lunedì 6 febbraio 2012

Vespa: " Il Palio ha davanti a sè grandi sfide"

Al suo settimo anno di mandato come Capitano del Palio, Mario Vespa, è sicuramente uno dei veterani della manifestazione.


E il secondo Capitano più longevo della storia del Palio (prima di lui solo Mario Quirico, in carica dal 1979 al 1988) anche se quest'anno i voti per la sua riconferma si sono assottigliati, e di parecchio.

Abbiamo chiesto al Capitano alcune riflessioni sul futuro del Palio e sugli impegni che la manifestazione dovrà affrontare nei prossimi anni.

Vespa, è sorpreso di aver realizzato meno voti degli scorsi anni?

No, perché purtroppo capisco che i membri del Consiglio del Palio prendono come un "fatto personale" nei loro confronti il fatto che io applichi il regolamento del Palio. La perdita di voti costante negli anni è sintomatica del mio operato: non si può pensare di accontentare tutti, anche perché io rivesto il ruolo di arbitro e quindi sono tenuto a prendere determinate decisioni, anche se spiacevoli per un borgo o un rione.

Quindi i Capitani del Palio, come i mossieri, sono destinati con gli anni a veder scemare lentamente ma inesorabilmente il proprio consenso?

Questo è uno dei problemi che si pongono quando i giocatori stessi, ovvero i rettori, decidono il proprio arbitro. Ed è un problema che si è avuto anche lo scorso anno con il mossiere. Mi chiedo se non sia venuta l'ora di cambiare questa regola e far scegliere Capitano e mossiere direttamente all'Amministrazione.

La riforma del Regolamento del Palio sarà uno degli ambiti di maggiore discussione quest'anno.

Sì, su questo campo c'è molto da fare, come ha anche sottolineato il presidente del Collegio dei Rettori Massimo Bonino. Il gruppo del Capitano insieme all'Amministrazione Comunale, dovrà lavorare di concerto con i rettori per creare un regolamento più equo per tutti.

In questo ambito c'è il problema di trovare un codice comportamentale per le rivalità tra i rioni e i borghi...

Sì, presto convocherò il rettore di San Secondo e quello di Tanaro per trovare una soluzione al loro problema. Ma quello a cui voglio arrivare è un "Codice di Comportamento" da applicare in ogni situazione, magari studiando qualche soluzione simile già adottata in altri Palii italiani.

Quali sono le sfide che il Palio dovrà affrontare nei prossimi anni?

Io vedo principalmente due grosse opportunità per il nostro territorio in cui il Palio dovrà fare la sua parte: il bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco nel 2014 e l'Expo 2015. Saranno due grandi eventi che attireranno persone da tutto il mondo sul nostro territorio e dovranno vedere il Palio in prima linea.

Un'ultima domanda, che vuole essere anche un po' una provocazione. Questi eventi potrebbero essere l'occasione per un "Palio straordinario"?

Sarebbe un'idea bellissima, ma credo che con questi chiari di luna, difficilmente realizzabile.