lunedì 5 febbraio 2018

Nebbiolo: "Mari è un artista con cuore e cervello. Abbiamo creato un presupposto importante, ma..."

Foto di Salvatore Gugino - tratta dalla pagina Facebook del Rione San Secondo
Dopo la chiacchierata con Federico Robino, Rettore del Comune di Baldichieri, pubblicata alcuni giorni fa, continua il giro di interviste de "Il Canapo" ai Rettori dei Comitati che hanno scelto di cambiare fantino in vista del prossimo Palio. 
A rispondere alle nostre domande questa volta è stato Mauro Nebbiolo, Rettore di San Secondo, che, con grande disponibilità, ha svelato alcuni degli aneddoti legati alla scelta dell'accoppiata Andrea Mari - Bomario da Clodia.  Ecco, quindi, come Nebbiolo ha spiegato una scelta che, vista l'importanza della stessa ed i protagonisti coinvolti, è stata al centro dei dibattiti negli ambienti palieschi nel corso delle ultime settimane.

Mauro, partiamo da lontano. Settembre 2017: dopo l’infortunio di Enrico Bruschelli scegliete Alberto Ricceri che in Piazza Alfieri coglie l’accesso alla finale, chiusa poi con una caduta. Come giudichi quella corsa? Potevate a tuo avviso far meglio?
"La corsa di Salasso è stata assolutamente convincente e positiva. In batteria abbiamo gestito, sapendo che le possibilità di arrivare in finale erano elevate anche con la presenza di San Lazzaro. Sulla finale, invece, più passano i mesi e più il rammarico c'è. Sapevamo come Bonantonio fosse un cavalo difficile da gestire al canapo ma ci sono anche stati degli errori del Mossiere che non ha gestito al meglio i tempi e le tensioni che ci sono al canapo in una finale. Due richiami in due minuti sono una cosa che lascia perplessi. Siamo però soddisfatti della corsa di Alberto e del rapporto che si è creato con lui."

Ricceri, a seguito dei due richiami comminatigli dal Mossiere, viene squalificato per il Palio del 2018. Senza la squalifica a Salasso, San Secondo sarebbe ripartito da lui?
"Sicuramente sarebbe stato un possibile candidato. Avremmo tenuto in considerazione sia la sua prova sia quello che ha creato in pochissimi giorni con il Rione. Avremmo, quindi, preso in considerazione anche la sua candidatura, tenendo conto anche delle sue attuali occupazioni in Francia."

Costretti a scegliere un nuovo fantino, per alcune settimane vi viene nuovamente accostato il nome di Enrico Bruschelli. Perché un anno dopo la sua prima riconferma e dopo che Bellocchio non ha potuto disputare lo scorso Palio avete scelto di prendere un’altra strada?
"Al mio terzo anno di mandato e al secondo biennio di tutto il Direttivo abbiamo pensato e valutato tutte quelle che erano le migliori strategie per il Santo. Abbiamo anche considerato il momento attuale che stiamo vivendo all'interno del Rione, con una partecipazione sempre maggiore e una maggiore condivisione dell'unità degli intenti e, alla luce di questo, abbiamo deciso di cercare un fantino che potesse avere una possibilità ed un appeal maggiore anche all'interno di tutto il nostro sistema."

Arriviamo all’attualità. Quando San Secondo ha iniziato a pensare a Mari?
"Le valutazioni sono state immediate nel post Palio e Andrea è entrato immediatamente nei nostri ragionamenti. Però non siamo partiti dal fantino. Abbiamo fatto delle valutazioni e, in partenza, non c'era nessuno scartato e nessuno confermato."

Poi, però, San Secondo trova l’accordo per Bomario da Clodia. Come si è sviluppata la trattativa e quanto è stato difficile arrivare al cavallo tanto desiderato da diversi Comitati astigiani?
"Il fatto che fosse tanto desiderato ha evidenziato tutta la sua forza, la sua potenza e la sua intelligenza. I rapporti con Fabio Fioravanti, che ha avuto un ruolo fondamentale nella trattativa, dimostrandosi una persona di una serietà e di una correttezza morale straordinaria, hanno fatto sì che si arrivasse al buon esito della trattativa. Con Fabio c'eravamo conosciuti nel Palio dello scorso anno e ci eravamo lasciati con la possibilità di mettere in piedi questa trattativa, che poi è stata lunga e non si è concretizzata immediatamente. Siamo riusciti nei mesi a creare un quadrilatero tra il Rione San Secondo, il cavallo, il fantino ed il veterinario. Nel momento in cui questo quadrilatero si è chiuso, e tutti i tasselli del mosaico sono andati al loro posto, la trattativa si è chiusa."

