mercoledì 5 luglio 2017

Diretta Rai e questione Bartoletti: il post Siena riaccende le discussioni

Foto di Vittorio Ubertone - tratta da www.400asa.it
La calda estate paliesca astigiana, nel corso delle ultime ore, si è arricchita di due nuovi temi. Il post Palio di Siena, infatti, ha lasciato in dote diverse polemiche a proposito della diretta Rai, e ha riportato in auge la questione Bartoletti.

LA DIRETTA RAI

Il prolungarsi delle fasi della mossa del Palio toscano ha indotto la tv di Stato a spostare l'inizio del Tg2, scongiurando così l'ipotesi di un taglio della diretta o di uno spostamento di canale per la trasmissione della corsa.
Tutto il contrario di quanto, da diversi anni, avviene per il nostro Palio, spesso "tagliato" da Rai3 per lasciare spazio al Tg delle 19.
Il tema era già tornato prepotentemente d'attualità nelle scorse settimane quando, durante il dibattito sul Palio tra i candidati sindaco, Giuseppe Rovera non usò giri di parole per difendere la linea adottata dalla tv di Stato, sottolineando come la corsa, per avere la diretta nazionale, dovesse concludersi entro le 19. Le parole di Rovera scatenarono i mormorii dei presenti, in disaccordo sull'idea che il Palio potesse stare all'interno di orari prestabiliti, viste le sue caratteristiche (vedasi fasi della mossa o possibili imprevisti). Ritornata immediatamente nel dimenticatoio, la questione è riaffiorata quando, nonostante la lunghezza dei tempi della mossa e il conseguente slittamento dell'orario di partenza, la voce di Rai2, incaricata della telecronaca del Palio senese, annunciava ai telespettatori il protrarsi della diretta fino al termine della corsa, con il conseguente slittamento del telegiornale. Tra i tanti commenti di astigiani mossi dal desiderio del comprendere le motivazioni per le quali per il nostro Palio non sia previsto il prolungamento della diretta, mentre per quello toscano si, a spiccare era quello dell'ex candidata sindaco del Pd Angela Motta, che sul proprio profilo Facebook si esprimeva così:
"Il tg2 non sfuma la corsa del Palio di Siena ma verrà trasmesso dopo...come per il Palio di Asti...ecco la sintesi di quanto conta il nostro palio per la tv di stato.."

La questione tornava quindi prepotentemente a galla anche sui giornali, e così, quest'oggi, con queste parole, ecco arrivare la pronta replica di Beppe Rovera:
"Leggo su La nuova provincia che Angela Motta ha polemizzato con me perché la Rai non ha mai spostato il tg3 delle 19 e, a seguire, tutti i tg regionali, per lasciare spazio al Palio di Asti, in difficoltà ogni terza domenica di settembre a far correre la finalissima in tempi televisivi "sostenibili" pur in un arco di molte ore, tra pomeriggio e prima serata. A Siena, invece, domenica scorsa hanno fatto slittare addirittura il Tg2 di mezz'ora per non fermare la diretta sulla corsa. Grazie per tanta attenzione, ma la polemica va indirizzata a Roma, in viale Mazzini, dove si elaborano i palinsesti. Finora ho dato il mio contributo per mandare in onda nazionale la manifestazione di Asti, con l'entusiasmo di colleghi come l'indimenticabile Gianfranco Bianco, su raitre, grazie alla disponibilità della Testata giornalistica regionale, la Tgr, che ne ha fronteggiato i costi di ripresa e messa in onda. E non era proprio pensabile far slittare tutte le edizioni locali dei tg per la gara, pur con dispiacere... Angela Motta probabilmente riuscirà a ottenere rinnovata attenzione verso il Palio di Asti, tratterà direttamente con i vertici Rai; cosa peraltro mai provata quando ad amministrare la città c'era... il suo partito. E poi: se tutti i giornali e quotidiani nazionali hanno via via ridotto a pressoché nulla l'informazione in proposito non ci sarà da riflettere? Non sarà che il Palio, così com'è non funziona più, appassiona poche persone, ma non la città perdendo dunque anche l'appeal esterno? Infine: come prima, dura battaglia dall'opposizione forse è troppo... Proprio adesso che tanti cittadini intanto si stanno mobilitando per difendere spazi verdi, servizi minacciati, diritti negati..."

LA QUESTIONE BARTOLETTI

Quello televisivo, come detto, non è però l'unico tema ad aver scatenato importanti reazioni nella nostra città. La vittoria di Jonatan Bartoletti, la terza consecutiva in Piazza del Campo per il fantino di Pistoia, ha riportato in auge la discussione sulla sua squalifica di dieci anni, comminatagli dopo i celebri fatti del Palio del 2013. Dopo l'assoluzione da parte della magistratura, in diversi nel corso degli ultimi mesi si erano schierati a favore di una revisione della pena nei confronti del fantino. Tra questi anche il neo Sindaco Maurizio Rasero, da sempre in prima linea nella difesa di "Scompiglio". Dopo aver testimoniato a favore del fantino durante il processo, e dopo aver richiesto una revisione della pena già negli scorsi anni, Rasero aveva riportato a galla la questione anche durante la presentazione dei punti cardine del gruppo "Oltre la Mossa". Ieri, nell'immediato post Palio di Siena, il Sindaco si è poi così espresso nel corso di un'intervista rilasciata a "La Stampa":
"Una situazione assurda. A Siena ha dimostrato di essere un grande professionista, il giudice penale lo ha assolto e io sono stato l’unico ad andare a testimoniare. Lo chiedevo già ai sindaci di prima, adesso che lo sono io, penso che sia assolutamente necessario rivedere la decisione".

La questione appare particolarmente complessa, in primis a causa di un Regolamento che non prevede tra i suoi articoli la possibilità di concedere la grazia dopo una squalifica. Di certo, però, l'argomento è prepotentemente tornato in auge, dividendo chi vorrebbe la revisione della pena da chi invece ritiene che la stessa debba essere scontata sino alla sua naturale scadenza. 

I due argomenti vanno così ad aggiungersi a quelli relativi alla scelta del Mossiere, all'eventuale nomina di un nuovo Assessore per la nostra Festa, alla convocazione del prossimo Consiglio del Palio ed alla questione purosangue in vista del prossimo settembre. Tutti temi attuali e caldissimi, destinati ad essere affrontati, e si spera risolti, nelle corso delle prossime settimane.