domenica 1 maggio 2016

Il Palio senza San Secondo scatena le polemiche



E dire che in tempi come questi, in qualsiasi modo si percepisca la fede, la protezione di un Santo servirebbe.
A maggior ragione se quel Santo è San Secondo, patrono di Asti e degli astigiani, nel cui nome si corre il Palio. E proprio il Palio per la corsa, quest'anno, interrompendo una tradizione che dura imperterrita dal 1929 ( unico strappo alla regola il Palio di Mainolfi del 1995) vede l'assenza dell'effige vistosa del Santo a cavallo con in mano la città.
Una mancanza che è subito balzata agli occhi di molti, durante la cerimonia della Stima del Palio, che si è svolta, a causa del pericolo di pioggia, al Teatro Alfieri.
Bisogna dire che la "distrazione" di Mauro Chessa, maestro del Palio 2016, non infrange una regola scritta, ma una tradizione che vede alcuni elementi fondamentali che devono essere necessariamente presenti su ogni drappo: in primis l'effige del Santo con in mano la città, quindi l'anno corrente, lo stemma della città di Asti e il motto cittadino. Motto che è stato ricamato sulla passamaneria in cima al drappo.
Se al Teatro Alfieri i commenti si sono limitati a qualche brusio, sui social network nei commenti a caldo dopo la stima, il clima è di insoddisfazione generale. c'è chi parla senza mezzi giri di parole di "Palio brutto, scialbo, banale e soprattutto irrituale". C'è chi lamenta una assenza di controlli sugli elementi fondamentali dell'opera pittorica (che ricordiamo, è una delle pochissime opere artistiche ancora fatta su commissione),c'è chi afferma che ci sarà tempo fino a martedì mattina per poterlo "correggere", mentre chi, molto più prosaicamente, anche se non esente da errori, è pronto a prenderlo il 18 settembre.