Brio nel mentre è stato confermato a Viatosto. San Secondo, però, ha trovato il cavallo e quindi, con l’argomento Bomario in mano, lo ricontatta e lo strappa al Borgo biancoazzurro. Ricostruzione corretta?
"No. Noi avevamo cercato Andrea già in tempi precedenti a quell'accordo e, proprio per questo, lui ha fatto inserire una clausola rescissoria di cui si è poi avvalso quando ha ritenuto opportuno valutare la possibilità di creare una grande accoppiata con un grandissimo cavallo. La valutazione, quindi, è stata sequenziale al fatto di aver chiuso l'accordo con la Scuderia Fioravanti per Bomario. La correttezza che ha avuto Andrea verso Viatosto, però, è secondo me rappresentata dal fatto di averli informati e di aver incluso nel contratto la clausola."

Si arriva così al matrimonio tra San Secondo, Mari e Bomario da Clodia. Come ha reagito il tuo Comitato al momento dell’annuncio e, se ce n'è stata una in particolare, quale è stata la reazione che ti ha maggiormente colpito?
"Bomario era l'oggetto dei desideri tanto quanto lo era Andrea, ma non pensavamo che tutto si potesse incastrare come volevamo. Quando è successo la reazione del popolo è stata una reazione forte, come la aspettavamo. È stata una reazione di cuore, di pancia e poi di cervello una volta razionalizzato che avevamo creato un presupposto importante. Il commento più bello è stato quello di uno dei veterani del Rione che, abbracciando me e la dirigenza, ha detto: "Grazie, ci avete portato la luna". E questa è una cosa che ricorderò per tanto tempo."

Come mai tra i nomi dei grandi fantini avete scelto proprio quello di Andrea Mari?
"In primis per le sue caratteristiche tecniche. Il suo è un palmares fatto di vittorie importanti e non arrivate per caso. Ci tengo a dire che abbiamo raggiunto Andrea grazie al lavoro di tutto il Direttivo e dello staff della stalla. Le nostre valutazioni hanno fatto si che pensassimo che su quel cavallo fosse lui l'uomo giusto con le caratteristiche giuste. Riteniamo che Andrea sia un artista, lo paragonerei a Pinturicchio per la sua capacità di disegnare traiettorie impensabili. Quando ha vinto a Siena lo ha sempre fatto con il cuore e con il cervello, che serve molto ad Asti. Riteniamo, poi, che abbia dei valori che si sposeranno benissimo con quelli di San Secondo."

Negli scorsi due anni siete arrivati in Piazza Alfieri con elevate ambizioni ma non con il ruolo di primi favoriti. Come pensi sarà, per te e per la tua Commissione Corsa, lavorare con tutti gli occhi puntati addosso?
"È sicuramente uno stimolo, anche se nel Palio le pressioni ci sono sempre. Sicuramente abbiamo un ruolo importante ma non dimentichiamoci che ci sono anche gli altri. È giusto che si parli di San Secondo, di Bomario e di Mari, ma non dimentichiamoci che ci sono tante altre accoppiate importanti. Avremo gli occhi addosso ma è bene averli anche su altre accoppiate. Il Palio, a mio avviso, è una roulette ed io non credo nei favoriti e in chi ha vinto il Palio prima di correrlo."

Inutile dire che San Secondo andrà in Piazza Alfieri per vincere. Quali sono, quindi, gli avversari che pensi saranno da tenere maggiormente d’occhio?
"Sicuramente i primi piazzati dello scorso Palio, la Torretta, Don Bosco, San Martino San Rocco e lo stesso San Lazzaro. Abbiamo molto rispetto di tutte le accoppiate che ci sono e, ad esempio, non sottovaluterei neanche Baldichieri con Chiavassa che ha fatto enormi passi avanti negli ultimi anni. Poi oltre ai favoriti ci sono quelli che stanno lavorando un po' più nell'ombra ma che hanno comunque grandi possibilità di vittoria. Ci sono, poi, Rioni importanti che non hanno ancora annunciato la propria accoppiata, l'anno è appena all'inizio e noi siamo l'ultimo Palio. Durante l'anno potrà uscire anche qualche nuovo soggetto interessante e quindi, per queste ragioni, noi teniamo d'occhio tutto e tutti."