giovedì 23 novembre 2017

Nicoletta Sozio: "..un Palio da riscrivere"

In seguito alle elezioni del Collegio Rettori e quelle del Rione Santa Caterina, il Canapo ha incontrato, in una piacevole chiacchierata, Nicoletta Sozio. 
Di seguito, sarà possibile conoscere quanto è emerso durante l'intervista.
Buona lettura!


Quale è stata la sua reazione alla notizia della nomina di Presidente del Collegio dei Rettori? Ho deciso di candidarmi in brevissimo tempo, qualche giorno prima. Questa nomina non andrà a modificare quanto fatto per il Collegio fino ad oggi. Non era la prima volta che mi veniva chiesto di accogliere la nomina di Presidente, quindi si è trattato di una scelta condivisa e affrontata in maniera amichevole da tutti noi.
Quali sono i progetti del Collegio dei Rettori? La prima cosa che faremo sarà adeguare il regolamento interno del Collegio dei Rettori ai tempi che stiamo vivendo. Quello attuale è datato e risale a quando è stato fondato il Collegio. Ci occuperemo di progetti legati alle scuole; in secondo luogo, possiamo constatare vi sia un Palio da riscrivere in tutto per tutto e che, quindi, gli argomenti da trattare non manchino.
Esiste l'intenzione di fare le corse allo stadio? Appureremo se, anche con i mezzosangue, lo stadio continuerà a non essere agibile per le corse, come era stato comunicato dall'amministrazione il mese di agosto, motivo per cui la corsa era stata annullata. Se così fosse, dovremo trovare una soluzione confrontandoci con l'amministrazione.
Come si pone il Collegio dinanzi alle nuove riforme del Palio? Per quanto riguarda il cambio della data non si tratta di un imposizione, poiché siamo stati sempre tutti tenuti al corrente dall'amministrazione. Ogni decisione del Sindaco è stata adeguata in seguito a precedenti consulti con il Collegio, per cui, a oggi non risulta essere un'imposizione. Continuerà, quindi, ad esserci molto dialogo con l'amministrazione. Bisognerà, inoltre, appurare se verrà spostato il Palio degli Sbandieratori ma, anche in questo caso, l'amministrazione si consulterà con i responsabili di musici e sbandieratori.
Per quanto riguarda il Rione Santa Caterina, quali sensazioni si provano ad essere a capo di un comitato per così tanto tempo? Mi piacerebbe tanto che ci fossero delle candidature tra i giovani ma apprezzo l'umiltà di qualcuno di loro che non se la sente per le tante responsabilità che bisogna assumersi in tale vesti. Fare Palio oggi non è come nel '98, anno in cui ho iniziato. Si tratta di un lavoro, serve tanta esperienza e ci impegneremo ad istruire qualche vice rettore che possa prendere in considerazione l'ipotesi di candidarsi.
Che cos'è per lei in Palio di Asti?
Si tratta di una grossa fetta della mia vita. Sono 25 anni che "faccio palio", 20 in prima persona. 
Per me significa attaccamento al proprio quartiere, alle persone che frequentano la mia stessa sede ma anche alle persone che frequentano gli ambienti del Palio in generale, poichè, alla fine, apparteniamo tutti ad una grande famiglia.