martedì 28 giugno 2016

Moncalvo presenta il nuovo vessillo


Con la realizzazione del nuovo vessillo si chiude un processo di rivisitazione dei simboli e delle iconografie del Comitato Palio Moncalvo, che era iniziato nel 2010 con la scelta del nuovo scudo a di “testa di cavallo” a sostituzione del precedente di tipo sannitico.
È quindi il giusto epilogo che completa il rinnovamento e nasce dall’esigenza di rendere sempre più storicamente corrette le insegne araldiche di rappresentanza del Comitato aleramico. Il “vecchio” vessillo, infatti, non era scorretto ma presentava le fattezze di un gonfalone comunale moderno e, quindi, inadatto ad essere utilizzato in un contesto storico quale quello della sfilata del Palio di Asti. Le linee guida che hanno ispirato nella sua realizzazione sono principalmente quelle di rendere, attraverso immagini facilmente percepibili, l’appartenenza della Città di Moncalvo al prestigioso marchesato di Monferrato. Se è fuori discussione che la città non sarebbe stata quella che è stata senza la marca monferrina, probabilmente, anche il marchesato ha tratto giovamento dall’avere un territorio geograficamente strategico quale quello moncalvese. Così il disegno del nuovo vessillo si prefigge di creare un ideale percorso storico attraverso i blasoni delle casate che hanno governato il Monferrato. Abbiamo quindi gli stemmi degli Aleramo (fondatori del marchesato e della celebre balzana bianco rossa), dei Paleologi (sotto il cui dominio Moncalvo ebbe il suo periodo d’oro), dei Gonzaga (nei suoi due rami di discendenza) e dei Savoia (quando la storia del Monferrato si perde in quella del Regno Sabaudo). Gli stemmi appena citati sono inseriti in una cornice comprendente anche il motto scelto nel 2014 dal Comitato: “Ibi Victoria, Ubi Concordia”. È una versione contratta della frase “Ibi semper est victoria ubi est concordia” (vi è sempre vittoria dove vi è concordia), celebre aforisma scritto nell’opera Sententiae di Publilio Siro. “Riuscire con il consenso” oppure “l’unione fa la forza” esprimono il significato recondito di questo aforisma che vuole mettere in evidenza quanto sia importante l’agire in gruppo. Fulcro visivo dell’opera è certamente lo stemma del Comitato Palio Moncalvo, troncato d’argento e di rosso. Lo scudo è una delle tanti varianti dello scudo italiano, conosciuto anche come scudo a testa di cavallo. È una forma molto antica (per alcuni è, addirittura, il primo scudo che sia mai stato usato in Italia. È una forma molto usata nei monumenti). Non per nulla, tale scelta è stata fatto per via di uno stemma dei Paleologi “a testa di cavallo” in pietra dura sulla prima colonna all’inizio della prima campata del Santuario di Crea. Lo scudo è fregiato internamente da una decorazione dorata a disegno floreale arabescato. Questo tipo di ornamento era un elemento tipico dell’araldica medievale per i blasoni stilisticamente più semplici ma al contempo anche più importanti. Il vessillo presenta due cartigli uno sopra e uno sotto lo stemma. Quello superiore riporta la scritta “Montiscalvi” quello inferiore “Civitatis”. Toponimo latino per indicare “Città di Moncalvo”. È stata scelta l’antica iscrizione latina in quanto ancora oggi appare nello stemma comunale. L’opera pittorica, dipinta a tempera su tela, è montata su drappo in velluto di seta color bordeaux. Il vessillo, infatti, a differenza delle bandiere, è fabbricato in un unico esemplare e spesso con stoffe pregiate. Il tipo di vessillo prescelto è quello “a cavallo”, il più indicato per la sfilata del Palio di Asti. Sui tre lambelli inferiori sono ricamati due differenti simboli, figure spesso utilizzate quali stemmi parlanti. La prima è il cervo, un animale che caratterizza tutto il percorso dinastico dei marchesi di Monferrato. Il cervo è rappresentato “accosciato su zolle erbose” e con lo stemma di Monferrato al collo. Non a caso i Marchesi di Monferrato erano soliti rappresentarlo in questa postura rinchiuso in un recinto. Il significato: come la fiera accovacciata è padrona del suo territorio (rappresentato simbolicamente con un recinto) così i Marchesi sono Signori assoluti di Monferrato. Infine, secondo e ultimo simbolo rappresentato è la corona di Monferrato, ornamento fondamentale dell'insegna. Le famiglie nobili usano corone d'oro a simbolo del titolo o della loro dignità. La corona di Monferrato è formata dal cerchio brunito, cordonato ai margini, gemmato, cimato da sedici perle, al naturale, nove visibili, sostenute da punte.