domenica 28 maggio 2023

Palio di Legnano - Antonio Siri riporta il Crocione a Legnarello

Nonostante un violento acquazzone abbattutosi sulla città proprio a pochi minuti dall’ingresso in pista della prima batteria, si è corso tra il tardo pomeriggio e la serata odierna il Palio di Legnano 2023.

Ad imporsi è stata la Contrada Legnarello con il fantino Antonio Siri detto Amsicora ed il cavallo Woody Woodpecker. Una vittoria arrivata dopo una batteria vinta in scioltezza ed una finale che dopo una lunga mossa ha visto la Contrada giallorossa rimontare dalla seconda posizione alla vittoria. 

Legnarello ottiene così il proprio dodicesimo successo, riportando a casa il Crocione che mancava dal 2017.

Antonio Siri si impone sulla pista dello stadio Mari per la volta in carriera, dopo i successi datati 2010 (Flora) e 2019 (San Domenico).

Di seguito la cronaca del Palio, che ha visto impegnato come Mossiere Renato Bircolotti.

I BATTERIA

La Flora - Valter Pusceddu su Tigre

Sant’Erasmo - Federico Arri su Afrodite

Legnarello - Antonio Siri su Woody Woodpecker 

San Domenico - Silvano Mulas su Odi et Amo

Mossa complicatissima che vive diverse fasi prima della sua maturazione. Per oltre venti minuti si assiste a La Flora che entra ed esce dall’allineamento e a San Domenico che, nel tentativo di non permettere una buona partenza all’avversaria Sant’Erasmo, si mantiene distante dal canapo. Dopo una prima mossa falsa a seguito di una forzatura della Flora, cambia il tema della mossa con San Domenico che sceglie di marcare più da vicino Sant’Erasmo e La Flora e Legnarello che restano più lontane. Si assiste a due nuove partenze false prima del via valido che vede San Domenico e Legnarello partire davanti a La Flora e Sant’Erasmo. A prendere la testa forte della traiettoria più interna è Legnarello, mentre La Flora porta subito l’attacco su San Domenico e lo supera. Anche Sant’Erasmo tenta di recuperare e prova ad attaccare San Domenico che tenta di difendersi provando anche ad aggrapparsi, senza riuscirci, alla giubba del fantino di Sant’Erasmo. Proprio in questo frangente, però, il cavallo di Sant’Erasmo cede sulle zampe anteriori e scivola a terra, portando giù anche il cavallo di San Domenico. Cavalli e fantini si rialzano (ad avere la peggio rimediando un infortunio alla clavicola è Silvano Mulas) ma la batteria, di fatto, finisce qui con Legnarello e La Flora che possono completare i giri restanti senza forzare, conquistando le due posizioni che valgono l’accesso alla finale. Vengono eliminate in batteria, invece, le nemiche Sant’Erasmo e San Domenico

Ordine d’arrivo: 1 Legnarello (A. Siri su Woody Woodpecker); 2 La Flora (V. Pusceddu su Tigre); N.C Sant’Erasmo (F. Arri su Afrodite) e San Domenico (S. Mulas su Odi et Amo)

II BATTERIA

San Magno - Dino Pes su Scheggia

San Martino - Carlo Sanna su Maverik 

San Bernardino - Gavino Sanna su Biancorosso

Sant’Ambrogio - Giuseppe Zedde su Andromeda

Cambia la batteria ma non la confusione al canapo con San Magno che resta sempre fermo allineato, spesso accompagnato da San Bernardino. Le due nemiche, quindi, scelgono di non marcarsi ma di mantenere le posizioni al canapo, mentre San Martino e Sant’Ambrogio non si portano mai in posizione. La situazione non varia ma non si registrano partenze false fino al via che vede proprio San Magno e San Bernardino partire in testa. Alla prima curva tutte e quarto le accoppiate girano larghe ma San Magno, forte della traiettoria più interna, gira in prima posizione davanti a San Bernardino, Sant’Ambrogio e San Martino. Quando San Bernardino porta l’attacco esterno su San Magno, quest’ultimo prova a difendersi prima allargando la traiettoria e poi aggrappandosi alla giubba del fantino avversario. Il tentativo, però, si rivela vano con San Bernardino che compie il sorpasso su San Magno. Ad approfittare del duello tra le nemiche è Sant’Ambrogio che prende la linea interna e supera entrambi, portandosi in testa davanti allo stesso San Bernardino. Con San Magno che non ne ha per tenere il ritmo dei primi, è San Martino che prova a inseguire il duo di testa aspettando di trovare il varco giusto per l’attacco. Un varco che, però, San Bernardino non concede mai, andando a difendere la seconda posizione sino al traguardo. A vincere la batteria è invece Sant’Ambrogio che accede così alla finale insieme a San Bernardino.

Ordine d’arrivo: 1 Sant’Ambrogio (G. Zedde su Andromeda); 2 San Bernardino (G. Sanna su Biancorosso); 3 San Martino (C. Sanna su Maverik); 4 San Magno (D. Pes su Scheggia)

FINALE

San Bernardino (Gavino Sanna su Biancorosso)

La Flora (Valter Pusceddu su Tigre)

Sant’Ambrogio (Giuseppe Zedde su Andromeda)

Legnarello (Antonio Siri su Woody Woodpecker)

Anche la mossa della finale si dimostra da subito molto complicata. San Bernardino mantiene sempre la propria posizione al canapo, con Legnarello che fa spesso la stessa cosa. Ben diversa è invece la strategia di Flora e Sant’Ambrogio che si marcano strette e non si avvicinano mai al canapo, tentando entrambe di partire ingambate. La situazione non varia mai nonostante quattro false partenze. La mossa matura così lentamente fino al via che vede San Bernardino prendere la testa davanti a Legnarello, Sant’Ambrogio e Flora. Nel primo giro San Bernardino mantiene la testa ma all’inizio del secondo il cavallo inciampa malamente. Gavino Sanna riesce a rimanere a cavallo ma è costretto a cedere la testa della corsa a Legnarello, con Sant’Ambrogio che si mette all’inseguimento. Legnarello mantiene saldamente la testa, nonostante i tentativi di avvicinamento di Sant’Ambrogio che, però, non riesce mai a portare l’attacco. Siri quando manca ancora un giro alza già il frustino, per poi mantenere salda la prima posizione anche nel giro finale, andando così a vincere il Palio davanti a Sant’Ambrogio, Flora e San Bernardino.

Ordine d’arrivo: 1 LEGNARELLO (Antonio Siri su Woody Woodpecker); 2 Sant’Ambrogio (G. Zedde su Andromeda); 3 La Flora (V. Pusceddu su Tigre); 4 San Bernardino (G. Sanna su Biancorosso)