lunedì 12 novembre 2012

Marchisio: "Nella rivalità con Tanaro non sarò tra i "falchi"

Se cambiamento c'è stato, all'interno di San Secondo, è stato sicuramente un cambiamento nel segno della tradizione e della continuità.


"Chi si aspetta innovazioni o cambiamenti, ha sbagliato posto - così il lapidario commento di Andrea Marchisio, neo rettore di San Secondo - la nostra è una linea di continuità totale con il precedente rettore. Nè potrebbe essere diversamente, dal momento che sono stato il suo vice per anni e stando al suo fianco ho condiviso tutto quello che ha fatto".

Marchisio, tornando al vertice del Rione del Santo facciamo una fotografia del Comitato. Punti di forza e punti deboli.

Tra i punti di forza, sicuramente il gruppo, e la nostra nuova sede che potrà essere usata in maniera polivalente. Diciamo che invece per i punti deboli il lavoro da fare c'è sempre: ma chi ci conosce sa che San Secondo ha un gruppo unito che cerca di condividere il più possibile le sue scelte. Le sfide future verranno affrontate tutte insieme

Mulas: conferma oppure opterete su un altro fantino?

Anche per quanto riguarda la corsa, la sintonia con il passato è evidente. Con Mulas discuteremo del futuro appena avremo pronte le nuove commissioni, poi decideremo il da farsi. San Secondo, come si sa, opta sempre per scelte di alto profilo per quanto riguarda la corsa. Sono scelte che ci hanno premiato negli anni, ma anche che ci hanno messo sempre al centro dell'attenzione. Questo Silvano lo sa, e lo sappiamo anche noi.

L'idea di Zappa, quello di sdoppiare, sul modello senese le due cariche al vertice del Comitato, ti trova d'accordo?

Zappa propone di creare due cariche: un priore, che si occupa della gestione istituzionale del Rione, e un Capitano, che invece si occupa degli aspetti legati al Palio. E' un'idea sicuramente nata per alleggerire i tanti impegni che affliggono oggi i rettori, oberati di riunioni e lavoro tra Comitato e CdR. Anche da un punto di vista storico, le vecchie confraternite erano così organizzate. Credo che l'unico ostacolo sia quello del Regolamento del Palio, che non preveda una riorganizzazione dei Comitati su questa base.

Andrea, parliamo della rivalità. Sei stato rettore nel 1997 e nel 1998. Allora l'inimicizia con Tanaro era diversa.

Diciamo subito una cosa. Sulla rivalità con Tanaro non posso essere annoverato tra i "falchi". Appartengo a una generazione, infatti, ben prima dell'avvento di Zappa in Comitato, dove non esisteva inimicizia con Tanaro, anzi spesso si parlava di alleanze. Questo fa sì che ora debba gestire un Comitato fortemente schierato contro Tanaro, pur provenendo da una storia paliesca diversa. Cosa posso dire? Sicuramente la rivalità con Tanaro ci deve essere, perchè fa bene al Palio, ma ovviamente in certi limiti. Il mio pensiero, su questo, è ovviamente diverso da quello di molti giovani di San Secondo cresciuti con il mito della rivalità con Tanaro.

Zappa è stato molto "signorile" in passato nella gestione della rivalità. Pensi che si possa continuare così?

Senz'altro. La riconferma di Rubba al vertice di Tanaro ha portato sicuramente a toni più distesi: credo che il problema maggiore, per noi come per loro, sia quello di controllare certi "quattrogiornisti". Persone che indossano il fazzoletto in occasione del Palio e credono che la rivalità sia una facile occasione per provocazioni e scontri. In questi casi, il dovere di Comitati importanti, come i nostri è quello di vigilare per non permettere che accadano situazioni che trascendano dal Palio.