felici sei borghi, rioni e comuni, come ha fatto Bucefalo.

E' stata una riunione conviviale del Panathlon all'insegna della cordialità e della goliardia quella che si è tenuta al ristorante la Grotta di Asti e in cui si è parlato di Palio e dei suoi protagonisti.
E il Palio ad Asti non può parlare che per bocca di Maurizio Farnetani, alias Bucefalo, che nel corso della serata ha parlato di fatti, misfatti e aneddoti della nostra corsa.
Partendo dalle origini, con l'esordio a Nizza e la cavalla scodata "vennero a prendermi il giorno prima, all'una di notte alla stazione, pareva volessero prendermi per i  fondelli", fino alle ultime recenti vittorie "il Palio più bello è quello vinto per San Martino San Rocco: non è vero che io non entravo alla mossa, se poi invece sono stato un po' più furbo degli altri, beh, lì penso che non ci sia stato nulla di male".
Il fantino di Cortona ha intrattenuto la sala con il suo fulmineo umorismo toscano: "Smettere? Finché c'è il fisico, anzi, lo spirito, non credo". Si è parlato poi del Palio di Asti: "E' un Palio difficile, perché i cavalli non vengono estratti a sorte ma ognuno va per vincere: in ogni caso la pista è difficile ma non pericolosa".
A presenziare al conviviale anche il Capitano del Palio, Enzo Clerico, il presidente del Collegio dei Rettori Marco Gonella, e il sindaco di Asti Fabrizio Brignolo.
Ospite d'eccezione anche il primo mossiere del palio, quello dell'edizione del 1967, Felice Appiano, che ha raccontato dei suoi esordi alla mossa, quando invece del canapo si usava l'elastico. "Imparai il mestiere da mio padre che aveva un allevamento di trottatori".
A completare gli invitati palieschi, oltre al gruppo del capitano, anche il presidente della Commissione Tecnica Gilberto Berlinghieri, i rettori Bruzzone, Bertolino e Rasero, e i giornalisti paliofili, oltre al sottoscritto, Elisa Schiffo e Massimo Elia, che hanno rivolto alcune domande al "Buce".