mercoledì 14 ottobre 2015

Siena: difendere l'autoregolamentazione del Palio





Al termine della stagione paliesca il Magistrato delle Contrade, dopo avere effettuato gli opportuni approfondimenti sull’argomento, ritiene necessario sottolineare e ricordare che la Festa e la vita delle Contrade si svolgono secondo precise regole scritte, in particolare il Regolamento per il Palio emanato dal Comune di Siena, e in accordo a regole di comportamento anche non scritte cui le Contrade si attengono da sempre in modo naturale. In questo contesto di vera e propria autoregolamentazione si svolge il Palio, con meccanismi di valutazione dei comportamenti di tutti i suoi attori da parte del Comune e di successive, eventuali sanzioni che sono unanimemente rispettati.

Il Magistrato ritiene che questa autoregolamentazione sia ancora utile a svolgere quella importante funzione regolatrice che ha consentito nel tempo il mantenimento delle peculiarità della Festa e delle Contrade e dei loro grandi, benefici effetti sulla vita della città.

Il Magistrato pertanto ribadisce come essenziale che ciascun attore del Palio (Contrade, dirigenti, contradaioli, fantini) abbia la consapevolezza della assoluta necessità di agire nel rispetto delle regole esistenti, pena non solo l’applicazione di sanzioni in ogni caso afflittive seppur sempre all’interno del mondo paliesco, ma altresì il concreto rischio, insieme ad una valutazione di insufficienza del principio dell’autoregolamentazione, di interventi esterni con gravi effetti sul quadro contradaiolo delineato dalle proprie regole e dai propri principi.

Il Magistrato si rivolge alla sensibilità di contradaioli e dirigenti perché continuino a sollecitare che nelle Contrade si rifletta su questa esigenza e se ne prenda reale consapevolezza.

Con particolare riferimento alla circolazione in rete di immagini filmate della Piazza in occasione della corsa e del dopo corsa degli ultimi Palii, il Magistrato ricorda che, in forza della convenzione sottoscritta tra il Comune di Siena organizzatore della Festa, il Consorzio per la Tutela del Palio e il Magistrato stesso, è il Consorzio ad avere l’esclusiva sia della produzione che dell’eventuale cessione delle immagini filmate relative alle batterie della tratta, alle prove, alla corsa del Palio e a tutto quanto avviene nel Campo da quando e fintanto che l’accesso alla pista è proibito; senza l’autorizzazione del Consorzio, pertanto, dette immagini non possono essere riprese né tanto meno essere utilizzate o distribuite. È necessario che di tale circostanza siano bene edotti tutti i privati, sia contradaioli, senesi e ospiti che con mezzi personali acquisiscono immagini e le riversano in rete senza autorizzazione, sia quegli organi di comunicazione che utilizzano immagini del genere in trasmissioni o nei loro siti, a maggior ragione se si tratta di organi di informazione fortemente radicati nel territorio della nostra città dai quali è lecito attendersi la massima sensibilità verso la Festa. In materia il Consorzio ha già corso le attività idonee a promuovere tutte le iniziative utili a tutelare il rispetto dei propri diritti.

Avendo inoltre rilevato che negli ultimi anni sempre più è invalso l’uso di inserire in rete e nei vari social immagini del dopo corsa e commenti di ogni genere, il Magistrato, pur nella consapevolezza di non avere talvolta a disposizione mezzi efficaci per opporsi a tutto ciò, tuttavia ritiene di dovere invitare i senesi e i contradaioli, nonché gli organi di informazione tradizionalmente più vicini alla città e al Palio, a riflettere che tali comportamenti possono portare pesanti negatività sul Palio e sulle Contrade. Da un lato, infatti, possono consentire di estrapolare dal contesto generale immagini e/o dichiarazioni che singolarmente prese possono avere un effetto addirittura diffamatorio – più o meno consapevole – per la Festa e per i suoi attori, evidenziando momenti e atteggiamenti che sono in netto contrasto con le regole e i principi sopra richiamati e quindi non rappresentativi della vita reale delle Contrade e del normale svolgimento del Palio; dall’altro lato il risalto continuo e ripetuto che viene dato a tali irregolari comportamenti può creare equivoci e inutili tensioni a scapito del confronto personale e diretto che costituisce il modo positivo e tradizionale di vivere la Contrada, nonché quello storicamente efficace per consentire lo sviluppo corretto delle nostre 17 comunità e della Festa che le riunisce.

Andrea Viviani, Rettore del Magistrato delle Contrade