Quest'anno Castell'Alfero vive una doppia sfida, fuori e dentro la pista di piazza Alfieri. Se, infatti, nel catino si giocherà le proprie possibilità di vincere il drappo come tutti gli altri concorrenti, è sul versante interno, quello del paese, che il comune oro argento e azzurro lancia una sfida per il proprio futuro.
Ce lo racconta il rettore Fernando Tognin, a pochi giorni dal Palio, quando, interpellato da noi, traccia un primo bilancio di questi mesi di "ripartenza": "La passione per il Palio era svanita dal paese, e forse, complice anche il fatto che il precedente gruppo dirigente non risiedeva a Castell'Alfero, molti si erano allontanati dal Palio". Una situazione che non poteva più andare avanti così - afferma - e allora mi sono reso disponibile, alla fine dello scorso anno, a traghettare il paese verso una nuova ripartenza".
I risultati di quest'anno fanno ben sperare: "A dire la verità non c'è stato molto tempo per lavorare- complici anche le elezioni di maggio - però nei pochi mesi a disposizione abbiamo lanciato le basi per una ripartenza seria nel 2015. Il nostro obiettivo per questo Palio è quello di esserci in piazza, e se proprio non possiamo fare la prima ruota del carro, almeno non dobbiamo essere l'ultima o la penultima".
L'interesse dei castellalferesi sta crescendo, ma come sostiene Tognin, ci vuole tempo. "Stiamo pensando a creare alcune occasioni quest'inverno per avvicinare la popolazione al Palio: Castell'Alfero è un piccolo paese, ma insistono diverse realtà, quindi a volte c'è la volontà da parte di molti ma il tempo manca. In ogni caso siamo fiduciosi".
Ma che idea si è fatto del Palio Tognin in questo primo anno da rettore: "A dire la verità il Palio io l'ho sempre seguito, anche se dalla tribuna: il Palio è un mondo molto bello - racconta - dove io sto muovendo i primi passi. Ma deve piacerti: è un po' come il tartufo.. c'è l'odore, il gusto...e la sostanza".